Ipatia, il personaggio e il film Agorà (2)
Sto assistendo a vere e proprie battaglie culturali, religiose e storiografiche intorno a questo film. L’ultima arrivata è questa recensione a cura di Giona A. Nazzaro:
Il film della settimana: “Agora” di Alejandro Amenabar
di Giona A. Nazzaro
Chi pensa è sgradito al potere. Pensare è un’attività sovversiva. Pone infatti le basi del cambiamento. Pensare è la vera rivoluzione permanente. Di conseguenza, pensare è pericoloso.
Il marketing del Museo della Civiltà Romana
Come me, anche voi, chissà quante volte avete detto o pensato: “Noi Italiani potremmo vivere vendendo soltanto cultura!” Tra monumenti, città d’arte, musei, biblioteche, teatri e tutta l’altra mercanzia che ci hanno lasciato in eredità i nostri Padri (ma l’avessero saputo in che mani future affidavano il loro genio!) in questo nostro povero ricchissimo Paese c’è solo l’imbarazzo della scelta. Eppure, visto che, proprio negli ultimi giorni, sono precipitati 60 metri della Domus Aurea e il Colosseo si sta sbriciolando, verrebbe voglia di pensare che i nostri governanti sono in tutt’altre faccende affaccendati. Già! Ma a cosa dovrebbero pensare?
Ipatia, il personaggio e il film Agorà (1)
Sappiamo chi è stata Ipatia. Così la descrive Wikipedia: Ipazia (in greco antico: Ὑπατία, in latino: Hypatia; Alessandria d’Egitto, circa 370 – Alessandria d’Egitto, marzo415) fu una matematica, astronoma e filosofa greca. Rappresentante della filosofia neo-platonica pagana, la sua uccisione da parte dei parabolani, monaci cristiani, l’ha resa una martire del Paganesimo e della libertà di pensiero.
« Quando ti vedo mi prostro davanti a te e alle tue parole,
vedendo la casa astrale della Vergine, infatti verso il cielo è rivolto ogni tuo atto
Ipazia sacra, bellezza delle parole, astro incontaminato della sapiente cultura. »
(Pallada, Antologia Palatina, IX, 400)