Numeri: l’UNO e il Fuoco (2)
Ancora sull’UNO e sulla sua corrispondenza con l’elemento Fuoco.
Ne parlo un poco, visto che la mia affermazione sulla relazione tra l’UNO e il Fuoco ha suscitato qualche perplessità. Cito Wikipedia:
Il fuoco è uno dei quattro elementi della filosofia greca antica. Era comunemente associato alle qualità dell’energia, della grinta e della passione. Secondo la mitologia greca, Prometeo rubò il fuoco agli dèi per donarlo agli umani bisognosi di aiuto, trasmettendone in loro la potenza; fu per questo punito da gli dèi che lo incatenarono a una montagna mentre un’aquila gli divorava il fegato. Gli antichi greci dinstinsero inoltre la forza distruttiva del fuoco (aidelon) generalmente associata al dio Ade, dalle sue potenzialità creative, associate a Efesto. Anche la dea Ecate aveva relazioni col fuoco, ed era chiamata in modi diversi: Pyrphoros (portatrice di fuoco), Pyripnon (soffiatrice di fuoco), Daidoukhos (tedofora) e Phosphoros (portatrice di luce).
I filosofi greci individuarono nel fuoco uno degli archè (o origine) del cosmo, cioè una delle diverse soluzioni proposte dai presocratici per cercare di ricondurre a un’unica sostanza i mutamenti della natura. In particolare Eraclito sosteneva che il mondo aveva avuto origine dal fuoco, da lui inteso come forza primigenia che regola la legge degli opposti contrari. È probabile tuttavia che Eraclito utilizzasse l’immagine del fuoco più come metafora per indicare l’eterno divenire del Lògos.
Con Empedocle di Agrigento (495 – 435 a.C.), il fuoco divenne uno dei quattro elementi classici della filosofia greca, insieme alla terra, all’aria, e all’acqua. Empedocle li chiamava “radici“.
Ricapitolando, il Fuoco
1) è uno degli archè, dal quale il Cosmo s’è originato;
2) è la forza primigenia che regola la legge degli opposti;
3) ha un aspetto negativo, costituito dalla distruttività (associabile all’aggressività);
4) ha un aspetto positivo associabile alle sue potenzialità creative.
E’ anche molto interessante l’opinione del divino Platone:
Platone (427-347 aC) accolse nella sua filosofia la dottrina dei quattro elementi di Empedocle. Nel Timeo, il suo grande dialogo cosmologico, il solido platonico associato al fuoco è il tetraedro, che è formato da quattro triangoli equilateri. Questo solido rende il fuoco l’elemento con il minor numero di lati, che Platone considerava appropriato alla sua natura, poiché il calore del fuoco si sente forte e lancinante come fosse formato da tanti piccoli tetraedri.
Il triangolo equilatero con il vertice verso l’alto è anche il simbolo alchemico dell’elemento Fuoco.
E’ anche assai interessante confrontare la tradizione Greco-Romana con quella Indù …
Presso la religione induista, dio del fuoco è Agni, termine che in sanscrito sta per “fuoco”, affine al latino ignis. (la cui pronuncia nel latino classico era IG – gutturale – NIS) Agni è una delle più importanti divnità vediche. La sua principale manifestazione è «il fuoco che brucia sull’altare dei sacrifici»; brucia idemoni che minacciano di distruggere tali sacrifici ed è un mediatore tra gli dei e gli umani; da lui i sacerdoti comprendono molto sulla vita dell’aldilà. In questa divinità persiste anche la concezione di “fuoco universale” che nell’uomo si individua nelcalore della digestione (infatti, secondo l’Ayurveda, Agni è il fuoco vitale, che anima tutti i processi biologici, e rappresenta il metabolismo digestivo) e nel moto animico della collera e del “bruciante pensiero”. Nella tradizione indiana il fuoco è anche legato al Surya o Sole, e a Mangala o Marte, e simboleggia la direzione sud-est.
La corrispondenza AGNI – IGNIS è più che evidente, ma ancor più evidente è quella tra AGNI (il Fuoco in sanscrito, associato a Shiva) e AGNUS (in Latino è la vittima sacrificale che si immola sul Fuoco).
Ancora una volta si conferma la discendenza comune delle tre Civiltà, la Greca, la Romana, la Vedica e la loro identica radice Arya.
IGNIS, il Fuoco Sacro, è anche l’elemento della purificazione, che porta il mortale verso l’immortalità.
Da notare che il fuoco domestico, quello che si adopera per cucinare, non è Ignis, ma Focus. Dal quale deriva la parola italiana “fuoco”.
Anche il TRE è associabile al Fuoco.
Come abbiamo visto, dall’opinione di Platone, segue che anche il TRE può associarsi al Fuoco. Affronteremo il TRE più avanti.
(segue)
© Roberto Zamperini
Quindi il numero uno è il principio divino.
Ogni casa nasce dall’uno.
In tutte le tradizioni religiose si dice che all’inizio regnava l’unità, il non-manifesto senza divisione, quindi la totalità.
Addirittura qualcuno ha scritto che dall’uno scaturiscono due energie, uguali e contrarie, che formano la materia. Dall’unione di queste due energie con l’uno si crea vita. Quindi l’uno dovrebbe essere il pricipio armonizzante, ciò che rompendosi da origine alla molteplicità.
Qualcuno ha scritto: “il pantheon della mitologia antica, contemplava una molteplicità di dei come epi-fania degli elementi naturali, governata da una divinità suprema, ricordo dell’unità fondamentale.”
Quindi si potrebbe associare l’uno come simbolo al cerchio, essendo senza inizio e senza fine.
Quindi l’uno potrebbe essere creatore di molteplicità ma anche unificatore…..!!!! Quindi duplice natura!
In quanto tale, l’uno dovrebbe avere la capacità di unire, di legare, riunendo ciò che è separato, quindi di creare legami!!!! Ma nello stesso tempo di sciogliere ciò che è unito……..!!!!!
Mamma mia che confusione…………..
Confusione? Ma no: basta andare avanti con metodo. A proposito degli Dei degli Antichi, Essi credevano in DEUS UNUS ET MULTIPLEX. Ne erano perfettamente convinti. Siamo noi che siamo stati nutriti a suon di panzane sugli Antichi… E Virgilio diceva: Iovis Omnia Plena, tutto è pieno di Giove. Chi ha orecchie intenda, diceva Uno dall’altra parte …