L’Energia del SETTE e dell’OTTO: i molti misteri dei Numeri! (2)
Il Latino, Lingua Sacra
La lingua Latina è, fra tutte le lingue antiche da me testate, quella ancor oggi dotata di maggior energia. Compreso il sanscrito e l’ebraico. O per lo meno, questa è la mia ben radicata opinione.
L’italiano non sarebbe male: è una sorta di Latino volgare e semplificato, dove tutti i sostantivi e gli aggettivi sono rimasti “congelati” nell’ablativo. C’è però da considerare che non solo sono cambiate le parole, la grammatica e la sintassi, ma anche la pronuncia di parole, pur apparentemente identiche nelle due lingue, in italiano spesso è ben diversa da quella di Cesare o di Cicerone. L’italiano è certamente la lingua più prossima al Latino fra tutte le neolatine, ma NON è il Latino! La pronuncia stessa del Latino, come in genere si insegna(va) nelle scuole italiane, è basata sul Latino ecclesiastico, medievale, dotato di un’energia molto più bassa di quella che aveva il Latino classico, che era pur sempre una lingua ancora carica d’energia.
Allora mi chiedo se è un caso che:
1) a parte poche eccezioni, tutte le formule “magiche” di tutte le discipline magiche sono dette sempre in Latino, magari medievale o addirittura maccheronico;
2) tanto che perfino nelle favole, come quella del maghetto Potter, si usa il Latino come lingua magica.
3) Ma soprattutto c’è da chiedersi coma mai la Chiesa Cattolica abbia utilizzato il Latino come sua lingua ufficiale e non, come pure sarebbe stato naturale, l’ebraico che pure era la lingua di Gesù e quella in cui è scritta la Bibbia ebraica o Tanakh.
Abbiamo visto, sia pure di volata, che radici come AUG– (Augusto, aumentare in italiano e augmenter in francese, autorità, autore, augure, augurio, eccetera) sono cariche di un’Energia primordiale. Forse la Lingua Madre Primordiale da cui discendono il Latino, il Greco antico ed il Sanscrito, era la lingua di maghi … Maghi atlantidei o iperborei?
Riporto, a proposito di questa parola, quanto avevo scritto QUI:
Magìa è una parola che contiene la radice indoeuropea (o arya) MAG-.
La ritrovate in Mag-istratus, Mag-ister, Mag-nus, Mag-nanimus (= dal grande animo), Mag-nate e perfino in Mag-ma, la potente roccia generata dalla Terra che può portare distruzione o fertilità. MAG– sta a significare grande. Il Mag-us sarebbe colui che fa cose grandi (per gli antichi iraniani il Mago era un purificatore che agiva con il Fuoco Sacro). Ma come non pensare ad un legame tra Magia e Immaginazione? In Latino c’era la parola Imàgo, che sembrerebbe essere la somma di in+mag (portare il MAG- dentro qualcosa o qualcuno? Se qualche lettore esperto in etimi ne sa qualcosa lo prego di intervenire).
Consiglio di dare un’occhiata anche al questo sito, dove, tra le altre cose interessanti, si dice anche che:
Μαγεία (pronuncia: magheia) è l’arte del mago, di colui che per i suoi incantesimi prepara filtri, macchina, manipola, impasta figurine rituali. Si ricordi che presso i greci gli iniziatori della magia furono i Dattili Idei , cioè la setta ermetica dell’Ida a Creta che si serviva delle “dita”, cioè della manipolazione, per riti e prestigi. Il latino imaginor (pronuncia: imàghinor) viene accomunato dai grammatici tardo-antichi ad “imito” ma in realtà il verbo indica una attività più sottile della mente, simile al greco φαντάζω (pronuncia: fantàzo), che vuol dire “mi mostro” ma anche “inganno” (cfr. φάντασμα). Può essere usato anche con il significato di plasmare (cfr. Lattanzio: “…terram digitis suis imaginatam…”Lact. 5, 13, 21). Il sostantivo del verbo imaginor è imago.
Prego prender nota che imaginor secondo l’Autrice del testo sta ad indicare una sottile attività della mente, in cui si plasma qualcosa… Si plasma cosa? Si plasma lo Aether, l’etere! Leggete o rileggete quanto scritto in I Sette Raggi (terzo ABC: ancora sul Primo Raggio) dove dicevo che anche gli alberi possiedono un’energia sottile simile ma non uguale alla bioenergia, che possiamo chiamare Etere Vitale. Dell’Etere e di alcune sue proprietà ho parlato anche in Come e perché è nata l’Antenna Zamperini (1).
Insomma, per concludere: molte parole latine danno l’impressione di essere parole di potenza (come altre parole di potenza in greco, in sanscrito, in ebraico, in lingua caldaica ed egiziana e così come i mantra), proprio a cominciare dalla radice MAG– e da tutti i suoi derivati.
Se è vero che il Latino è Lingua di grande energia ovvero è Lingua Sacra, ne dovrebbe discendere che i Numeri detti in Latino dovrebbero avere sempre enorme energia. E sicuramente ben superiore a quella degli stessi Numeri detti in Italiano. Ebbene, questo è vero, ma non sempre.
L’energia dei Numeri in Italiano, in Latino e in cifre
In Latino, SETTE si diceva SEPTEM. OTTO si diceva OCTO. Nella figura ho riunito due Numeri, il SETTE e l’OTTO per analizzarne la natura energetica.
In un precedente articolo, intitolato Un esperimento con i Numeri: l’Energia dei Numeri (3) abbiamo scoperto che esistono due tipi di Numeri:
1) I NUMERI ASSORBENTI che sono quelli PARI
2) I NUMERI IRRADIANTI che sono quelli DISPARI
Per esaminare il SETTE e l’OTTO, occorrerà una certa capacità di percezione sottile, ovvero la capacità di distinguere l’energia che entra e l’energia che esce da una qualsiasi entità energetica. Insomma: non basta più dire “Ha energia” o “Non ha energia”, ma bisogna formulare giudizi ben più articolati. Dobbiamo infatti considerare che i Numeri sono, come già detto in un articolo precedente che vi invito a leggere o a rileggere – I Numeri: dono degli Dei (1) -, dei Nume-ri, quindi Entità Sacre o, se preferite, parole di potenza, ma anche suoni soggetti all’uso che in secoli se n’è fatto. Infatti ad ogni Numero sono connessi eventi, personaggi storici o mitici, oggetti più o meno sacri, eccetera, che, col trascorrere dei secoli o dei millenni, ne hanno modificato l’energia in modi non sempre comprensibili.
Ciò premesso, testiamo il SETTE e l’OTTO come da figura.
La mia analisi l’ho spostata in un prossimo articolo. Consiglio i più bravi di evitare di leggere le mie conclusioni, prima di aver analizzato i due Numeri per proprio conto, onde evitare di esserne influenzati.
(segue)
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© Roberto Zamperini
bellissimo articolo…. il numero è tutto!!!!
mbè, che il numero sia proprio tutto non direi, magari “il Verbo” …
nel “Verbo” volendo ci si infilano dentro anche i numeri
nel “Verbo”, considerato nella sua essenza (credo) più “pura”, possiamo far rientrare anche concetti ad esso riconducibili come “Suono”, “Pensiero”, “Espressione” et similia
è davvero un caso l’espressione “in Principio era il Verbo”, oppure essa nasconde qualcosa di ben più profondo?!