I filtri per l’acqua, il Cleanergy, i rimedi vibrazionali, l’energia oro ed altro ancora (1)
Molti mi chiedono:
1) “Trovo che l’acqua di rubinetto della mia città sia molto congesta. Possiedo un Cleanergy. Può pulirla? Come fare?”
2) “Preparo dei rimedi vibrazionale (per me, per la mia famiglia, per lavoro, eccetera) e possiedo un Cleanergy. Con esso vorrei preparare l’acqua per i miei rimedi vibrazionali. Come fare?”
3) Altri chiedono invece: “Possiedo un Cleanergy e con esso vorrei attivare delle medicine o dei rimedi vibrazionali. Se lo lascio per troppo tempo non mi cambia la natura del rimedio? Come fare?”
Alla prima domanda rispondo subito: no, il Cleanergy agisce sulla componente sottile e non su quella densa, Se nella tua acqua c’è del cloro o dei metalli pesanti, il Cleanergy non farà nulla per cambiare le cose.
Prima di rispondere direttamente agli due quesiti quesiti, affrontiamo un problema ad essi spesso collegato e che i miei Lettori mi hanno a volte presentato:
Come trattare l’acqua e quali sono i problemi della scelta dei filtri?
Sappiamo che, soprattutto negli ultimi tempi dopo il disastro nucleare di Fukushima (l’ultima notizia è che si sono fusi tre reattori!), l’acqua che esce dal rubinetto di casa è molto congesta, carica di quella che abbiamo chiamato “radioattività sottile”. Sappiamo poi che ci sono molte perplessità sull’uso smodato del cloro da parte delle autorità di controllo dell’acqua e ci sono forti sospetti che esso possa essere molto dannoso per la nostra salute e soprattutto per quella dei bambini. La soluzione prediletta da noi italiani è quella di acquistare acque minerali industriali. Ma anche con queste sorgono molti problemi. Il primo dei quali riguarda i controlli su queste acque che, per una delle tante bizzarrie della legislazione italiana, sono molto meno severi di quelli per l’acqua pubblica. Non solo, ma le bottiglie dell’acqua industriale contengono acqua vecchia, generalmente priva di qualsiasi energia. E questo sarebbe ancora il male minore, che potremmo agilmente superare solo utilizzando il Cleanergy, se si considera che alcune tra le marche più in voga e più pubblicizzate, dal punto di vista sottile, sembrano contenere più acqua di fogna che acqua pura! (Ma non mi chiedete quali marche, perché non ve lo direi o vi risponderei: testate per conto vostro!).
Dunque: che fare?
La soluzione più semplice è: filtrare l’acqua di rubinetto e poi bere quella. Esistono molti tipi di filtri , nessuno dei quali (a meno forse di non lavorare alla NASA) è in grado di eliminare la congestione sottile dall’acqua e/o le possibili tracce di radioattività sottile. E’ d’altra parte vero che le case che li producono non pretendono che siano in grado di fare né l’una, né l’altra cosa. E dunque? Prima di tutto, un consiglio: se siete intenzionati ad acquistare uno dei tanti filtri per l’acqua che si trovano in commercio, analizzateli attentamente. Nel negozio, prima dell’acquisto, chiedete sempre di vedere qualche modello già in funzione, meglio se da qualche tempo, e testatelo. Se è congesto, lasciatelo dove si trova.
Vi racconto, al proposito, un episodio reale tratto dalla mia esperienza personale. Molti anni fa (ahiahiai! quanti!) sono entrato in contatto con una coppia di marito e moglie. Due splendide persone che producevano estratti, tinture madri e rimedi floreali. Costoro avevano creato una micro-azienda in Umbria, con la quale speravano di avere un buon successo, dove coltivavano personalmente le loro pianticelle, tutte rigorosamente “bio”, con concimi naturali e niente OGM, dei quali, tra l’altro, a quei tempi neppure si parlava. I due erano entrambi rigorosamente vegetariani, tanto che anche i loro poveri gatti erano stati costretti a diventarlo. Cosa volevano da me? Mi avevano chiesto un parere sulla qualità dei loro prodotti. Cosa che io, cittadino con l’amore per la campagna, ho fatto volentieri. Il brutoo era che, nonostante l’amore con cui venivano coltivate le piante e costruiti i prodotti, l’azienda sembrava non volersi avviare: non si vendevano!
Arrivato nella loro azienda cominciai a testare subito prima le piante, che brillavano per la loro splendida energia e poi i prodotti, così come mi avevano chiesto. Ma le cose non andavano come i due simpatici umbri speravano: rimasi infatti colpito dalla quantità straordinaria di congestioni sottili che questi prodotti contenevano! Invendibili, a mio avviso. Come mai? Le bottiglie? Gli strumenti utilizzati per la preparazione? Mi sono messo a testare tutta la filiera e alla fine ho scoperto l’arcano. I due traevano l’acqua da un pozzo ma, temendo che fosse sporca, la trattavano con un filtro. Inutile dire che il filtro non era sporco, di più: era lercio. “Ma noi cambiamo il filtro ogni mese!” Evidentemente, una precauzione insufficiente. C’è da dire che, a quell’epoca, la maggior parte dei filtri per l’acqua erano di tipo meccanico e/o basati sul carbone iperattivo, detto anche carbone attivo o attivato (activated).
I carboni attivi sono dei materiali, contenenti principalmente carbonio sottoforma di microcristalli di grafite, trattati in modo da ottenere una struttura porosa con una vasta area superficiale interna. Grazie a queste caratteristiche essi hanno grandi capacità adsorbenti essendo in grado di assorbire molti tipi di sostanze, attraendo le molecole nella loro superficie interna. (WIKIPEDIA)
Si tratta di una sostanza ancora molto utilizzata sia nei laboratori chimici, sia negli acquari ed è molto efficace. Ha un unico problema: dopo poco tempo, diventa un unico blocco di congestione. E allora? Allora il filtro va cambiato molto spesso. Ma spesso neppure questo è sufficiente.
Un’altra tecnologia sempre più diffusa è quella basata sull’osmosi inversa. Vediamo di che si tratta:
L’osmosi inversa (abbreviazione: RO, dall’inglese Reverse Osmosis), detta anche iperfiltrazione (abbreviazione: IF), è il processo in cui si forza il passaggio delle molecole di solvente dalla soluzione più concentrata alla soluzione meno concentrata ottenuto applicando alla soluzione più concentrata una pressione maggiore della pressione osmotica. In pratica, l’osmosi inversa viene realizzata con una membrana che trattiene il soluto da una parte impedendone il passaggio e permette di ricavare il solvente puro dall’altra. Questo fenomeno non è spontaneo e richiede il compimento di un lavoro meccanico pari a quello necessario per annullare l’effetto della pressione osmotica. (WIKIPEDIA)
L’osmosi inversa è dunque la soluzione perfetta? Il problema, che non si deve mai né dimenticare, né sottovalutare, è che, come al solito, filtrare a livello denso non è filtrare a livello sottile. Date un’occhiata a quest’immagine che chiarisce le cose. L’acqua “sporca” è quella colorata in arancione. Quella “pulita” è quella colorata in azzurro. Ma è davvero pulita? Dal punto di vista chimico e biologico, senz’altro, ma ragioniamo un attimo su cosa succede all’interno del nostro filtro. L’acqua sporca arancione non è solo sporca chimicamente e biologicamente. Lo è anche dal punto di vista sottile e dunque l’acqua che passa attraverso la membrana è comunque carica delle stesse congestioni sottili dell’acqua in ingresso. La membrana non agisce certo come un trasmutatore sottile! Non solo, ma col tempo, la membrana, attraverso la quale è costretta a passare l’acqua, si sopra sempre più e si carica di legami. Spero di aver chiarito il concetto.
I filtri a carbone iperattivo accumulano molte congestioni sottili. I filtri ad osmosi inversa molto meno. Se ne deduce che, dovendo scegliere, è bene preferire questi ultimi sapendo però che l’acqua da essi fornita non sarà comunque pura a livello sottile, ma avrà le stesse identiche congestioni dell’acqua in ingresso e, col tempo, sempre di più via via che la membrana si sporca.
Un altro tipo di filtraggio, assai utilizzato in acquariofilia, è quello basato sulla zeolite. La zeolite, rispetto ai carboni, ha un vantaggio: una volta saturatasi non rilascia sostanze nell’acqua da filtrare. A parte questo vantaggio, è ovvio che non presenta alcuna utilità ulteriore né rispetto al carbone attivo, né rispetto all’osmosi inversa. Diversa è, probabilmente, l’abitudine di assumere dopo i pasti la zeolite, che si dice sia eccezionale per assorbire l’eccesso di alcool e probabilmente anche di altri veleni. Ne esistono versioni vendute in farmacia, come l’ETISORB, consigliatami da un Lettore del Blog e da me testata: è sicuramente un ottimo prodotto. (Se qualche Lettore conosce altri tipi di zeolite, li scriva, che gli faremo un po’ di pubblicità gratis).
Immaginiamo allora che vogliate utilizzare un filtro ad osmosi. Come utilizzarlo con un Cleanergy destinato a pulirne in uscita la parte sottile? Difficile dare dei consigli definitivi, perché dipende da come è fatto il filtro. Se, ad esempio, la sua struttura è di plastica (PVC o altro) il Cleanergy sarà praticamente inutilizzabile perché la plastica è un isolante sottile. Non sono un esperto di filtri ad osmosi, ma mi sento di consigliare (se mi obbligate a farlo) solo quei filtri la cui struttura esterna sia metallica, meglio se in INOX. In tal modo, l’energia del Cleanergy potrà diffondersi dentro tutto l’apparecchio e decongestionare l’acqua.
Si incolla il Cleanergy, parte OUT verso la struttura, magari utilizzando del silicone (ma aspettando che esso sia ben asciutto, prima di bere quell’acqua!). E’ sottinteso che, di tanto in tanto, dovrete testare il filtro e, se è il caso, cambiare la membrana filtrante. Non dimenticate di farlo o il vostro filtro sarà perfettamente inutile e sarebbe meglio bere direttamente l’acqua di rubinetto. Una volta al mese, incartate il tutto (filtro e Cleanergy) con carta d’alluminio e lasciateli in pace per 12 ore. Il Cleanergy tornerà come nuovo.
(SEGUE)
Bell’articolo! Non pensavo che un filtro potesse sporcare, dopo un pò di tempo, in quel modo l’acqua in uscita . Attendo il continuo dove parlerai dell’attivazione “sicura” delle sostanze, anche se credo di aver già capito di cosa si tratta e speriamo che lo possano fare anche i non TEVvari…
Sì, è così.
Io da diversi anni tengo l’acqua in una damigiana da 5 litri, con un mini CL come tappo (dunque rivolto verso il basso), che poi all’occasione travaso in bottiglie (o recentemente nella brocca filtrante Brita) per l’immediato consumo, riempiendo nuovamente la damigiana e ri-applicando il CL. Dunque se l’acqua così trattata per molto tempo (l’acqua la travaso solo una volta al giorno) entra nella brocca filtrante, non dovrebbe lasciare congestioni in quanto… non ne ha! Il filtro comunque viene cambiato ogni mese. Finora mi sembra, con questo metodo, di essere stato al sicuro! L’effetto dell’acqua cleanergyzzata mi è infatti sembrato rimanere intatto su di me e sulla mia famiglia anche dopo l’acquisto della Brita (da natale scorso).
Non conosco la Brita, ma l’idea mi sembra buona: tolgo la congestione PRIMA di passarla per il filtro! Sai dirmi che tipo di filtro usa?
E’ sembrata anche a me la soluzione migliore da subito! Nel mio piccolo, in dicembre 2006, mi ero “inventato” questa cosa come “surrogato” del non ancora nato “acqua cleanergy” ^_^
Sia la damigiana che le bottiglie sono rigorosamente in vetro, anche se non ho mai bisogno di energizzare le bottiglie se non di tanto in tanto per pulirle, perché tanto l’acqua è già energizzata nella damigiana e sosta poco nelle bottiglie, essendo immediatamente utilizzata.
La brocca che uso da questo natale invece, ahimè, è ovviamente di plastica.
Ecco il sito della Brita: http://www.brita.it
Che, per quanto ne sappia, anni fa era la più famosa brocca di questo tipo, poi ne sono arrivate molte altre successive.
Io uso il modello che funziona con i filtri “Maxtra” che sono migliori di quelli classici: http://www.brita.it/brita/pages/cms/page.grid?pid=cpd_explore_cartridges&nid=cpd_explore_cartridges&ctcCategory=cpd_explore_cartridges&lang=it&subshop=cpd_explore&country=IT&lang=it&country=IT (i primi a sinistra della lista, è sempre lo stesso sito)
Non dice come è fatto. Sappi, in ogni caso, che la tua damigiana ormai deve essere ipercleanergizzata. Prova a testarla …
Perchè nel momento in cui il vetro ha trattenuto la memoria ed è clinergizzato, non ci sarebbe piu bisogno di usare il clenergy costantemente, (testandolo naturalmente).
Dal sito macrolibrarsi leggo che la caraffa Brita usa dei filtri con carboni attivi e scambiatore di ioni.
Quindi entrambi i metodi. Basta cambiare i filtri appena li senti congesti …
Very good. Bueno. Bonum Est.
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/435346/ Che ne dite di questo articolo? E’ qualche mese che uso la caraffa Brita e ora leggo questo…..
L’ho sempre sostenuto, anche se da un punto di vista sottile.
Chiedo scusa ma… credo mi sia sfuggito qualcosa.
Si parla di Acqua-Cleanergy, non lo conosco: di cosa si tratta?
Grazie.
Aqua Cleanergy è stato un prodotto che il CRESS ha per un certo tempo venduto alla ditta Signorini per inserirlo nei suoi “Soffioni” (docce) di extra lusso. Ora non più in produzione.
ciao Roberto, io consiglio la zeolite della ditta ecobiopharma (panaceo).
Grazie del consiglio! Come assumerla?
Ottimo articolo, davvero molto molto utile nelle sue applicazioni pratiche. Aspetto il continuo.
A proposito di acque minerali in bottiglia, volevo aggiungere un aneddoto capitatomi un po di anni fa.
Un giorno fui chiamato dal mio tutor universitario e mi fu presentata un dottoranda. Mi fu detto di insegnarle il più possibile sui metodi e sulle tecniche di coltura in vitro.
Dopo qualche settimana, questa giovane biologa mi raccontò della sua tesi di dottorato e delle difficoltà che aveva incontrato nella pubblicazione.
La ricercatrice si occupava nella sua tesi, di verificare se gli agenti chimici che si usavano (e si usano)per la sterilizzazione delle bottiglie di plastica usate per le acque minerali, potessero avere un qualche coinvolgimento su alcuni tipi di tumori.
L’aiuto che mi chiedeva era quello di verificare i suoi dati su modelli vegetali, in particolare su tessuti allevati in vitro.
Come finì la cosa? Nel nulla!!
I dati furono confermati, anche i tessuti vegetali allevate in vitro risentivano dell’effetto nefasto di queste sostanze chimiche.
Nessuno voleva pubblicare quei dati sconcertanti, addirittura le fu consigliato di attenuare i risulatati.
Quel lavoro scientifico non è mai stato pubblicato.
Morale della favola………, bho, mettetelo voi, io stasera sono troppo stanco e non ho voglia! 😦
PS
Come è finita alla coppia di vegetariani? e al gatto? Povero gatto!!!
Non so, li ho persi di vista, dopo che gli comunicato che i loro prodotti facevano schifo.
Ho il filtro ad osmosi, esternamente l’aggeggio è metallico, ma le parti interne (credo il filtro vero e proprio) è di plastica. dunque?
ma una semplice soluzione non potrebbe essere: acqua filtrata in caraffa e cleanergizzata a dovere? piuttosto che attaccare fisso un cleanergy allo strumento?
L’importante è che l’acqua passi attraverso il metallo che, a sua volta, può essere cleanergyzzato.
La soluzione che proponi mi sembra corretta.
La mia soluzione (sconsigliabile) è: acqua minerale ottima, Cleanergy.
Ciao a tutti,
io filtro l’acqua del rubinetto con la caraffa (la stessa che usa Luciano). La travaso in botiglia di Vetro e metto la bottiglia sul Cleanergy. Come se fosse un sotto bicchiere, parte OUT rivolta sulla bottiglia. A volte lascio il Cleanergy direttamente sotto la caraffa, anche se di materiale plastico… Che dite? “Se pò fà??”
Mi converrebbe utilizzare un piano in metallo dove pogiare il tutto (bottiglia + cleanergy) per aumentare la conduzione?
…purtroppo non mi metto a testare perchè non sono in grado, sono un pò di anni che non mi applico (molto male, lo so!).
Ciao a tutti!!
“A volte lascio il Cleanergy direttamente sotto la caraffa, anche se di materiale plastico… Che dite? “Se pò fà??””
No!
L’ideale è mettere il Cleanergy in proiezione verso l’acqua contenuta in una caraffa di stessa larghezza del Cleanergy, in modo che non ci caschi dentro.
A me viene in mente una cosa: quando si dinamizza una soluzione acquosa, si creano legami? e quindi si sporca la soluzione?
La succussione SCIOGLIE i legami, non li crea. Magari, prima o poi ne parlo.
Veramente io pensavo il contrario. In molti tuoi libri, quando spieghi i legami, dici che trattare con violenza fisica e non un oggetto (in questo caso l’acqua), ne determina l’instaurarsi di legami.
Le succussioni(di diverso tipo) non sono forse una sorta di violenza esercitata sull’acqua?
Mi hanno inviato una newsletter in cui pubblicizzavano un apparecchio che rende l’acqua alcalina e ionizzata. Le modalità di funzionamento ho visto essere molto complesse e non associabili a quelle sopra riportate. Ho cercato un video in rete e ho cercato di testare l’acqua. Devo dire la verità, a meno di sbagliarmi, non ho trovato congestioni. Ne sai parlare? Si chiama acqua kangen.
Qui il video: http://youtu.be/L9FE2rEITa0
Vedremo … Non mi sembra urgente. Quell’apparecchio lo conosco, anche se indirettamente.
Vorrei fare una piccola domanda: si è poi parlato dell’argomento sull’attivazione dei prodotti vibrazionali senza perdere la CV?
Spiegati bene. Non capisco la tua domanda.
Qulache mese fà dicesti che avresti parlato di come attivare i prodotti vibrazionali con il Cleanergy senza rischiare di sosituire la CV del prodotto in questione con quella del Cleanergy.
L’ho già fatto: con R4 e l’energia Oro, anche se, per la verità, non sono certo al 1000% che il Cleanergy non modifichi la CV del prodotto.
Ho capito. Grazie mille.
Ciao Roberto,
visto che si parlava di acqua in questa sezione, ti pongo un quesito riguardo l’acqua del rubinetto filtrata e ionizzata. A tal proposito, se ti è possibile, sarebbe gradito un tuo parere su questo prodotto di cui ti posto il link: http://www.meglioinsalute.com/Landing/ionizzatori-acqua-ionizzata-alcalina-caratteristiche.php
Se secondo te va bene una parte, quale sarebbe la parte da eliminare o come eventualmente sopperire con il MIDI e Booster e Legami ? Grazie.
Riccardo
Mi dispiace – ma per ovvi motivi –
ma non testo strumentazioni diverse dalle mie (almeno non pubblico i test).
a me interessa ETISORB, CITATO NELL’ ARTICOLO: è VERAMENTE VALIDO PER ASSORBIRE L’ ECCESSO DI ALCOL? è DIFFICILE TROVARLO IN FARMACIA? gRAZIE.