MESSAGGIO PER CHI PARTECIPERÀ ALLA VISITA GUIDATA DEL 21 APRILE
Ma dove sono finiti i marmi di Roma?
MESSAGGIO PER CHI PARTECIPERÀ ALLA VISITA GUIDATA DEL 21 APRILE Alla scoperta delle Energie Numinose di Roma
Chi non ha mai visitato il Foro Romano e il Palatino spesso resta interdetto dal fatto di vedere solo una serie interminabile di pietre, di statue decapitate, di capitelli abbandonati qua e là, di archi di cui restano solo le tracce delle fondamenta. E al visitatore si chiede uno sforzo immane di immaginazione per ridare a quelle poche pietre senza vita, la grandezza straordinaria d’un tempo.
Ai turisti che visitano le “rovine” della Città Eterna si ripete da sempre una storia: “Le rovine che vedete sono il risultato della devastazione ad opera dei barbari“. Già, i barbari. Ci si immagina barbuti e feroci demolitori venuti dal nord e intenti a devastare Roma e le sue straordinarie bellezze. Ma è proprio vero? La cupola del Pantheon era ricoperta di bonzo trattato in modo da sembrare dorato: alla luce del tramonto creava straordinari riflessi. Come mai oggi è sostituito da piombo? Ci si potrebbe chiedere, tanto per dirne una, che fine abbiano fatto i tantissimi preziosi marmi che ornavano palazzi, templi e ville. Possibile che siano tutti scomparsi? Polverizzati, volatilizzati? Ma dai, non può essere. E di fatto, non è così. E poi: che fine hanno fatto le innumerevoli statue di divinità che dovevano pur esserci nella “piissima Roma“. Possibile che così poche statue di Dèi si siano ritrovate nella Roma moderna? Che fine hanno fatte le migliaia e migliaia di altre che pur dovevano esserci?
Ecco una risposta:
Inoltre, molte statue di Dèi vennero occultate sottoterra dai “pagani” sopravvissuti alle purghe cristiane, tanto che vennero ritrovate vere e proprie necropoli di statue in certi luoghi (Cipro, Benevento, Capua, eccetera).
Le pietre – come quelle utilizzate per la costruzione del Colosseo – servirono come pietre di costruzione dei nuovi templi e di ville patrizie.
Sì, ma i marmi? Il Colosseo venne letteralmente “smembrato” per costruire i nuovi templi. E i marmi? Vennero utilizzati per costruire chiese cristiane. Li ritrovate nelle chiese, nelle ville dei nuovi patrizi, o distrutte per farne calce. Quando visitate San Pietro, ricordate che gran parte degli splendidi marmi che la ornano erano parte di templi “pagani”.
Roma è stata devastata dall’odio degli italiani, non da quello dei barbari. Una devastazione che non è ancora terminata …
PS1: il bravo Bondì – regista del film – fa dire un errore all’amico di Namaziano, che sostiene che si sa che nelle statue degli Dèi non c’è un’anima. L’anima in quelle statue c’è e chi sente l’energia (come la sentivano gli auguri romani) se ne rende conto.
PS2: Se vi interessa De Reditu Suo (Il suo ritorno), poemetto di Rutilio Namaziano, esiste una traduzione opera niente popo’ di meno che di Carducci e la potrete trovare sul Web. Eccone un frammento:
“Del tuo mondo bellissima regina, o Roma, ascolta;
o Roma, nell’empireo ciel accolta madre,
non pur degli uomini ma de’celesti.
Noi siam presso al cielo per i templi tuoi.
Ora te, quindi cantisi sempre, finché si viva;
dimenticarti e vivere chi mai potrebbe, o diva?
prima del sole negli uomini vanisca ogni memoria,
che il ricordo, nel cuor, della tua gloria.
Già, come il sol risplendere per tutto, ognor, tu sei.
Dovunque il vasto Oceano ondeggia, ivi tu vai.
Febo che tutto domina si volge a te:
da sponde romane muove, e nel tuo mar s’asconde.
Co’ suoi deserti Libia non t’arrestò la corsa;
non ti respinse il gelido vallo che cinge l’Orsa;
quanto paese agli uomini vital, Natura diede,
tanta è la terra che pugnar ti vede.
Desti una patria ai popoli dispersi in cento luoghi:
furon ventura ai barbari le tue vittorie e i gioghi;
ché del tuo diritto ai sudditi mentre il consorzio appresti,
di tutto il mondo una città facesti.”
Alla scoperta delle Energie Numinose di Roma
Visita guidata alle
energie numinose
di Roma
il 21 aprile 2012 Natale di Roma
ai Fori e al Palatino
Guida: Roberto ZAMPERINI
Costo: assolutamente gratis, ma è obbligatoria la prenotazione presso il CRESS.
Non saranno ammesse persone non prenotate presso il CRESS.
L’appuntamento per l’inizio della visita sarà fornito dalla Segreteria CRESS.
Obbligatorio altresì portare un mazzo di fiori (anche piccolo) a Cesare
Orario della visita: ore 9 – 13
info@irescress.it
tel.: 06 768613 (dalle 9 alle 14)
Skype: c.r.e.s.s. 2
Livello di partecipazione minimo: Introduttivo TEV, preferibilmente Domoterapia 1 o più
Non sono ammessi esterni che non abbiano seguito almeno l’Introduttivo
Consigliate scarpe da ginnastica. Portate con voi
dei biglietti da visita o una vostra carta di credito
e uno o più cristalli mai usati in precedenza e perfettamente puliti.
Poi saprete il perché.
Dalle Leggi universali della manifestazione alla libertà personale (7)
Walter Arrighetti in un suo commento mi scrive molte cose. Rispondo solo ad una di queste:
“… ci sono grandi Leggi obiettive, indipendenti dal nostro sentire di coscienza? Che ne so… la legge di Gravità, le Ottave, E=mc2…oppure “Più dai più ricevi”, ecc? La cosa mi ha sempre incuriosito da quando mi parlasti di Latino e inglese, di quanto sono reciprocamente potenzianti e depotenzianti per un italiano e di quanto ci si faccia del male inzeppando il linguaggio di americanismi. Mi sono sempre chiesto: “e io che faccio formazione e aggiornamento in inglese” sono depotenziato e non me ne accorgo, oppure ho uno stato di coscienza tale che il fenomeno mi prende di striscio? E’ una verità che non riguarda le Mie Leggi? E per dirtela tutta, una volta per tutte… Sentirsi nel profondo più o meno Aristocratici, in senso ampio, o Popolari, non è forse un sentire della coscienza?”
Walter, la realtà manifesta esiste perché c’è almeno una coscienza (o, ciò che è lo stesso, un sentire di coscienza) che la contempla, la percepisce, se vuoi la sente (da cui il sentire nelle sue varie manifestazioni, dal sentire d’essere, d’esistere, al sentire la Realtà). Non esiste un Universo senza che ci sia un solo essere senziente che percepisce quell’Universo. Le Leggi che tu citi (che so, E=mc2) sono il risultato di tre Grandi Leggi o di tre di gradi ordini di libertà, che sono anche i limiti della nostra capacità di modificare la Realtà:
Un concetto difficile da comprendere: il sentire di coscienza (6)
Come s’è visto in Che fine fanno i morti? I corpi sottili dell’uomo e le ottave (2) Cellule, celluline e Cellule Madri (3) La prima forma di immortalità (4) Dalla prima alla seconda immortalità (5) la Cellula Madre (CM) sopravvive alla nostra morte e, probabilmente, sopravvive anche alla nostra seconda morte. Questo comporta una serie di domande, ma forse la più forte è che rapporto c’è tra la CM e il senso dell’io? Già, perché se la CM grazie ad una qualche disciplina sopravvivesse alla seconda morte e fosse all’origine stessa dell’io, avremmo l’immortalità dell’io!
Prima di continuare, occorre ricordare la lezione di Kempis sulla natura dell’io: si tratta, secondo il Maestro, di una struttura per così dire artificiale o se si vuole virtuale creata dalla nostra mente. Una struttura nella quale ci identifichiamo, come ci identifichiamo con la nostra macchina, la nostra casa, il nostro lavoro, il nostro conto in banca, il nostro corpo. Ma noi non siamo nulla di tutto questo. Noi non siamo il nostro corpo, noi non siamo la nostra mente, noi non siamo il nostro io. Ma cosa siamo allora?
Secondo Kempis, l’io in realtà non esiste, essendo solo un’invenzione della mente. Esiste solo il nostro sentire di coscienza. Noi siamo sentire di coscienza. Già, ma cos’è il sentire di coscienza? E’ quel sentire interiore che, tanto per dirne una, ti trasporta dall’egoismo verso l’altruismo. Facile a dirsi, ma molto difficile a comprendersi. Si sarebbe tentati di vedere il non-egoismo come il fare l’elemosina, l’aiutare gli altri con atti caritatevoli e così via. Mentre sarebbe egoismo l’uccidere. Amore sarebbe il fare l’elemosina, l’aiutare gli altri con atti caritatevoli, non uccidere e così via. Giusto? A prima vista sembrerebbe, eppure, non è così semplice.
Prendete il re Leonida e i 300 spartani più altri 2700 greci di altre città. Leonida era uno dei due re di Sparta. A lui e agli altri 2999 combattenti era stato chiesto di bloccare l’immenso esercito persiano al passaggio stretto delle Porte Calde o Termopili e di resistere fino alla fine. Lì, l’immenso esercito spartano sarebbe stato chiuso in un passaggio di cento metri, bloccati da un lato dal monte e dall’altro dal baratro che finiva nel mare. Il compito era ingaggiare lo scontro lì per rallentare l’avanzata persiana. Leonida ed i suoi lo fecero, ammazzarono mucchi di soldati persiani (poveracci: mandati lì a morire da un cosiddetto Gran Re!), nel frattempo permisero all’ateniese Temistocle (altro eroe) di infliggere una sonora lezione sul mare alla smisurata flotta persiana e infine permisero ai greci e in particolare agli ateniesi di organizzare una difesa del tipo partigiano (l’esercito persiano non poteva essere attaccato frontalmente o altrimenti i greci sarebbero stati polverizzati). Atene bruciò, bruciarono i templi e le case, ma gli ateniesi, pur piangendo alla vista della città della civetta che ardeva, erano in salvo, pronti a colpire l’invasore. Leonida ed i suoi resistettero per oltre due giorni. Il terzo giorno, grazie ad un traditore, i persiani riuscirono ad oltrepassare il monte e a circondare i 300 + 2700 e finalmente ad annientarli. Leonida e i suoi morirono tutti sapendo che comunque alla fine sarebbero morti. E’ egoismo l’aver ucciso decine di migliaia di persiani? O non è piuttosto amore l’averlo fatto?
Leonida mi fa venire in mente un film di molti anni fa, intitolato Mission. Lì la storia era meno eroica, ma, per certi versi, ancor più esplicita. Siamo in America del Sud e ci sono due preti gesuiti. Uno è un ex soldato mercenario convertito. L’ex mercenario si innamora perdutamente della popolazione dei “primitivi” locali. Entrambi i preti lavorano in una missione accanto e per gli indigeni. Arriva un grande esercito spagnolo guidato e sostenuto dal legato pontificio che ha il compito di spazzar via la popolazione locale per far posto a grandi operazioni di sfruttamento del suolo. In nome della non-violenza, uno dei gesuiti si fa ammazzare senza opporre resistenza. L’altro, l’ex soldato mercenario, organizza invece una resistenza armata e combatte lui stesso in prima linea. Il suo compagno prima della battaglia finale gli chiede: “Ma ti rendi conto che ti presenterai al Signore con le mani sporche di sangue?”. Questo, nell’ottica di un cristiano equivale all’inferno. L’ex mercenario gli risponde: “Sì, lo so, ma il mio amore per questa gente è superiore all’amore par la mia anima”. Combatte, uccide e muore. Andrà all’inferno?
Gli Antichi (quelli della nostra Tradizione, per intenderci) non si sarebbero fatti venire dubbi: Leonida e il gesuita ex soldato mercenario sarebbero stati giudicati eroi caduti per la difesa della Patria. Come tali degni dei Campi Elisi, il luogo che accoglie i buoni. Non entro qui nel merito del significato della parola Patria, parola lungamente stuprata per secoli dai politici di tutte le risme fino ai tempi nostri, parola che ha un significato spirituale che un politico difficilmente può intendere, e mi concentro solo sul significato di sentire di coscienza. Il sentire di coscienza di Leonida era quello di immolarsi per la Patria, per i suoi figli, la moglie, i suoi concittadini, coloro che (come dice Erodoto) partecipavano della sua civiltà. (E, lo dico per inciso, si direbbe che il concetto di Erodoto equivalga ad un dipresso a quello di sentire di coscienza!).
Il sentire di coscienza di Leonida ( = il figlio del Leone) ha fatto sì che oggi, dopo due millenni e mezzo, la civiltà per la quale s’è battuto ed è morto, è ancora viva. Intendiamoci: è viva tra un milione di problemi, con gravi cadute verso il basso, in un’epoca di buio, ci sembra perduta per sempre, eppure è ancora viva. Ancora per inciso: naturalmente, quando parlo di Leonida non parlo certo solo di lui, ma di tutti gli eroi che caddero alle Termopili.
In conclusione, non semplificherei dunque il sentire di coscienza ai vulgata americaneggianti della mediocrissima New Age (volemose bbene, benediciamo la Terra, doniamo un obolo ai poveri, etc.). Le cose non sono così semplici. Noi sappiamo e io so che oggi sto qui e penso e sento e scrivo e parlo e vivo in un certo modo, che non mi prostro dinanzi ad un satrapo e che di lui non sono possibili prede mia moglie e mia figlia, che non ho corso il rischio di finire evirato per compiacere qualche potente, perché un uomo del quale non conosco neppure i tratti del viso è morto per me, per la mia famiglia e per coloro che partecipano alla sua e alla mia civiltà, due millenni e mezzo fa. Il mio sentire (non di coscienza, quello “semplice”) mi dice che il sentire (quello vero, quello di coscienza) di Leonida era al punto d’arrivo di quella evoluzione “a perdere” di cui ho già parlato. Tanto a perdere che, nel suo caso, la perdita comportò anche quella della vita.
Ora che abbiamo un po’ chiarito la vastità del concetto di sentire di coscienza, possiamo ritornare all’immortalità e alla CM.
Dalla prima alla seconda immortalità (5)
Ricapitolando quanto detto in La prima forma di immortalità (4) potremmo concludere che l’esperienza della TEV ci porta a concludere che:
1) alla nostra morte sopravvivono i corpi sottili – a parte quello fisico -, con i rispettivi chakra, nonché, ovviamente, le rispettive CM;
2) con il tempo, seguendo la sequenza numerica, si “dissolvono” i vari corpi, con i rispettivi chakra di quella dimensione;
3) c’è un momento in cui alcune “anime” sembrano non essere più dotate di chakra e di corpi sottili;
4) ma la CM resta comunque presente o almeno è possibile percepirla.
Il punto 3) può significare che
IPOTESI a) come sostengono alcune Tradizioni, l’anima s’è reincarnata, oppure
IPOTESI b) è sopravvenuta la “seconda morte”, ovvero quella definitiva.
Il fatto che passino molti anni prima della dissoluzione finale o seconda morte farebbe pensare che la vita oltre la morte sia un processo molto lungo, che dura forse dei secoli, se non dei millenni. Già questa potrebbe essere vista come una sorta di immortalità limitata!
A proposito del punto a), c’è da notare che non è necessariamente in contraddizione con il punto b). Infatti, quello che chiamiamo comunemente “io”, ovvero quel complesso di funzioni mentali che generano il sentire “esisto e sono proprio questo io che pensa”, sentire intimamente connesso alla memoria, alla morte fisica in ogni caso scomparirebbe. Cioè con la perdita dei corpi sottili, che possiamo credere siano connessi alla memoria, scompare anche (direi necessariamente) la percezione dell’io. Nella mia prossima vita, potrò dire “io sono”, ma non “io sono stato”, perché non ne ho più memoria. Ne discende l’ovvia considerazione che
non esiste l’immortalità dell’io.
Circa la funzione della memoria nel mantenimento dello stato di coscienza che chiamiamo “io” ha scritto pagine a mio avviso definitive Kempis ne La Fonte Preziosa, a cui rimando. C’è da ricordare, peraltro, così come il Maestro Kempis sottolinea, che ogni volta che sopraggiunge un nuovo sentire, quello vecchio muore. Ogni volta rinasciamo. Secondo Kempis, immortale sarebbe il solo sentire, che, di vita in vita, avrebbe non un’evoluzione “a crescere” (secondo i vulgata della New Age, della serie “espansione della coscienza” et similia) ma subirebbe al contrario una sorta di evoluzione “a perdere”: cadrebbero infatti i limiti del sentire e l’individuo, ad ognuna di queste cadute, non si riconoscerebbe più nel sentire precedente. Ne viene che un assassino che ha subito una caduta del vecchio sentire ed è giunto al nuovo sentire che gli impedisce di uccidere, è un individuo nuovo. La giustizia umana lo punirebbe ma, di fatto, ingiustamente poiché non è più lui colui che ha ucciso!
Facendo un passo indietro, sembrerebbe che gli Antichi, attraverso l’Iniziazione ai Misteri, fossero in grado di garantire questo tipo di immortalità dell’io. Disgraziatamente, poiché nulla era scritto in quanto le Sacre Leggi lo vietavano, oggi non sappiamo praticamente nulla sulla struttura delle Scuole Misteriche e sui loro insegnamenti, se non che, presumibilmente, esse fornivano all’iniziando i mezzi per crearsi una sorta di stato di coscienza nuovo, un sentire nuovo e diverso che, se si vuol credere alle fonti, sopravviveva alla morte fisica. Questo non sarebbe in contrasto con quanto sostiene il Maestro Kempis, che, in altri testi, afferma che la memoria delle vite precedenti (e quindi l’immortalità nel senso sopraddetto) avverrebbe solo dopo la caduta dei limiti che generano l’io stesso. Che è come dire però che l’io è già morto prima! O, se si vuole, che l’io, in quanto tale, non può sopravvivere alla morte fisica. Sopravviverebbe la memoria ma non l’io. Poiché noi siamo il nostro io, in quanto in esso ci identifichiamo, è una cosa difficile da comprendere e da accettare!
In ogni caso, a voler credere alle fonti antiche, il punto b) dell’inizio di questo articolo andrebbe corretto in tal modo:
b) alla scomparsa dei corpi sottili, è sopravvenuta la “seconda morte”, quella definitiva, a meno che l'”anima” non sia quella di un Iniziato.
Secondo Kempis, l’Iniziato è colui che ha generato dentro di sé la morte del suo io. Ma si può credere anche a Julius Evola che ne La Tradizione Ermetica (ed. Mediterranee) sostiene idee apparentemente assai diverse. Dice Evola che scopo dell’Alchimia non è quello dell’immortalità del corpo fisico – come crede il lettore medio -, quanto dell’immortalità dell'”anima”, che, grazie al processo alchemico, sfuggirebbe in tal modo alla seconda morte. Evola chiarisce in modo inequivocabile che l’immortalità dell'”anima” è un portato del Cristianesimo e che gli Antichi, in particolare gran parte dei filosofi greci e romani, non credevano affatto all’immortalità dell'”anima” tout court. Anzi, credevano che alla morte fisica sopraggiungesse una dissoluzione dell'”anima” che ritornava all'”anima” universale, secondo l’ipotesi a). Questo processo aveva una sola eccezione: l’Iniziazione ai Misteri.
Facendo due più due, se ne conclude che, se Evola ha ragione (e non ho alcun motivo di credere a priori che non l’abbia)
1) o i Misteri coincidevano con la Tradizione Ermetica e particolarmente coincidevano con l’Alchimia;
2) oppure l’Alchimia era parte dei Misteri;
3) oppure alcuni Misteri coincidevano con l’Alchimia.
L’Iniziato sarebbe dunque
a) colui che pur avendo memoria dell’ultima vita o di tutte le vite precedenti;
b) s’è comunque reincarnato o
c) ha smesso di reincarnarsi.
Non si deve escludere a priori una sorta di equivalenza tra gli insegnamenti di Kempis e quelli di Evola. Forse cambierebbe solo il modo d’esprimersi. Lascio comunque aperta la porta ai vostri commenti.
La prima forma di immortalità (4)
Chi vuole farmi domande, prima di farlo è pregato di leggere i tre numeri precedenti:
Che fine fanno i morti? I corpi sottili dell’uomo e le ottave (2) Cellule, celluline e Cellule Madri (3)
…
L’articolo precedente Cellule, celluline e Cellule Madri (3) terminava con una domanda: ” Zamperini, scusi, ma lei come ha fatto a sapere tutte queste cose sulle CM dei suoi genitori?“. Facile: li ho testati. E, quando l’ho fatto, per poco mi è preso un accidente. Perché se io mi pulivo ed attivavo i chakra con qualche tecnica TEV, si attivavano e ripulivano – attraverso le Cellule Madri di ognuno di noi – non solo i corrispondenti chakra dei miei tre figli, ma anche quelli di papà e di mamma. Non quelli fisici, è ovvio, ma quelli astrali – nel caso di mia madre – quelli mentali inferiori – nel caso di mio padre. E, inutile dirlo, sia mio padre, sia mia madre sono morti e da un pezzo.
I corpi sottili dell’uomo e le ottave (2)
L’epistola di Skyluke sta innescando, come prevedevo, un bel dibattito, ma, prima di proseguire, così come io stesso avevo preannunciato e così come mi è stato richiesto da alcuni di voi, spendo due parole sul concetto dei corpi e delle ottave. In realtà, se non ricordo male, ne parlai proprio in questo Blog, ma evidentemente si tratta di articoli che sono sfuggiti ai richiedenti.
L’essere umano possiede potenzialmente sette veicoli, o se preferite, sette corpi. A questi si danno tradizionalmente dei nomi sui quali il sottoscritto è assai poco d’accordo. Una volta per tutte proporrei di chiamarli così:
1) CORPO FISICO O BIOLOGICO che è quello che ben conosciamo. E’ anche quello che scompare alla nostra dipartita.
2) CORPO ASTRALE INFERIORE o emozionale inferiore o, meglio, SECONDO CORPO. Sulle sue caratteristiche vi prego di andarvi a leggere La Cellula Madre.
3) CORPO ASTRALE SUPERIORE o emozionale superiore o, meglio, TERZO CORPO. Sulle sue caratteristiche vi prego di andarvi a leggere La Cellula Madre.
4) CORPO MENTALE INFERIORE che da tempo propongo di chiamare RAZIONALE INFERIORE (anche le emozioni sono “mente”). Sulle sue caratteristiche vi prego di andarvi a leggere La Cellula Madre.
5) CORPO MENTALE SUPERIORE che da tempo propongo di chiamare RAZIONALE SUPERIORE (anche le emozioni sono “mente”). Sulle sue caratteristiche vi prego di andarvi a leggere La Cellula Madre.
6) ISPIRAZIONALE INFERIORE e non come chiamato da molti “spirituale” altrimenti non so che significato dare alla parola “spirituale” (Lo spirito non ha un corpo, se no non è uno spirito: contraddizione in termini). Sulle sue caratteristiche vi prego di andarvi a leggere La Cellula Madre.
7) ISPIRAZIONALE SUPERIORE e non come chiamato da molti “spirituale” altrimenti non so che significato dare alla parola “spirituale” (Lo spirito non ha un corpo, se no non è uno spirito: contraddizione in termini). Sulle sue caratteristiche vi prego di andarvi a leggere La Cellula Madre.
Ciò premesso, mettiamo qualche puntino sulle “i”.
Che fine fanno i morti?
Ho ricevuto questa “epistola” dal TEVvaro Skyluke che chi segue questo Blog credo conosca bene ed abbia imparato ad apprezzare. Insomma, Skyluke s’è messo a testare i defunti e ha scritto un bel po’ di sue conclusioni.
Riporto lo scritto di Skyluke senza miei commenti che mi riservo a dopo che siano arrivati i vostri commenti, i vostri test e le vostre esperienze. Dico solo che mi lascia piuttosto perplesso il suo test delle “ottave”. Non vorrei che il buon Sky facessi confusione … Vabbe’, di questo parlerò più avanti. Voi leggete e poi … scrivete!
La mia epistola è solo per condividere con te quanto ho energeticamente riscontrato nella mattinata di giovedì passando a salutare (ero di strada sul lavoro) alcuni parenti che ormai “giacciono”. Avevo del tempo a disposizione così nel rientro in ufficio mi sono fermato in 2 cimiteri dove riposano (!?) i parenti di mia moglie D., tra cui la “zietta” che mi ha impegnato TEVvicamente a fondo, regalandomi mesi di intensa esperienza, Grazie Zietta! 🙂
Come noto, i parenti non sono tutti serpenti, qualcuno si e qualcuno no, e nei cimiteri di paese non essendoci in giro praticamente nessuno, oltre ai saluti di piacere, incuriosito ho voluto testare se e come queste persone erano messe a livello energetico. L’approccio semplice è stato quello di verificare dove fossero attivi e dove no, su altro non ho indagato. Ebbene da quanto ho notato sono passati in 2a ottava: in 1a ottava non c’è praticamente più nulla, mentre in 2a ottava ci sono eccome!
Parenti suocera
1 – La Zietta che avevo seguito e TEVvizzato fino all’ultimo è decisamente pimpante e carica, in aggiunta è incredibilmente pulita, fin qui posso essere più che contento e soddisfatto.
2 – Sua mamma (nonna materna di D.) è leggermente più bassa ma comunque ben messa, energia pulita: io non l’ho conosciuta ma di lei raccontano che fosse una buona donna, ha tirato avanti la famiglia da sola in tempo di guerra perchè suo marito era morto giovane di malattia.
3 – Appunto, il marito, è attivo anche lui in 2a ma non sta messo bene ed è fortemente congesto, nulla a che vedere con la moglie e la figlia TEVvizzata.
4 – Il fratello della zietta, morto di malattia, attivo in 2a sta messo meglio del padre, è comunque poco carico e congesto, non ha nulla a che vedere con le splendide energie pulite di mamma e sorella.
Parenti suocero
5 – Zio di mia moglie, morto tumore stomaco, seguito umanamente ma senza uso intensivo TEV, sta messo bene nel senso che è ben presente in 2a ed è poco congesto, un bravuomo, la nostra casa attuale c’è grazie a lui ed alla zietta! 🙂
6 – La mamma dello Zio (nonna paterna di D.), morta in rabbia per blocco intestinale, “prima di Dio vengo io” era il suo dictat, donna dispensatrice di zizzanie e cattiverie in genere, presente come nugolo pestifero di congestioni in 2a ottava …
7 – Zia acquisita di mia moglie, brava donna anche se non proprio una santa, presente in 2a con una energia di livello medio, inferiore allo Zio, e poco congesta
8 – Mamma della Zia acquisita, mai conosciuta, non sposata aveva avuto la figlia non si sa bene da chi, dicono fosse donna di facili costumi e vivesse di espedienti scroccando qua e là e facendosi fare regalie (mah!), insomma non proprio uno stinco di santo! Sorpresa!! presente in 2a con una energia più forte della figlia ed anche leggermente più pulita …
Nota d’obbligo:
– tutti quanti, per ragioni abbastanza ovvie e scontate, non sono più attivi in 1a ottava,
– tutti quanti non li ho trovati attivi neanche in 3a ottava,
– nelle ottave oltre la 3a non sono andato
Mie conclusioni:
– test effettuati in modo abbastanza “distaccato”, senza aspettative, senza pregiudizi, solo curiosità, alcuni di loro mai conosciuti
– l’attività TEV produce evidentemente un boost di effetto notevole che in qualche modo agevola una “miglior condizione di esistenza” al di fuori della dimensione fisica terrena
– non considerando l’attività TEV gli elementi disarmonici (i TEVvici Legami), cattiveria e stili di vita dannosi, vengono paro paro traslati e portati appresso nella nuova dimensione: chi ha razzolato male porta realmente con sè le conseguenze energetiche del “fardello karmico”
– il tempo non sembra influire sullo stato energetico, morto prima o dopo non significa necessariamente più o meno carico, e nemmeno più o meno congesto
– anche il legame di parentela pare slegato dalle condizioni energetiche individuali, del resto anche tra i vivi le influenze presenti sono in generale limitate
– la 2a ottava ha fortemente a che vedere con le energie di chi è morto o comunque è sede di forti interazioni con la dimensione di chi non è più “fisicamente” vivo intorno a noi
Non ho idea se te o qualcun altro abbia mai fatto prove di questo tipo, se qualcuno ha mai indagato e se ci sono altri riscontri … che dici, torna tutto o c’è qualche abbaglio?
Ad maiora
La TEV sulla TAV!
Avevo detto che non mi sarei espresso senza aver sentito le vostre percezioni e così ho fatto. Devo dire che, in genere, tutto ciò che avete scritto mi trova d’accordo. Ma andiamo per punti …
1) C’è una linea che congiunge tutti questi punti, sì o no? Non sono un esperto di Geografia, ma, a occhio, mi sembra proprio di no. Aspetto, però, il giudizio definitivo di chi ci capisce.
2) Non parlo di Gerusalemme come chakra del pianeta, anche perché, se così fosse, staremmo davvero messi molto male. Gerusalemme, almeno oggi, è solo un bel mucchio di congestione. Se è uno dei chakra del mondo, allora aspettiamoci la fine nell’anno in corso, come dicono i Maya! In questo mi trovo pienamente d’accordo con il Lettore Skyluke. Forse questa orribile situazione energetica è dovuta ai conflitti che da decenni scuotono quella regione? Forse. Non so. Ma dire che Gerusalemme è un chakra tellurico mi fa ridere. E perché non Brescia o Palermo o Rieti? (Città di enorme interesse energetico, tra l’altro, anche se a nessuno verrebbe in mente di definirli “chakra planetari”).
Parliamo ancora della TEV? No, stavolta della TAV!
L’amica Silvia Ramalli ha postato su FB nel Gruppo “Quelli dell’Energia Sottile” il seguente Video:
Prima di esporre le mie idee, presento, semplificando un po’ ed eliminando i tempi morti (per me insopportabili) del video, quanto in esso viene presentato.
Pre-premessa:
E’ in atto un grande risveglio dell’umanità che viene osteggiato dalle entità ostacolatrici e contro-evolutrici. Questi ostacoli comprendono anche il boicottaggio delle ley.
1) Le ley sono linee larghe circa 2 metri equidistanti tra loro, che percorrono l’intera superficie terrestre, incrociandosi tra loro in modo da formare una rete.
2) Nei punti in cui si incrociano le ley sorgono antichi templi e monumenti pagani. (Esempio: Stonehenge)
3) Le ley costituiscono una griglia sulla quale si fonda la struttura stessa della Terra.
4) La ley detta di San Michele è una delle più importanti. Cattedrali dedicate a San Michele. E’ lunga 2000 km ed è assolutamente diritta. Gerusalemme – Monte Sant’Angelo sul Gargano – Sacra di San Michele in Val di Susa – Le Mont Saint Michel in Bretagna – Mont Saint Michael in GB
5) La Val di Susa è sulla ley di San Michele. Monte Musinè: una Montagna Sacra. Montagna ricca di incisioni rupestri. Presenza di un obelisco misterioso che presenta strane incisioni. (Ma, se lo cerchiamo su Google, non ne troviamo fotografie chiare e dettagliate. Se è tanto importante e misterioso, è possibile che nessuno vada sul Monte Musiné – che non neppure troppo difficile da scalare – per fotografarlo? Mistero nel mistero). In più c’è stata un’altra strana targa comparsa e poi scomparsa. Presenza di numerose coppelle (presenti in tutte le Alpi). Sarebbero da collegarsi a costellazioni stellari.
Conclusione: il traforo della Val di Susa avrebbe come scopo occulto quello di distruggere una parte del ” patrimonio energetico e spirituale” d’Italia e dell’Europa intera. Questo attacco fa parte di un’aggressione complessiva ai “luoghi santi” della Terra.