Io ho capito chi è Lady Gaga
IO HO CAPITO CHI E’ LADY GAGA
ovvero: permettetemi un articolo senza pretese
Io ho capito chi è LADY GAGA. Non sono un appassionato di pop music, anzi, sono di palato fine a livello musicale. Dalla Classica al Jazz, un po’ di Blues e, per colpa di Sonia, anche un po’ di Flamenco: questi i miei gusti … Solo musica d’arte, il resto è – per me – inascoltabile immondizia. Invecchiando sono peggiorato: solo buona musica o almeno quello che per me è buona musica. Oppure il SILENZIO.
Avevo già ascoltato (ed anche visto) qualche frammento di canzone di costei e il mio giudizio è stato subito: PESSIMA. Giudizio definitivo. Una mala edizione della già da me detestata Madonna. Ho letto anche qualche recensione su Lady Gaga e sui suoi gusti simbolico/diabolico/massonico/orwelliano/apocalittico/satanico/demenziale. Lei l’avevo vista un po’ bruttina (insomma, non è proprio il mio tipo, ma si sa, io sono all’antica). Le canzoni mediocrucce e banalucce, piuttosto stupiducce, mi sono sembrate un prodotto preciso dell’entertainment iuessei. Insomma, dai, in conclusione: paccottiglia.
Qualche giorno fa mi capita di registrare su MySky uno special dedicato a Tony Bennett, intitolato Duets. Di Tony Bennett ho amato soprattutto le cose che ha fatto insieme all’insuperabile pianista Bill Evans.
In Duets, il grande Bennett, ottantaquattrenne (leggi: anni 84!) si esibisce in duetto con alcuni grandi cantanti non solo di Jazz e non solo nord-americani. Accanto a lui ci sono personaggi del calibro di ArethaFranklin (vecchiona, ma che canna e che grinta!), il giovane e bravissimo canadese Michael Bublé, l’italiano Buccelli e tanti altri. L’ascolto, dopo uno strepitoso Body And Soul interpretato accanto alla strepitosa Amy Winehouse (che perdita, la sua morte!) scorre rilassato (Bennett è sempre rilassato), quasi fino a generare qualche punta di noia. Non nascondo che Bennett a me piace di più quando sfodera il suo inarrivabile swing, ma insomma, forse è l’effetto dell’età, mi son detto. 84 sono sempre 84! E mi piacerebbe non solo arrivare a quell’età, ma arrivarci come ci è arrivato lui.
Vabbe’, le cose procedono così, fino al momento (quasi alla fine di Duets) in cui si preannuncia un classico dello swing: Finalmente! E si tratta, nientepopodimenoche, di The Lady Is A Tramp. Fantastico! Ma il mio entusiasmo si spegne subito: chi canta insieme a Bennett? Lady Gaga. Mi stropiccio gli occhi. Da non credere. Quel mito della canzone americana e del Jazz con quella sgallettata di Lady Gaga? Ma come gli è venuto in mente? Resisto alla tentazione di spegnere il televisore e … faccio bene.
Sapete chi è Lady Gaga? Una grande cantante che ha deciso che in una decina d’anni farà tanti di quei soldi da campare alla grande lei, gli amici e la famiglia. Ha mezzi vocali fantastici da contralto, swing, presenza scenica, ritmo, energia, insomma tutto quello che un cantante di musica nord-americana dovrebbe avere. Lady Gaga è solo una gran furbastra che, ben conoscendo i suoi mezzi, ha pensato di fare quattrini a palate nascondendo i suoi veri talenti. S’è rivolta ad altri furbastri come lei che le hanno cucito addosso il personaggio maledetto e lei lo interpreta. Tutto qui.
Chissà, forse tra venti o trent’anni sentiremo cantare una certa Stefani Joanne Angelina Germanotta d’origine italiana. E ci renderemo conto che aveva scherzato …
Se vi volete divertire andatevi a leggere LADY GAGA E ALEJANDRO: IL SIGNIFICATO OCCULTO E … oppure ANTICORPI.info: Lady Gaga e il Simbolismo Occulto o anche Informazione libera e vera: Musica (parte IV) e Illuminati: Lady Gaga. Lei sicuramente, leggendo ‘sta roba, s’è strofinata le mani e avrà detto: “Altri polli nel mio ovile!”.
PS: avevo finito questo pezzo, quando mi sono trovato di fronte un altro bloggaro che la pensa come me: http://lafieradellavanita.wordpress.com/2012/05/16/lorto-dei-jazzemani-tony-bennett/ Nel suo articolo, troverete anche Lady Gaga col buon Tony Bennett. Coincidenze? Sincronicità …
Riappropriarsi del proprio Potere. Seconda Fase: individuare le idrovore del nostro Potere (3)
LA FASE DELL’ANALISI DEI VAMPIRI DEL NOSTRO POTERE
Adesso che sappiamo cosa sono i legàmi, premesso che dire “la mia energia sta crollando” è lo stesso che dire “sto perdendo Primo Raggio (R1)”, passiamo ad individuare
1) le situazioni in cui perdiamo o abbiamo perso in passato R1
2) gli eventi che hanno causato o causano o temiamo che causeranno una caduta di R1
3) le persone la cui vicinanza ci genera una caduta di R1.
Insomma: null’altro se non un aspetto dell’immortale, apollineo “Conosci Te Stesso“. In questa fase dobbiamo soltanto individuare cosa o chi ci succhia il nostro Potere. E’ solo e soltanto una fase analitica. Non si deve fare nulla e, se possibile, non pensare nulla, non provare nessuna emozione.
Si noti che l’analisi potrebbe essere fatta (come si insegna nella TEV) ritornando indietro nel tempo, perfino durante quei fatidici nove mesi passati nella pancia di mamma. Consiglio però di procedere per gradi, iniziando dalle cose più facili (?), quelle che coinvolgono il momento attuale. Il “Conosci Te Stesso” è uno strumento divino di enorme potenza, ma che è nel contempo in grado di schiacciarci. Come tutte le armi potenti va usato con grande accortezza.
RACCOMANDAZIONI PER L’USO. In questa fase non agite, non fate nulla. Se possibile – sarebbe l’ideale! – non dovreste neppure provare emozioni nella scoperta. Esempio: c’è la persona A che sta lavorando contro di me. Io lo so. E’ una situazione che genera una caduta del mio R1. Nella mia analisi, dovrei evitare, per quanto mi è concesso, di provare ogni sorta di emozioni negative contro A e, si badi bene, non per buonismo o perché mi preparo a perdonare A. No. Perché l’emozione negativa influisce sull’analisi, la rallenta o addirittura la blocca. Avere il rapporto di un entomologo e del suo microscopio, nei confronti di un insetto. Noi siamo l’entomologo, la situazione (o la persona) è l’insetto. L’analisi con la quale affrontiamo l’oggetto del “Conosci Te Stesso” è il microscopio.
1) Non provate a superare con la forza l’evento idrovora del vostro potere. Esempio: sto per affrontare un esame (scolastico, sanitario, davanti ad un capo, davanti al direttore di banca che deve decidere per un prestito, davanti ad un potenziale socio in affari, eccetera). Non fate l’errore di certe discipline – soprattutto quelle d’origine iuessei – che tendono a rafforzare e a inflazionare l’io. Esempio: “sono forte, sono vincente, posso farcela, gliela farò vedere io, eccetera”. Occorre comprendere che l’io non è la realtà. L’io è solo e soltanto un prodotto della nostra mente. Un’illusione. Se cercaste di superare i legami con la forza della mente, gli stessi legami (che ancora non sono stati sciolti) vi succhierebbero tutta l’energia psichica che state producendo e la sposterebbero sull’evento o la persona o la situazione dannosa. Invece della soluzione del problema, più energia al problema! Occorre rendersi conto che questa è una differenza essenziale tra la TEV ed altre tecniche sul tipo di dinamica mentale, alfa-training, eccetera. Nella TEV non si agisce sulla nostra mente. Si agisce sulla realtà.
2) Lo scioglimento dei legami è una tecnica molto potente e molto efficace. Non è possibile by-passarla. I legami sono una manifestazione dannosa del Quarto Raggio (R4). Sono invisibili, potenti ed immortali. Non possiamo superare la fase dello scioglimento dei legami né con la forza, né con la paura. Ricordate che la parola d’ordine è “sciogliere i legami“, mai spezzarli, interromperli, tagliarli. Ne creereste di nuovi. Una fatica di Sisifo!
3) La TEV è – per quanto possibile – una disciplina di tipo “solare“. Non affrontate la cosa chiedendo, implorando, supplicando, gemendo, prostrandovi, pregando in assoluta umiltà. Questi sono approcci di tipo “lunare“. Quello che faremo, dopo aver sciolto i legami, sarà di richiedere con forza e determinazione ciò che ci è stato rubato o che ci viene rubato oggi. Occorre essere consapevoli dei nostri diritti spirituali: non li riavrete indietro facendo i “bravi ragazzi”.
4) Non cadete nella trappola del perdono. Cos’è la trappola del perdono? Consiste nel credere di essere talmente tanto evoluti spiritualmente da essere in grado di perdonare chi ci sta rovinando la vita. In realtà, il perdono è cosa riservata a pochissimi e non è il nostro caso. Il perdono, in mano alla persona non evoluta (leggi: tutti o quasi tutti) è un’illusione che rafforza l’io: “come sono bravo, come sono buono, come sono spirituale! Sono capace di perdonare!” Concentratevi soltanto sul vostro sacrosanto diritto al vostro Potere personale. Un Potere che la vita (o, se volete, Dio, il Creatore, l’Assoluto, il Demiurgo, eccetera) ha riservato ad ognuno di noi. Il perdono vissuto come illusione egoica può far naufragare tutto il nostro lavoro.