La paura, l’amigadala e un attrezzo assai semplice da autocostruire (Seconda Parte)
DISCLAIMER
La ricerca, i seminari sulla TEV (Tecnica Energo-Vibrazionale) e i prodotti a Tecnologia Cleanergy by CRESS sono espressione di concetti filosofici provenienti dalle tradizioni orientali e occidentali elaborati da Roberto Zamperini e caratterizzati da un suo personale approccio, più razionale e occidentale. Tali concetti filosofici si rifanno alla credenza che l’essere umano è anche costituito di un corpo energetico o sottile. L’energia sottile, il corpo energetico o sottile non sono riconosciuti dalla Scienza ufficiale in quanto mai dimostrati con strumenti ortodossi ufficiali. Tali concetti filosofici si rifanno alla credenza che l’essere umano è anche costituito di un corpo energetico o sottile. L’energia sottile, il corpo energetico o sottile non sono riconosciuti dalla Scienza ufficiale in quanto mai dimostrati con strumenti ortodossi ufficiali. I prodotti a Tecnologia Cleanergy e la Tecnica Energo-Vibrazionale non sono riconosciuti dalla Scienza ufficiale in quanto non dimostrati scientificamente. Nessuna informazione divulgata dal CRESS e contenuta in questo Blog deve essere intesa come una dichiarazione che i prodotti e/o i seminari qui presentati sono intesi per essere utilizzati nella diagnosi, nella cura, nella diminuzione della malattia e/o del dolore, nel trattamento o nella prevenzione della malattia o di qualunque altra condizione medica. Il CRESS non si assume alcuna responsabilità per un uso dei suoi prodotti o della TEV al di fuori di quanto qui specificato. Deve essere pertanto chiaro che i prodotti a Tecnologia Cleanergy e la TEV non vanno in alcun modo intesi come atti a trattare, curare o attenuare alcuna condizione medica di qualunque genere, ma unicamente come approcci e metodi filosofici aventi lo scopo di aumentare il proprio benessere.
ASPETTI TEORICI
Abbiamo visto nel precedente articolo Tomatis, il Cleanergy e l’ascolto uterino (Prima Parte) gli aspetti teorici del rapporto Energia Sottile – Orecchio Interno.
Attraverso l’orecchio interno si giunge facilmente e direttamente alle due amigdale, i piccoli cervelli della paura e delle emozioni. Di cosa si tratta? Ecco cosa dice Wikipedia:
L‘amigdala, o corpo amigdaloideo, è una parte del cervello che gestisce le emozioni ed in particolar modo la paura. A livello anatomico scientifico viene definita anche come un gruppo di strutture interconnesse, di sostanza grigia facente parte del sistema limbico, posto sopra il tronco cerebrale, nella regione rostromediale del lobo temporale, al di sotto del giro uncinato (uncus) e anteriormente alla formazione dell’ippocampo. Ha una struttura ovoidale (in latino amygdala significa mandorla) situata nel punto più basso della parete superiore del corno inferiore di ogni ventricolo laterale. È in continuità con il putamen, dietro alla coda del nucleo caudato.
Per avere un’idea di dove si trovino le due amigdale, consiglio di osservare questa gif animata.
Traggo ancora da La Cellula Madre questo brano:
Tra i seguaci dell’insegnamento di Reich, c’è stato il medico italiano professor Federico Navarro, neuropsichiatria e psicoanalista, considerato “il massimo esponente della cultura post-reichiana”
Insegna Navarro che la pulsazione biologica, che “ha il compito di inviare energia dal centro alla periferia”, nella malattia è bloccata nella sua fase di scarica. Nel nostro linguaggio, questo equivale a dire che i chakra sono talmente tanto intasati, che non riescono più ad eliminare le congestioni. A livello cellulare, questo comporta un deficit della vitalità ed apre la porta a forti sofferenze cellulari, a loro volta condizione necessaria e sufficiente ad innescare una biopatia.
Si chiede allora il Navarro: “Qual è, allora, la causa di tutto questo?”. La sua risposta è perentoria: “E’ l’emozione paura”. La paura è un’emozione primaria, il cui scopo, a livello evolutivo, è la salvaguardia dell’individuo. Il topo privato della sua naturale paura del gatto, è un topo che non vive a lungo. Gaia inventò la paura per dare maggiori chance di sopravvivenza alle prede e poiché ogni animale è potenzialmente preda di un altro (magari quando è ancora cucciolo), a tutti gli animali dotati di un sia pur minimo sistema nervoso è stata data la paura. Ricordo quanto abbiamo assodato in Fisiologia Sottile: l’organo fondamentale della paura, l’amigdala, dipende dal chakra della nuca minore. Questo, a sua volta, è connesso al sesto CEC inferiore. Si tratta dunque di un chakra in qualche modo controllato dall’energia-oro tellurica.
Esistono due tipi di paura: quella oggettiva e quella irrazionale. Bisogna aver paura di correre troppo in autostrada, perché è oggettivamente molto pericoloso e mette a rischio la nostra vita. Aver più paura di volare nei moderni aerei di linea che guidare la macchina in autostrada è una paura irrazionale. Le statistiche stanno lì a dimostrarci che volare è molto meno pericoloso che guidare in autostrada.
L’effetto fondamentale della paura è la contrazione. Si tratta di una reazione naturale che gli etologi chiamano freezing (congelamento) e che ha l’obiettivo di mostrare al predatore che la sua vittima è già morta e quindi non è commestibile. Ovviamente, il freezing non funziona sempre: spesso i predatori non cadono nel trabocchetto. Negli animali, a seguito di un evento spaventoso, gli effetti psichici della paura sono transitori. Un cagnolino può tremare e magari svenire dalla paura se è aggredito da un dobermann, ma, cessato il pericolo, la sera mangerà la sua pappa, come se niente fosse successo.
L’essere umano, a causa del suo psichismo, ha un rapporto con la paura ben più complesso. Possiamo vivere un’intera enciclopedia di paure: la paura della malattia, della morte, dell’abbandono, della perdita dei nostri cari, della solitudine, di non essere amati, di non essere accettati, di subire la critica degli altri, delle proprie reazioni eccessive, di perdere il proprio status sociale, di finire disoccupati, di essere sfrattati, di cadere in rovina, di ingrassare, di dimagrire, ci sono paure indefinibili, di origine apparentemente ignota, c’è la paura di vivere e c’è perfino la paura di … avere paura. L’elenco delle nostre paure sembra pressoché infinito, proprio come la nostra creatività nel crearne di sempre nuove ed originali! Ma è possibile che l’elenco si possa restringere a due sole grandi paure: la paura dell’abbandono e quella della morte. Forse essere abbandonato è l’equivalente, per un bambino, di morire e allora esiste solo la paura della morte, quella centrale e presente in ognuno di noi, a partire dal momento in cui siamo stati generati.
Un elemento molto sfavorevole della paura è che è molto stabile, soprattutto a causa dei forti legami che crea. La paura è, non dimentichiamolo, una forma-pensiero ed il suo attaccamento a noi è dato dai legami che ad essa ci legano. I legami funzionano come elastici: in qualsiasi momento possono richiamare la forma-pensiero legata. Paure nate molto tempo addietro sono in grado di aggredirci oggi, proprio come se l’evento che ha causato lo spavento fosse assolutamente attuale.
Ma esattamente quando nasce la paura? Esistono paure più gravi di altre? Navarro individua alcuni periodi topici della paura: la paura embrionale, la paura fetale, la paura neonatale, la paura post-natale, in corrispondenza con tre modalità di campo: nel primo campo c’è la paura connessa al rapporto madre-figlio, nel secondo campo c’è la paura connessa al rapporto con la famiglia, nel terzo campo c’è la paura connessa al rapporto con la società.
La paura nel momento stesso del concepimento.
Come può un embrione avere paura? Dal punto di vista neurologico, prima di avere un sistema nervoso in grado di vivere la paura, questo è impossibile. Non lo è se consideriamo la cosa da un punto di vista energetico. Una semplice esperienza che chiunque può sperimentare per proprio conto, a condizione di avere una buona sensibilità all’energia, è la seguente. Si prenda un oggetto qualsiasi, meglio se fatto di qualcosa che assorba bene le energie sottili, come i cristalli, l’acqua o l’olio. Si invii con un procedimento qualsiasi energia sottile a questo oggetto, fino al momento in cui se ne può percepire un livello molto alto. A questo punto, si riviva mentalmente una grande paura, possibilmente una che si ricorda bene. Per esempio, quella volta che abbiamo evitato per un pelo un grave incidente con la macchina o quella altra in cui pensavamo di essere gravemente ammalati. Mentre si fa questo, si fissi solo l’oggetto, senza distrazioni, ma solo concentrandosi sulla paura. Alla fine, si testi nuovamente l’oggetto: l’energia se n’è andata completamente. Se siete anche in grado di testare la presenza di legami, fatelo. Scoprirete che l’oggetto è pieno di legami. Abbiamo proiettato paura su un oggetto inanimato. In quell’oggetto, d’ora in poi, a meno che non ne sciogliamo i legami, è fissata per sempre quella nostra paura. Quello oggetto è diventato una memoria della paura.
Un embrione può non avere ancora un sistema nervoso, ma certo non è un oggetto inanimato. Al contrario, è un’entità vivente, con un grado di vitalità straordinario. Perché non dovremmo pensare dunque che anche un embrione possa assorbire l’energia della paura? Anzi, di più, che possa diventare una memoria di paura?
Sostiene il Navarro che la paura embrionale “è del tutto inconscia ed è inscritta a livello cellulare; è una paura di morte della cellula stessa come risposta ad un pericolo di morte reale (aborto!)”
. Secondo lo studioso, la paura embrionale si inscrive direttamente nel DNA. Secondo noi, si inscrive piuttosto nella Cellula Madre, anche se non è da escludere anche una modificazione del DNA. Sostiene ancora il Navarro: il “… danno embrionale è responsabile dell’autismo, di alcune neuropatie, dei tumori maligni irrecuperabili, specie infantili”. Secondo l’Autore, le malattie generate da paura embrionale hanno la natura di una sindrome irreversibile, la cui prognosi è infausta.
Ci chiediamo: dove si ancora la paura embrionale, visto che lo zigote (la prima cellula) è destinata ben presto a moltiplicarsi e a scomparire nel numero immenso delle cellule del feto? La risposta è semplice. L’ancora della paura sta nella Cellula Madre, in cui ci sarà uno strato (il più antico di tutti) del suo Arcaico del Tempo, relativo a quell’evento, che conserverà per sempre, a meno di non intervenire, la memoria della paura e i cui effetti si faranno sentire per tutta la vita dell’individuo.
COSTRUZIONE DI UNO STRUMENTO PER AGIRE SULLE AMIGDALE
Fin qui il testo … Come dicevo precedentemente sono stati condotti numerosi esperimenti da parte mia, di Michele (che l’ha lungamente sperimentato su molti pazienti), di Sonia Germani, di Maria Sgobio, di Filippo Daniele e, ovviamente, miei. Con quali risultati? Inutile dire che si tratta di qualcosa di ampiamente sperimentale, che meriterebbe un lungo approfondimento, ma ritengo che, in ogni caso, molti di voi possano provarlo su se stessi. Inutile dire che in seguito dovranno condividere i loro risultati con appositi commenti.
Per far questo ci avvarremo dell’ottima esposizione di Francesco, persona che molti di voi in Sicilia e nel resto d’Italia, hanno iniziato a stimare. Ecco cosa ci dice Francesco:
1 – Midi Cleanergy (meglio se di ultima generazione)
2 – Booster (opzionale)
3 – Memoria Legàmi (molto consigliata)
4 – un cerchietto di rame identico a quelli usati per costruire i selettori (6.5 cm di diametro)
5 – carta adesiva azzurra (opzionale)
6 – cuffie per mp3 (solo cuffie nuove!!)
Ritagliate un cerchietto di rame di 6.5 cm di diametro (sempre il solito rame da sbalzo che si trova anche nei ferramenta) in modo che copra completamente la faccia OUT del Midi Cleanergy.
Foderare il cerchietto di rame con della carta adesiva blu o azzurra, in modo da isolare etericamente il tutto.
Prima di attaccare la carta adesiva al cerchietto, foratelo nella parte centrale in modo da poterci fare entrare comodamente lo spinotto delle cuffie. Abbiamo quasi finito.
Prendiamo il cerchietto di rame così rivestito e lo incastriamo nella parte OUT del nostro Cleanergy (meglio se utilizziamo anche la memoria Booster e la memoria Legàmi).
Prendiamo adesso le nostre cuffie, che è bene siano nuove.
I magneti contenuti all’interno memorizzano tutto, quindi non è cosa buona utilizzare cuffie usate precedentemente per ascoltare robaccia.
Inserite lo spinotto delle cuffie nel foro che avete praticato nella carta adesiva blu, in modo tale che vi entri tutto e che si vada a posizionare tra rame e carta adesiva blu. Se lo avete fatto bene vedrete che lo spinotto rimarrà attaccato comodamente al tutto.
Abbiamo finito. Adesso non resta che mettervi comodamente seduti su una bella poltrona di casa vostra ed attaccare le cuffie ai vostri meati acustici.
Per chi ne è capace, può testare un bel po’ di cose, ma in primis l’effetto sulle amigdale e sull’orecchio interno, in particolare l’effetto dello scioglimento dei Legàmi, cui questi organi sembrano essere pieni.
COME FUNZIONA LO STRUMENTO
L’energia sottile emessa dal Cleanergy si muove lungo il filo di rame fino alle cuffie, dove va ad accumularsi sui magneti e da lì agisce nell’orecchio interno.
Come e per cosa utilizzare questo semplicissimo attrezzo? Sulle vostre PAURE.
Sperimentate e SCRIVETE! E non dimenticate di graziare Francesco per la descrizione e le foto!
PS.: un attrezzo simile e enormemente più potente si può costruire con la CPU e la Mini CPU.
GRAZIE! Sperimento subito.
Grazie Roberto, grazie Francesco e grazie a tutti coloro che hanno avviato questo tipo di sperimentazione: è sbalorditiva!
Mentre aspetto di avere tra le mani la tanto desiderata miniCPU corro a comperarmi un paio di cuffiette nuove e poi mi cimento in questa meraviglia.
Che bello, grazie Roberto! Lo sperimento appena possibile.
A proposito, si potrebbe anche farlo con l’antenna?
Mmmm, un po’ complesso ed è cosa per esperti. Puoi utilizzare l’AZ come selettore di R1, ma non è la stessa cosa dei LEGAMI. Io non l’ho mai fatto.
Visto che si parla di paure, ecco un’elenco….
ablutofobia paura di fare il bagno
acluofobia paura del buio
acusticofobia paura del rumore
acrofobia paura dei luoghi elevati
agorafobia paura degli spazi aperti
ailurofobia paura dei gatti
alectorofobia paura dei polli
allodoxafobia paura delle opinioni degli altri
amatofobia paura della polvere
androfobia paura degli uomini
anemofobia paura del vento
apifobia paura delle api
aracnofobia paura dei ragni
aurofobia paura dell’oro
automisofobia paura di essere sporchi
aviofobia paura di volare
bhacillofobia paura dei microbi
bibliofobia paura dei libri
bufonofobia paura dei rospi
carcinofobia paura di ammalarsi di cancro
catisofobia paura di sedersi
chemofobia paura dei composti chimici
chinofobia paura della neve
colerofobia paura della collera
crometofobia paura dei soldi
cromofobia paura dei colori
cibofobia paura del cibo
cinetofobia paura del movimento
cinofobia paura dei cani
claustrofobia paura degli spazi chiusi
climacofobia paura delle scale
coprofobia paura delle feci
coulrofobia paura dei clown
ciclofobia paura della bicicletta
decidofobia paura nel prendere decisioni
dendrofobia paura degli alberi
dentofobia (o odontofobia) paura del dentista
dermatofobia paura delle lesioni della pelle
didascaleinofobia paura della scuola
dichefobia paura della giustizia
dipsofobia paura di bere
disabiliofobia paura di spogliarsi di fronte a qualcuno
dromofobia paura dei mezzi di locomozione
dismorfofobia paura di non avere un aspetto normale
ecclesiofobia paura delle chiese
eisoptrofobia paura degli specchi o di vedervisi riflessi
electrofobia paura dell’elettricità
eleuterofobia paura della libertà
eliofobia paura del sole
emetofobia paura del vomito
emofobia paura del sangue
enofobia paura del vino
entomofobia paura degli insetti
equinofobia paura dei cavalli
eremofobia paura della solitudine
ergofobia paura del lavoro
ereutofobia (o eritrofobia) paura di arrossire
erpetofobia paura dei rettili
eufobia paura di sentire buone notizie
falacrofobia paura di diventare calvo
farmacofobia paura delle medicine
filofobia paura di innamorarsi
fobofobia paura delle fobie
fonofobia paura dei rumori
frigofobia paura del freddo
gamofobia paura del matrimonio
gefirofobia paura nell’attraversare i ponti
glossofobia paura di parlare in pubblico
gimnofobia paura della nudità
ginofobia paura delle donne
iatrofobia paura del medico
idrofobia paura dell’acqua
ittiofobia paura dei pesci
keraunofobia paura dei tuoni
leucofobia paura del colore bianco
mastigofobia (o rabdofobia) paura delle punizioni
melofobia paura della musica
menofobia paura delle mestruazioni
micofobia paura dei funghi
musofobia paura dei topi
necrofobia paura della morte
nefofobia paura delle nubi
neofobia paura delle novità
nictofobia paura della notte
nosocomefobia paura degli ospedali
odinofobia paura del dolore
ofidiofobia paura dei serpenti
oicofobia paura della casa
ombrofobia paura della pioggia
ommetafobia paura degli occhi
omofobia paura dell’omosessualità
ornitofobia paura degli uccelli
pagofobia paura del ghiaccio
papafobia paura del papa
papirofobia paura della carta
parassitofobia paura dei parassiti
patofobia paura delle malattie
pedofobia paura dei bambini
pirofobia paura del fuoco
plutofobia paura della ricchezza
radiofobia paura delle radiazioni
sciofobia paura delle ombre
scolecifobia paura dei vermi
scotomafobia paura di diventare ciechi
scriptofobia paura di scrivere in pubblico
selenofobia paura della luna
sfecsofobia paura delle vespe
siderodromofobia paura dei viaggi in treno
siderofobia paura delle stelle
staurofobia paura dei crocifissi
stenofobia paura degli spazi stretti
simmetrofobia paura della simmetria
tacofobia paura della velocità
tafofobia paura dell’essere sotterrato vivo
tecnofobia paura della tecnologia
talassofobia paura del mare
tanatofobia paura della morte o di morire
termofobia paura del caldo
tossifobia paura di essere avvelenati
triscaidecafobia paura del numero 14
tripanofobia paura delle iniezioni
tropofobia paura del muoversi, del cambiare luogo
uranofobia paura del cielo
urofobia paura dell’urina
vaccinofobia paura delle vaccinazioni
venustrafobia paura delle belle donne
verbofobia paura delle parole
xantofobia paura del colore giallo
xenofobia paura degli stranieri
zoofobia paura degli animali
Ahahah! Ho paura di leggere quest’elenco! Troppo lungo!
A proposito: c’è nell’elenco LA PAURA DI AVERE PAURA? Molto diffusa.
Triscaidecafobia e’ la paura del numero 13 (tris kai deka). Scusa la pignoleria, ma in effetti c’è qualcuno che ha paura del
13 (non mi risulta del 14). Comunque l’elenco fa veramente paura.
Il merito è tutto vostro. Io non ho fatto altro che improvvisare alla buona un piccolo strumento citato dal bravissimo Master TEV Filippo Daniele.
Vorrei dire solo due cose.
– La prima, è che vorrei dare un piccolo consiglio a chi utilizzerà questo rudimentale ma potente strumento: se dopo aver attaccato le cuffie alle orecchie chiudete gli occhi e “richiamate” o cercate di “rivivere” una vostra paura che ben conoscete, noterete degli effetti fortissimi. Provate e poi mi dite.
Potete provare anche con paure non note, e cioè con quanto scritto da Roberto e sostenuto anche da Tomatis, cioè con la paura legata al parto. Paura che ovviamente non ricordiamo, ma che pure abbiamo vissuto.
Provate, dopo aver indossato le cuffie, ad immaginare per 10-15 minuti, il momento della vostra nascita, sentite cose accade al vostro corpo, al vostro sistema energetico e poi ce lo raccontate.
Io l’ho già fatto, e ad un certo punto ho dovuto togliere le cuffie, mi stavano scoppiando le orecchie, erano così tanti i Legàmi che si scioglievano che le orecchie mi facevano davvero male.
– La seconda, è relativa alla durata e alla frequenza dell’uso delle cuffie, cioè vorrei sapere se è quanto tenere le cuffie e se ci possono essere controindicazioni. Io le uso 10-20 minuti ogni due tre giorni.
Non sono voluto andare oltre in termini di frequenza e durata, perché ho l’impressione che sono così tante le congestioni che escono dalle amigdale e dagli orecchi interni che il rischio di ingolfare il nostro sistema energetico è concreto.
Piccola nota a margine: A. Tomatis, qualche mese prima che venisse pubblicato il tuo “La Cellula Madre” tenne un seminario a Palermo, proprio su questi argomenti.
Guarda caso, l’invito e il seminario furono opera di un illuminato medico palermitano neo TEVvaro che ci raccontò la cosa all’ultimo introduttivo TEV tenutosi a Palermo.
Solo coincidenze?
Ciao Roberto,hò attaccato le cuffie direttamente al maxi,cè qualche controindicazione?
Be’, non è la stessa cosa. Comunque, prova e poi facci sapere.
Provato!
Mi sono concentrata sul momento del mio concepimento.
Non ho testato nulla, anche e soprattutto perché ero così rilassata da sentirmi quasi inebetita.
Subito è arrivato un bel nodo alla gola che se ne è andato da solo senza che nemmeno me ne rendessi conto. Poi sono arrivate delle strane sensazioni nel corpo: formicolii e pizzicori itineranti, movimenti involontari e una sorta di “onde” (non so come definirle) sotto la pelle.
Al termine, dopo una mezzora, direi che sono tranquillissima, mi sento come se avessi fatto un sonno lungo e super ristoratore.
Stiamo a vedere gli sviluppi…
Bene. Ecco una prima esperienza molto interessante. Grazie, Laura.
Ri-eccomi. Dal 2 agosto ho ripetuto l’esperimento ogni giorno, anzi:ogni notte andando a dormire con le cuffie addosso, beandomi del relax e facendomi delle super dormite riposantissime, senza concentrarmi su nulla di particolare.
Risultato: non sento più tremori, formicolii o altro. Solo una grande pace , sia di notte (perché dormo benissimo) sia di giorno (quando, anche senza cuffie, mi accorgo che sono meno reattiva/arrabbiosa)
Continuo ancora a dormirci su.
Grazie ancora.
Un saluto a Roberto e a tutti gli amici Tevvari.
Anche io ho costruito il dispositivo descritto e provato subito.
La sensazione che mi ha dato è come se alzasse molta polvere senza
fare una grande pulizia.
Poi ho provato cambiando il discetto di rame con un selettere di R1,
attaccando la cuffia nel punto in cui esce l’R1 con il clenergy in verticale
e devo dire che la sensazione è stata molto più forte e testando
i legami di un evento è come se in poco tempo fossero stati spazzati via,
una sensazione di pulizia rispetto alla precedente sensazione di stasi.
I prossimi gioni se ci sono sviluppi vi faccio sapere,anche perchè
oggi a pranzo mi sono scolato una bottiglia di rosso chianti e non so
quanto sono affidabile.
Buone ferie a tutti dal contadino del Chianti.
Fulvio
Bene, bravo Fulvio!
Beh, che dire. Gli agricoltori hanno sempre una marcia in più. Scarpe rotte e cervello fino!
Anch’io proverò con il selettore di R1.
Mah, R1 sulle amigdale? Non mi convince.
Chiedo scusa Roberto, come mai alla descrizione di Fulvio hai commentato “bene, bravo…” ma al post di Francesco -sempre relativo all’R1 invece del rame- hai detto che non ti convince? Potresti spiegare per favore cosa pensi davvero di questa variante (e perchè)? Grazie
Ho provato con memoria Booster e memoria Legàmi.
Subito, senza particolare concentrazione, un singolo pizzicorio sulla punta dell’indice destro.
Poi, tra le varie opzioni, ho rivissuto mentalmente con dovizia di particolari la paura provata in occasione di un incidente stradale.
Come tutte le altre volte, mi ha procurato un profondo dolore, disagio e una morsa addominale. E’ ovvio che in genere evito di fare volontariamente questo “esercizio mentale”.
Con mia sorpresa, la seconda volta che ho “ripassato” le immagini e le sensasioni, non ho avuto alcuna reazione emotiva, quasi che lo strumento abbia tolto o resettato il “layer emozionale” relativo a quell’episodio. Ho riprovato più volte ma nella mia mente scorrevano solo immagini senza la “traccia emozionale”. E’ come se il ricordo ora sia più “asciutto”, “asettico”, distaccato.
L’impressione è che con un impegno maggiore nella fase del ricordo, si possa fare ancora meglio, come dire, un lavoro più fino. La presenza, nelle immagini mentali di un’altra persona che ha vissuto con me l’episodio, è come se non permettesse il completo scioglimento dei lagami, quasi che le paure da lei vissute, se non sciolte, continuino comunque a influenzare me.
Durante ciò pizzicorio, solletichio sul chakra del rene piede destro, con andamento pulsante.
Con più calma proverò su altre paure.
Grazie a tutti.
Una grande esperienza. Bene! Bravissimo!
A distanza di due settimane l’effetto permane.
Ho provato con il midi 07.11+Legami poi ho aggiunto il Booster e poi ho provato anche inserendo frammezzo il selettore R1. Devo dire che il selettore R1 fa la differenza, ho avvertito una pulizia molto profonda. Poi ho fatto provare anche ad Angela che è partita dal concepimento (anzi ha detto che PRIMA del concepimento ha trovato un sacco di cose da pulire) e poi si è messa a pulire mese per mese fino al terzo mese dal concepimento. Il Booster accelera il processo. Anche lei ha provato Legami poi R1 poi R1+Legami poi R1+Legami+Booster. Con il solo Legami non avvertiva una grande efficacia (la stessa mia esperienza) mentre inframezzando il selettore R1 (quindi midi verticale) ha avvertito una pulizia profonda. Poi, inserendo anche la memoria Legami ha detto che “non era male” ed ha preferito tenerla.
(la mia Legami è la 60.08)
Io l’R1 lo uso su mè stesso dopo il trattamento, proiettare r1 in un organo che contiente le nostre paure , non mi fido piu di tanto. cl-booster-legami.
Senza la ME Legami, non si sciolgono le connessioni con la FP della paura.
Perdonami “gio”, non capisco bene la sequenza di posizionamento dei vari strati… puoi rispiegarla per favore? In particolare non ho capito dove inserisci il filtro R1. Grazie
Booster e Legami erano ovviamente dal lato IN del Cleanergy, il selettore R1 sul lato OUT. Comunque ho anche sostituito gli auricolari con un modello differente e a prima vista mi pare che funzionino meglio.Troverò il modo di sperimentare di nuovo con calma.
ma anche qui sono consigliate cuffiette MONO anzichè stereo?
Grazie
Provato esperimento come formulato da Francesco.appena messe le cuffie, ho avuto un senso di grande pressione agli orecchi come scoppiassero, poi durante i 20 minuti di seduta la pressione si abbassava da un orecchio all’altro…ho provato ha ripercorrere le mie paure recenti, paure ad attraversare ponti con senso di vertigine, e non mi facevamo più paura.Ho immaginato il momento prima del parto, in cui è emersa grande sofferenza.dopo i 20 minuti di seduta mi sono sentita come se un tir mi fosse passato sopra! domani riprovo al risveglio.Grazie grazie grazie.Lucrezia
Il mio Midi 7.11 è impegnato con filtri R1 e R4 su alcune FPP….posso utilizzare per questo esperimento sull’amigdala un vecchio modello di Cleanergy antecedente la tecnologia dello spazio sacro? sul vecchio Cleanergy si è staccata l’etichetta del modello quindo non ricordo quale sia…..8/10 anni li ha sicuri il buon vecchio modello ! 😉 si può fare? Grazie
Anche io sto sperimentando ma ho modificato una cosetta. Il jack delle cuffie l’ho tagliato perchè non può in nessuna maniera toccare il Cl in maniera stereo. Sinceramente non so voi come facciate, a meno che la cuffia sia mono.
comunque grande senso di svuotamento la cavia ha dovuto mollare dopo 20 minuti. CL 15.02 legami 60.08 sono un antico cavernicolo……..
Fatto! anche io ho usato il vecchio CL oramai senza etichetta che credo sia proprio un 15.02 più booster – legami e cuffiette cinesi (stereo, mono non si trovano proprio più). Ho cominciato senza concentrarmi su qualcosa di particolare disteso nel letto. Ci sono rimasto dalle 14 alle 19 addormentando mi a più riprese!!! Considerate che per me è estremamente difficoltoso rilassarmi e farmi anche solo un pisolino pomeridiano (mi parte proprio l’ansia!) .Invece dopo un’iniziale disagio ho provato grande rilassamento. Ora l’attrezzo lo porto in casa nella tasca dei pantaloncini come fosse un walk-man mentre sbrigo faccende varie! vediamo un pò cosa accade…..ad ora mi sento come svuotato…in senso positivo, leggerissimo. Ho notato che pensando fugacemente a qualcosa che mi fa paura/tende queste immagini risultano abbastanza “neutre”, filano lisce quasi senza emotività associata. Più tardi proverò con immagini specifiche.Intanto grazie!!!!!!! 🙂
un attrezzo portatile! da brevettare! Ottimo! Grazie!
Ho costruito l’attrezzo. Appena metto le cuffie e mi concentro su una paura percepisco subito un fiume di congestioni in uscita dalle gambe e dalle braccia, dopo qualche minuto si affievolisce l’emozione legata all’evento o alla paura con cui mi connetto fino quasi a sparire del tutto. Testandomi sento che alcuni chakra aumentano a dismisura sopratutto il Cardiaco ant. e post., Gola, Ajna e Cervicale, in più anche un attenuarsi del Solare ant. e Ming men. Se soffrite di vertigini vi consiglio di guardare un video di qualche scalata oppure di guardare giù dalla finestra con le cuffie attaccate: nel mio caso dopo qualche minuto la paura se ne era completamente andata, è fantastico. Mi sta aiutando molto; grazie Roberto e grazie Francesco!
Grande testimonianza! Grazie.
salve gente, volevo chiedervi qual’è l’ultima versione della memoria legami e booster? perchè mia zia ne ha e me la vuole regalare ma non so se sono l’ultima versione, mi potete aiutare? grazie
I PERICOLI DEL CLEANERGY SUL PIANO PSICHICO.
Ciao a tutti, sono nuovo del blog ed ho iniziato col da poco. Sono 5 mesi che leggo il blog, i libri di RZ ed ho comperato la coppia Cleanergy-Legami.
Data per scontata la loro efficacia sul piano puramente fisico, volevo invece parlare di questa ‘pulitura’ delle paure e dell’ amigdala.
La mia esperienza è stata sconcertante, desidererei un parere da che ne sa più di me.
Premetto che pratico Kundalini da anni, e già da prima ero in grado di percepire con facilità i 7 chakra principali e ultimamente col Cleanergy anche tutti gli altri. Forse ciò ha influito.
Arrivo al punto: un mesetto fa ho costruito l’ attrezzo di Francesco ed ho iniziato per 20 minuti al giorno a tenere le cuffie nelle orecchie. Sentivo un forte flusso d’ energia che dalla testa attraversa il corpo ed esce dai piedi e poi un rilassamento profondo, ma a parte questo nulla di particolare.
Dopo qualche giorno succedeva che appena collegavo gli auricolari sentivo nella testa come una ‘onda’ o un ‘brivido’ in movimento, purtroppo non c’ è un lessico adeguato per le percezioni sottili. Tali sensazioni crescevano esponenzialmente ponendovi sopra l’ attenzione.
Ho quindi iniziato a sentire nel centro del cranio una specie di ‘puntatore’ o di sensazione puntiforme con cui dal centro si può percorrere l’ intera testa, dentro e fuori. Bastava spostare l’ attenzione all’ interno della testa: immediatamente sentivo questo ‘punto’ che la segue, quasi come con un mouse o un pad. Le sensazioni vengono da DENTRO il cranio, dove e nettissimo è il senso di localizzazione della pituitaria e della pineale che prima nemmeno sapevo dove fossero. Con la corona c’ è l’ impressione (incredibile) di sentire i CEC che si trovano ben al di sopra della testa, anche ad 1 metro, semplicemente spostando lì l’ attenzione.
Sono andato avanti così per 4 o 5 giorni ma poi ho smesso: infatti ben presto ho iniziato a sentire, a tutte le ore del giorno e della notte, un forte fastidio nel centro della fronte: come se ci passasse attraverso una corrente elettrica, come attraverso un buco. Ho subito messo via il Cleanergy ma la sensazione fastidiosa perdura soprattutto ad occhi chiusi e di notte.
Inoltre ha iniziato a farmi male il plesso solare e provo spesso un senso improvviso di paura del tutto immotivato. Faccio sogni molto più vividi del solito, che si concludono spesso con un ‘pugno nello stomaco’ che mi sveglia. Ciò mi porta a stati d’ animo assai sgradevoli.
Questi fastidi vengono riattivati dalla attenzione corporea (onde beta), tanto che ho smesso anche di fare Yoga: non appena inizio una qualunque Asana la fronte inizia a darmi fastidio. Non uso il Cleanergy da 2 settimane ed i problemi al plesso solare stanno iniziando un po’ a diminuire, mentre il fastidio alla fronte proprio no, anzi pare quasi aumentato.
Sono congestioni che se ne vanno (e quindi é un bene) o vere e proprie ‘ferite’ sottili (e quindi é un male)?
Qualcuno che ha praticato la ‘pulizia’ abbastanza a lungo sa dirmi se è normale, soprattutto il fastidio al plesso solare? In alcune tradizioni sciamaniche (p.e. Castaneda) si dice che è dall’ ombelico che la vita è entrata e da esso se ne va un pò alla volta e definitivamente al momento della morte, e sentire un ‘buco in pancia’ è abbastanza angoscioso. Ho provato anche con la borsa dell’ acqua calda ma niente, evidentemente non siamo sul piano fisico ma su quello eterico o astrale.
Forse la tecnologia Cleanergy richiede un approfondimento sugli effetti che produce non solo nel corpo fisico ma anche su tutto il resto, psiche e spirito. Bisognerebbe conoscere le sue implicazioni su tutti i 7 (o quanti sono) corpi sottili, altrimenti forse si rischia di fare dànni. Che ne pensate?
Grazie per la pazienza. Mi piacerebbe sentire qualche opinione e consiglio.
Leonardo
Il Cleanergy possiede dei meccanismi puntati prevalentemente sulla pulizia energetica e sull’equilibrio sarebbe il primo caso in 15 anni di attività tale attività psichica ma, ad ogni modo, non ha utilizzato solo il Cleanergy ma diversi strumenti e tecniche energetiche contemporaneamente. Potrebbe trattarsi di una reazione radicale determinata dalla forte espulsione di congestioni perciò, che sia stato il Cleanergy, ho dei forti dubbi. Dovrebbe utilizzare solo questo per esserne certo, ma affinchè lei si senta più sereno, lo interrompa per un certo periodo.
Buona domenica