Ritorno a Notre-Dame: come uccidere l’anima di una città (1)
Parigi o Lutetia Parisiorum, come la chiamavano i Romani, che la ri-fondarono probabilmente su una città gallica abitata dai Parisi, in un luogo dove c’era molto fango a giudicare dal nome che le diedero (il lutum era un’erba palustre che vive nel fango) e dunque Lutetia Parisiorum significherebbe la città fangosa dei Parisi o, come la chiamano i francesi, Paris, la grande capitale di un ex grande impero un tempo cuore d’Europa, modernizzandosi, sta forse diventando l’ex cuore d’Europa?
Una domanda non oziosa se si considera che Parigi è città la cui cifra è data da quella famosa “aria di Parigi”, fatta di musiche, di poesia, di atmosfere, di cieli e di nuvole. Se a Parigi le togli l’atmosfera, cosa resta, ora che il fango non c’è più? I palazzoni anonimi della Défense? La Grande Arche de la Fraternité fortemente voluta e realizzata dal presidente Mitterand del quale i francesi dicono sia stato Gran Maestro del 33° grado della Massoneria? Begli oggetti architettonici, maestosi, ma li puoi vedere in tutte le moderne capitali del mondo e a volte anche in versione migliore! Andare a Parigi solo per questo, dovendo rinunciare a respirare quella sua aria così speciale, perché ormai evaporata per sempre? Allora non varrebbe la pena di sopportare i pessimi alberghetti parigini pericolosi e spesso sporchi, cui si regalano le “stelle” con grande libertà. O, se preferite, con grande Liberté…
A proposito di fango o lutum: a Parigi circola un’altra versione. PAR-ISIS, ovvero la città dedicata ad Isis o Iside. Un’etimologia divertente che sta solo a significare la difficoltà che hanno alcuni francesi (alcuni: non tutti!) ad ammettere che loro sono gallo-romani e non celti. Il nazionalismo alle volte diventa stupido. Asterix docet …