Il blog di Roberto Zamperini

Se preferite avere un cancro piuttosto che pensare, cambiate Blog

La paura, l’amigadala e un attrezzo assai semplice da autocostruire (Seconda Parte)

DISCLAIMER

La ricerca, i seminari sulla TEV (Tecnica Energo-Vibrazionale) e i prodotti a Tecnologia Cleanergy by CRESS sono espressione di concetti filosofici provenienti dalle tradizioni orientali e occidentali elaborati da Roberto Zamperini e caratterizzati da un suo personale approccio, più razionale e occidentale. Tali concetti filosofici si rifanno alla credenza che l’essere umano è anche costituito di un corpo energetico o sottile. L’energia sottile, il corpo energetico o sottile non sono riconosciuti dalla Scienza ufficiale in quanto mai dimostrati con strumenti ortodossi ufficiali. Tali concetti filosofici si rifanno alla credenza che l’essere umano è anche costituito di un corpo energetico o sottile. L’energia sottile, il corpo energetico o sottile non sono riconosciuti dalla Scienza ufficiale in quanto mai dimostrati con strumenti ortodossi ufficiali. I prodotti a Tecnologia Cleanergy e la Tecnica Energo-Vibrazionale non sono riconosciuti dalla Scienza ufficiale in quanto non dimostrati scientificamente. Nessuna informazione divulgata dal CRESS e contenuta in questo Blog deve essere intesa come una dichiarazione che i prodotti e/o i seminari qui presentati sono intesi per essere utilizzati nella diagnosi, nella cura, nella diminuzione della malattia e/o del dolore, nel trattamento o nella prevenzione della malattia o di qualunque altra condizione medica. Il CRESS non si assume alcuna responsabilità per un uso dei suoi prodotti o della TEV al di fuori di quanto qui specificato. Deve essere pertanto chiaro che i prodotti a Tecnologia Cleanergy e la TEV non vanno in alcun modo intesi come atti a trattare, curare o attenuare alcuna condizione medica di qualunque genere, ma unicamente come approcci e metodi filosofici aventi lo scopo di aumentare il proprio benessere.

 ASPETTI TEORICI

Abbiamo visto nel precedente articolo Tomatis, il Cleanergy e l’ascolto uterino (Prima Parte) gli aspetti teorici del rapporto Energia Sottile – Orecchio Interno. 

Attraverso l’orecchio interno si giunge facilmente e direttamente alle due amigdale, i piccoli cervelli della paura e delle emozioni. Di cosa si tratta? Ecco cosa dice Wikipedia:

Lamigdala, o corpo amigdaloideo, è una parte del cervello che gestisce le emozioni ed in particolar modo la paura. A livello anatomico scientifico viene definita anche come un gruppo di strutture interconnesse, di sostanza grigia facente parte del sistema limbico, posto sopra il tronco cerebrale, nella regione rostromediale del lobo temporale, al di sotto del giro uncinato (uncus) e anteriormente alla formazione dell’ippocampo. Ha una struttura ovoidale (in latino amygdala significa mandorla) situata nel punto più basso della parete superiore del corno inferiore di ogni ventricolo laterale. È in continuità con il putamen, dietro alla coda del nucleo caudato.

Per avere un’idea di dove si trovino le due amigdale, consiglio di osservare questa gif animata.

Traggo ancora da La Cellula Madre questo brano:

Tra i seguaci dell’insegnamento di Reich, c’è stato il medico italiano professor Federico Navarro, neuropsichiatria e psicoanalista, considerato “il massimo esponente della cultura post-reichiana

Insegna Navarro che la pulsazione biologica, che “ha il compito di inviare energia dal centro alla periferia”, nella malattia è bloccata nella sua fase di scarica. Nel nostro linguaggio, questo equivale a dire che i chakra sono talmente tanto intasati, che non riescono più ad eliminare le congestioni. A livello cellulare, questo comporta un deficit della vitalità ed apre la porta a forti sofferenze cellulari, a loro volta condizione necessaria e sufficiente ad innescare una biopatia.

Si chiede allora il Navarro: “Qual è, allora, la causa di tutto questo?”. La sua risposta è perentoria: “E’ l’emozione paura”. La paura è un’emozione primaria, il cui scopo, a livello evolutivo, è la salvaguardia dell’individuo. Il topo privato della sua naturale paura del gatto, è un topo che non vive a lungo. Gaia inventò la paura per dare maggiori chance di sopravvivenza alle prede e poiché ogni animale è potenzialmente preda di un altro (magari quando è ancora cucciolo), a tutti gli animali dotati di un sia pur minimo sistema nervoso è stata data la paura. Ricordo quanto abbiamo assodato in Fisiologia Sottile: l’organo fondamentale della paura, l’amigdala, dipende dal chakra della nuca minore. Questo, a sua volta, è connesso al sesto CEC inferiore. Si tratta dunque di un chakra in qualche modo controllato dall’energia-oro tellurica.

Esistono due tipi di paura: quella oggettiva e quella irrazionale. Bisogna aver paura di correre troppo in autostrada, perché è oggettivamente molto pericoloso e mette a rischio la nostra vita. Aver più paura di volare nei moderni aerei di linea che guidare la macchina in autostrada è una paura irrazionale. Le statistiche stanno lì a dimostrarci che volare è molto meno pericoloso che guidare in autostrada.

L’effetto fondamentale della paura è la contrazione. Si tratta di una reazione naturale che gli etologi chiamano freezing (congelamento) e che ha l’obiettivo di mostrare al predatore che la sua vittima è già morta e quindi non è commestibile. Ovviamente, il freezing non funziona sempre: spesso i predatori non cadono nel trabocchetto. Negli animali, a seguito di un evento spaventoso, gli effetti psichici della paura sono transitori. Un cagnolino può tremare e magari svenire dalla paura se è aggredito da un dobermann, ma, cessato il pericolo, la sera mangerà la sua pappa, come se niente fosse successo. 

L’essere umano, a causa del suo psichismo, ha un rapporto con la paura ben più complesso. Possiamo vivere un’intera enciclopedia di paure: la paura della malattia, della morte, dell’abbandono, della perdita dei nostri cari, della solitudine, di non essere amati, di non essere accettati, di subire la critica degli altri, delle proprie reazioni eccessive, di perdere il proprio status sociale, di finire disoccupati, di essere sfrattati, di cadere in rovina, di ingrassare, di dimagrire, ci sono paure indefinibili, di origine apparentemente ignota, c’è la paura di vivere e c’è perfino la paura di … avere paura. L’elenco delle nostre paure sembra pressoché infinito, proprio come la nostra creatività nel crearne di sempre nuove ed originali! Ma è possibile che l’elenco si possa restringere a due sole grandi paure: la paura dell’abbandono e quella della morte. Forse essere abbandonato è l’equivalente, per un bambino, di morire e allora esiste solo la paura della morte, quella centrale e presente in ognuno di noi, a partire dal momento in cui siamo stati generati.

Un elemento molto sfavorevole della paura è che è molto stabile, soprattutto a causa dei forti legami che crea. La paura è, non dimentichiamolo, una forma-pensiero ed il suo attaccamento a noi è dato dai legami che ad essa ci legano. I legami funzionano come elastici: in qualsiasi momento possono richiamare la forma-pensiero legata. Paure nate molto tempo addietro sono in grado di aggredirci oggi, proprio come se l’evento che ha causato lo spavento fosse assolutamente attuale. 

Ma esattamente quando nasce la paura? Esistono paure più gravi di altre? Navarro individua alcuni periodi topici della paura: la paura embrionale, la paura fetale, la paura neonatale, la paura post-natale, in corrispondenza con tre modalità di campo: nel primo campo c’è la paura connessa al rapporto madre-figlio, nel secondo campo c’è la paura connessa al rapporto con la famiglia, nel terzo campo c’è la paura connessa al rapporto con la società.

La paura nel momento stesso del concepimento.

Come può un embrione avere paura? Dal punto di vista neurologico, prima di avere un sistema nervoso in grado di vivere la paura, questo è impossibile. Non lo è se consideriamo la cosa da un punto di vista energetico. Una semplice esperienza che chiunque può sperimentare per proprio conto, a condizione di avere una buona sensibilità all’energia, è la seguente. Si prenda un oggetto qualsiasi, meglio se fatto di qualcosa che assorba bene le energie sottili, come i cristalli, l’acqua o l’olio. Si invii con un procedimento qualsiasi energia sottile a questo oggetto, fino al momento in cui se ne può percepire un livello molto alto. A questo punto, si riviva mentalmente una grande paura, possibilmente una che si ricorda bene. Per esempio, quella volta che abbiamo evitato per un pelo un grave incidente con la macchina o quella altra in cui pensavamo di essere gravemente ammalati. Mentre si fa questo, si fissi solo l’oggetto, senza distrazioni, ma solo concentrandosi sulla paura. Alla fine, si testi nuovamente l’oggetto: l’energia se n’è andata completamente. Se siete anche in grado di testare la presenza di legami, fatelo. Scoprirete che l’oggetto è pieno di legami. Abbiamo proiettato paura su un oggetto inanimato. In quell’oggetto, d’ora in poi, a meno che non ne sciogliamo i legami, è fissata per sempre quella nostra paura. Quello oggetto è diventato una memoria della paura. 

Un embrione può non avere ancora un sistema nervoso, ma certo non è un oggetto inanimato. Al contrario, è un’entità vivente, con un grado di vitalità straordinario. Perché non dovremmo pensare dunque che anche un embrione possa assorbire l’energia della paura? Anzi, di più, che possa diventare una memoria di paura?

Sostiene il Navarro che la paura embrionale “è del tutto inconscia ed è inscritta a livello cellulare; è una paura di morte della cellula stessa come risposta ad un pericolo di morte reale (aborto!)

.  Secondo lo studioso, la paura embrionale si inscrive direttamente nel DNA. Secondo noi, si inscrive piuttosto nella Cellula Madre, anche se non è da escludere anche una modificazione del DNA. Sostiene ancora il Navarro: il “… danno embrionale è responsabile dell’autismo, di alcune neuropatie, dei tumori maligni irrecuperabili, specie infantili”. Secondo l’Autore, le malattie generate da paura embrionale hanno la natura di una sindrome irreversibile, la cui prognosi è infausta.

Ci chiediamo: dove si ancora la paura embrionale, visto che lo zigote (la prima cellula) è destinata ben presto a moltiplicarsi e a scomparire nel numero immenso delle cellule del feto? La risposta è semplice. L’ancora della paura sta nella Cellula Madre, in cui ci sarà uno strato (il più antico di tutti) del suo Arcaico del Tempo, relativo a quell’evento, che conserverà per sempre, a meno di non intervenire, la memoria della paura e i cui effetti si faranno sentire per tutta la vita dell’individuo. 

COSTRUZIONE DI UNO STRUMENTO PER AGIRE SULLE AMIGDALE

Fin qui il testo … Come dicevo precedentemente sono stati condotti numerosi esperimenti da parte mia, di Michele (che l’ha lungamente sperimentato su molti pazienti), di Sonia Germani, di Maria Sgobio, di Filippo Daniele e, ovviamente, miei. Con quali risultati? Inutile dire che si tratta di qualcosa di ampiamente sperimentale, che meriterebbe un lungo approfondimento, ma ritengo che, in ogni caso, molti di voi possano provarlo su se stessi. Inutile dire che in seguito dovranno condividere i loro risultati con appositi commenti.

Per far questo ci avvarremo dell’ottima esposizione di Francesco, persona che molti di voi in Sicilia e nel resto d’Italia, hanno iniziato a stimare. Ecco cosa ci dice Francesco:

Materiale occorrente:

1 – Midi Cleanergy (meglio se di ultima generazione)
2 – Booster (opzionale)
3 – Memoria Legàmi (molto consigliata)
4 – un cerchietto di rame identico a quelli usati per costruire i selettori (6.5 cm di diametro)
5 – carta adesiva azzurra (opzionale)
6 – cuffie per mp3 (solo cuffie nuove!!)

Ritagliate un cerchietto di rame di 6.5 cm di diametro (sempre il solito rame da sbalzo che si trova anche nei ferramenta) in modo che copra completamente la faccia OUT del Midi Cleanergy.
Foderare il cerchietto di rame con della carta adesiva blu o azzurra, in modo da isolare etericamente il tutto.
Prima di attaccare la carta adesiva al cerchietto, foratelo nella parte centrale in modo da poterci fare entrare comodamente lo spinotto delle cuffie. Abbiamo quasi finito.
Prendiamo il cerchietto di rame così rivestito e lo incastriamo nella parte OUT del nostro Cleanergy (meglio se utilizziamo anche la memoria Booster e la memoria Legàmi).
Prendiamo adesso le nostre cuffie, che è bene siano nuove. 
I magneti contenuti all’interno memorizzano tutto, quindi non è cosa buona utilizzare cuffie usate precedentemente per ascoltare robaccia.
Inserite lo spinotto delle cuffie nel foro che avete praticato nella carta adesiva blu, in modo tale che vi entri tutto e che si vada a posizionare tra rame e carta adesiva blu. Se lo avete fatto bene vedrete che lo spinotto  rimarrà attaccato comodamente al tutto.
Abbiamo finito. Adesso non resta che mettervi comodamente seduti su una bella poltrona di casa vostra ed attaccare le cuffie ai vostri meati acustici.
Per chi ne è capace, può testare un bel po’ di cose, ma in primis l’effetto sulle amigdale e sull’orecchio interno, in particolare l’effetto dello scioglimento dei Legàmi, cui questi organi sembrano essere pieni.

COME FUNZIONA LO STRUMENTO

L’energia sottile emessa dal Cleanergy si muove lungo il filo di rame fino alle cuffie, dove va ad accumularsi sui magneti e da lì agisce nell’orecchio interno.

Come e per cosa utilizzare questo semplicissimo attrezzo? Sulle vostre PAURE.

Sperimentate e SCRIVETE! E non dimenticate di graziare  Francesco per la descrizione e le foto!

PS.: un attrezzo simile e enormemente più potente si può costruire con la CPU e la Mini CPU.

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2 agosto 2012 Posted by | Senza categoria | , , , , , | 40 commenti

The Secret: qual è l’arte di attrarre il peggio dalla vita? (4)

La Legge di Attrazione degli eventi dannosi e degli eventi temuti

L’umanità sembra dividersi in due grandi gruppi: il gruppo assai vasto di quelli che realizzano ciò che temono o ciò che li danneggia e il gruppo ben più esiguo di quelli che realizzano ciò che desiderano. Parliamo qui del primo gruppo: quelli che realizzano ciò che temono o ciò che li danneggia. Sono i migliori nell’Arte di ottenere il peggio dalla vita! In che consiste quest’Arte? E’ basata su alcune “tecniche” tipiche, come quella di attrarre a noi ciò che ci danneggia, come quella di rivivere ciò che tanto tempo fa ci terrorizzò o come quella di attrarre a noi ciò di cui abbiamo paura.

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27 Maggio 2010 Posted by | Conosci Te Stesso, Crescita Personale | , , , , , | 5 commenti

The Secret: il potere personale scippato. (3)

Qualche mio lettore ha creduto a torto che nel titolo The Secret, la “Legge dell’Attrazione” ed altre bufale (1) e The Secret, la “Legge dell’Attrazione” ed altre bufale il termine “bufale” fosse riferito ad una “Legge dell’Attrazione”. No. Era riferito a come tale legge (ammesso che la si voglia chiamare così) è stata presentata e banalizzata in The Secret.

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26 Maggio 2010 Posted by | Crescita Personale, Libri | , , , , , , , , , | 10 commenti

The Secret, la “Legge dell’Attrazione” ed altre bufale (2)

Ricapitolando quanto detto poc’anzi:

1) L’Attrazione è qualcosa di mistico, di divino, se vuoi, che sfugge al controllo meccanico di qualsiasi pseudo-magia. L’Attrazione è l’effetto del fascino e il fascino è un dono divino.

2) A volte il simile attrae il simile, altre volte no.

3) Il pensiero positivo si deve esercitare in una società che quotidianamente instilla nella nostra mente la paura. La paura è un’emozione a volte congelante e, se sei congelato, non puoi pensare positivo. Alle volte, non puoi proprio pensare!

4) Non solo: ma il pensiero positivo si deve esercitare in una società che quotidianamente instilla nella tua mente il senso della tua indegnità.  Come puoi pensare di aver diritto  alla felicità, alla ricchezza, al successo, all’amore, se in cuor tuo ritieni di essere una persona indegna, che non merita tutto questo?

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24 Maggio 2010 Posted by | Crescita Personale, Libri | , , , , , | 1 commento