Ritorno a Notre-Dame: come uccidere l’anima di una città (2)
2) L’Alchimista e il libro di pietra dell’Alchimia. Se, spinti dalla curiosità, o per dare uno scopo piacevole alla passeggiata senza meta d’un giorno d’estate, salite la scala a chiocciola che porta alle parti alte dell’edificio, percorrete lentamente il paesaggio, scavato come un canale per lo smaltimento delle acque, sulla sommità della seconda galleria. Giunti vicino all’asse mediano del grande edificio, all’altezza dell’angolo rientrante della torre settentrionale, noterete, in mezzo ad un corteo di chimere, il sorprendente rilievo d’un grande vecchio di pietra. E’ lui, è l’Alchimista di notre Dame. Col capo coperto dal cappello Frigio, attributo dell’Adeptato, posato negligentemente sulla lunga capigliatura dai grandi riccioli, il saggio, avvolto nel leggero camice di laboratorio, s’appoggia con una mano alla balaustra, mentre, con l’altra, accarezza la propria barba, abbondante e serica. Egli non medita, osserva. L’occhio è fisso; lo sguardo possiede una straordinaria acutezza. Tutto, nell’atteggiamento del Filosofo, rivela una estrema emozione. La curvatura delle spalle, lo spostamento in avanti della testa e del busto tradiscono, infatti, una grande sorpresa. In verità, questa mano pietrificata sembra animarsi. E’ forse un’illusione? Sembra di vederla tremare… Che splendida figura questa del vecchio Maestro che scruta, interroga, curioso ed attento, l’evoluzione della vita minerale, e poi, infine, abbagliato, contempla il prodigio che solo la propria fede gli faceva intravedere! E come sembrano misere le moderne statue dei nostri scienziati – che siano colate in bronzo o scolpite nel marmo – in confronto a questa raffigurazione venerabile, dal realismo così potente nella sua semplicità!
Ipazia: come massacrare una donna troppo intelligente e mandare in esilio gli Dei (2)
Mi sembra che nella storia di questa straordinaria giovane – al di là dell’intolleranza religiosa che pure fu uno degli elementi centrali della fine di una cultura e di una civiltà – ci siano alcuni elementi su cui riflettere:
Ma davvero Ipatia era così bella? Come avvenne l’esilio degli Dei (1)
L’uscita anche in Italia ed in italiano (finalmente!) del film AGORA‘ del regista spagnolo Amenabar dedicato alla figura di IPATIA (o HYPATIA) la giovane scienziata alessandrina trucidata dai cristiani nella primavera del 415 dC ha suscitato, com’era prevedibile, polemiche, critiche, raccapriccio e sconcerto. Io il film non l’ho ancora visto e anzi, se qualcuno di voi ha avuto la fortuna di farlo, sono a pregarlo di scrivere le sue impressioni come commento a questo articolo.