A ciascuno la sua protezione. I Lari.
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I Romani credevano dunque che esistessero, oltre al Genius Loci, delle altre “divinità” minori, vere e proprie presenze, potenze domestiche (i Numina, se si vuole distinguerli dagli Dei veri e propri) come i Lari e i Mani a difesa della famiglia. I Lari erano i protettori del focolare, ovvero della famiglia.
Dice sempre Wikipedia:
I Lari (dal latino lar(es), “focolare”, derivato dall’etrusco lar, “padre”) sono figure della mitologia romana che rappresentano gli spiriti protettori degli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia, della proprietà o delle attività in generale.
Naturalmente, i più diffusi erano i Lares familiares, che rappresentavano gli antenati. L’antenato veniva raffigurato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum, “segno”, “effige”, “immagine”). Tali statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l’accensione di una fiammella.
Servio scrisse che il culto dei Lari era stato indotto dall’antica tradizione di seppellire in casa i morti. Secondo la testimonianza di Plauto i Lari venivano rappresentati come cani e le loro immagini venivano conservate nei pressi della porta di casa. In prossimità del Natale dell’antica Roma, si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l’anno.
I Lari ebbero anche un culto pubblico: esistevano i Lari dello Stato, e i Lari Compitales (Lari degli incroci).
Alle volte, ai Lari venivano dedicate cappelle o altarini dipinti.
Se tutto questo vi sembra semplice superstizione di popoli antichi, arretrati e “pagani”, vi voglio ricordare qualche mia esperienza in Thailandia, Paese che ho esplorato per più di un giorno. In quel Paese, dunque, la gente, sempre e prima di costruire una casa o un albergo o anche prima soltanto di iniziare ad ampliare una casa o un albergo o un ufficio pubblico, costruisce la casetta degli spiriti, senza la quale, i thailandesi credono che l’abitazione e i suoi abitanti avranno in futuro ben poca fortuna. Ricordo i sorrisetti di compatimento del gruppo in cui mi trovavo (tutti italiani) che evidentemente considerava questa abitudine null’altro se non sciocca superstizione. Una rapida “occhiata” sottile a tali casette bastava però a rendersi conto le cose erano tutt’altro che legate a sciocca superstizione e che esse erano davvero abitate. Abitate da esseri invisibili, ma non per questo inesistenti!
Circa i Lares Compitales (i Lari degli Incroci), nel mio lungo peregrinare studiando l’energia dei luoghi, ho trovato spesso incroci o tratti di strada maledetti, in cui la frequenza degli incidenti è altissima ed inspiegabile con l’analisi della Statistica. Forse se ai Lares Compitales di quegli incroci fossero stati dedicati alcuni pensieri gentili e meno cartelli di pericolo, la frequenza degli incidenti sarebbe crollata.
by RZ
(segue)