Sette chakra e sette note … O no? (Ch6)
C’è un mito inossidabile che molti sostengono e che il Web costantemente rinnova: ad ogni chakra corrisponde una nota della scala musicale e che, se si suona una certa nota, si attiva o comunque risponde un certo chakra. Insomma: se si suona un Do, si attiva il chakra basale, che, come sappiamo, è impropriamente chiamato Primo Chakra, se si suona un Re, si attiva il chakra sessuale, che, come sappiamo, è impropriamente chiamato Secondo Chakra, eccetera. Pur non escludendo affatto che determinate frequenze acustiche possano o non possano determinare certe risposte nei nostri chakra, mi sembra che le cose, almeno se sono poste in questi termini, siano di un inaccettabile semplicismo.
Esaminiamo la cosa più in profondità. Prima di tutto …
1) Quanti e quali sono i chakra da prendere in considerazione? Solo sette? O più? E se sette, quali? Già, perché, se usciamo da una visione metafisica o se si vuole filosofica, tipica della visione degli yogi indiani, magari avvicinandoci di più alla visione pragmatica della Medicina Tradizionale Cinese e del Qi Gong, dire che i chakra sono sette è assolutamente inaccettabile. Soprattutto se si guarda al concetto dei chakra sotto l’aspetto terapeutico, ossia se vogliamo utilizzare l’Anatomia Sottile per guarire. Infatti, in tal caso, il loro numero cresce vertiginosamente e, se vogliamo evitare di guarire la prostata cercandola nel chakra sessuale, dove non sta affatto, dovremo conoscere almeno l’ABC dell’Anatomia Sottile o rischieremo di prender fischi per fiaschi e soprattutto di prendere in giro i nostri malcapitati pazienti. Sarebbe come andare a farsi operare da un chirurgo che non conoscesse l’anatomia del corpo fisico!
Conclusione: quali sono i Sette Chakra fra i milioni (o miliardi) di quelli esistenti?
Rivoluzione Omega: una rivoluzione a metà? (1)
Avevo sentito parlare di un movimento musicale che si rifaceva alla musica antica e che sosteneva la necessità di portare l’attuale diapason a 440 Hz agli originali 432. Non solo, ma gli addetti ai lavori parlavano addirittura di una vera e propria cospirazione voluta da Roma. Come è noto, viviamo in un universo di cospiratori, alcuni dei quali hanno solo apparentemente sembianze umane, ma, alla sera, andando a letto, si tolgono la maschera da Homo Sapiens e si infilano sotto le coperte vestiti della sola pelle. Una pelle da rettili, anzi, da rettiloidi. Sapere che c’era una cospirazione partita addirittura da Roma (ma l’autore chi era? qualcuno del governo italiano? ma dai, se non sono capaci neppure di presentare delle liste elettorali! O forse, addirittura, Santa Romana Chiesa? Roba da far venire l’acquolina in bocca al buon Dan Brown!).
Non nego che la cosa mi aveva incuriosito al punto, che decisi di approfondire.