Il blog di Roberto Zamperini

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I Sette Raggi (secondo ABC: cos’è il Quarto Raggio?)

Vedo che hai lasciato per ultimo il QUARTO RAGGIO…

3) Cosa manifesta il QUARTO RAGGIO?


E’ certamente il Raggio più sfuggente e misterioso. Come il PRIMO RAGGIO (R1), anche il QUARTO RAGGIO (R4) lo ritrovi dappertutto. Il PRIMO RAGGIO (R1) è una sorta di benzina degli altri Raggi: se manca Lui, è come possedere un’auto alla quale manca la benzina. Non si muove, non funziona! Anche il QUARTO RAGGIO (R4) è  indispensabile, eppure è l’unico dei Sette a non avere un compagno, un omologo. O meglio: se per omologo intendiamo un Raggio che sia il contrario del suo compagno (se R1 è movimento, allora R7 è stasi; se R2 è energia che esce, allora R6 è energia che entra; se R5 è energia che scende, allora R3 è energia che sale), l’omologo inverso del QUARTO RAGGIO (R4) potrebbe essere il Caos… Ma andiamo per ordine .

a) l’Intonazione o accordatura attiva

Immagina un chitarrista che voglia intonare una corda ad un’altra corda: cosa fa? Le pizzica contemporaneamente e così , se esse non sono perfettamente intonate tra loro generano dei battimenti. Guarda questa immagine. Il primo grafico potrebbe rappresentare la prima corda; il secondo in basso, la seconda corda; il terzo, infine, quello che percepisce l’orecchio del chitarrista (o il nostro, se stiamo ascoltando l’accordatura).

Qualcosa di simile ad un accordo?

Sì, grosso modo, ma non esattamente. Come dice la parola accordo (parola che non a caso contiene un’altra parola: corda!) sta ad indicare tre o più suoni che suonati contemporaneamente sono piacevoli da ascoltare. Quando i suoni sono solo due, infatti, si parla in genere di bicordo. Perché, da un punto di vista strettamente musicale, un accordo è composto da almeno tre suoni, ma questi sono dettagli … Torniamo al bicordo. Per renderti l’idea te ne ho registrato uno. Ascoltalo, dura pochi secondi:

Accordatura

Hai sentito quella specie di UAUAUA? Si chiamano battimenti. Come puoi sentire, durante questo file, all’inizio i battimenti sono molto forti, poi pian piano si smorzano e rallentano e poi, alla fine, quando le due corde sono perfettamente intonate tra loro, accordate, lo UAUAUA scompare del tutto e i due suoni sembrano diventare un solo suono. I battimenti sono scomparsi.

Che sono i battimenti? I battimenti sono un effetto di quella che in Fisica si chiama interferenza distruttiva. Questo accade quando due suoni, invece di sommarsi e di accrescere la loro potenza, si distruggono in parte l’uno con l’altro. Entrano in conflitto. Questo fenomeno distruttivo potrebbe essere talmente tanto forte da generare perfino il silenzio!

Vogliamo allora ricapitolare?

Sì, giusto! Avevo detto all’inizio che il QUARTO RAGGIO (R4) potrebbe essere rappresentato come un’accordatura attiva e dinamica. In questo ci sono due elementi:

1) l’accordatura, cioè il processo di intonare tra di loro, due corde o due strutture, o due enti energetici, o due energie diverse, eccetera;

2) il fatto che tale accordatura non è statica, ma attiva e dinamica, cioè avviene non in un istante, ma è un processo. E, in più, c’è qualcuno (il chitarrista, nell’esempio) che lavora intelligentemente per ottenere l’intonazione perfetta. Il chitarrista, per intonare il suo strumento, ha utilizzato i battimenti.

Ecco, sì! Direi proprio che – anche se tutti e sette i Raggi esprimono un’Intelligenza divina – forse è nel QUARTO RAGGIO (R4) che questa Intelligenza si percepisce con più facilità.

Con questo, abbiamo esaurito il QUARTO RAGGIO?

Eh no! Purtroppo siamo ancora all’inizio!

Un’altra manifestazione QUARTO RAGGIO (R4) è quello che i radiotecnici chiamano sintonia. Si tratta di un concetto non troppo diverso da quello dell’intonazione, dell’accordatura. In un apparecchio radio (ma anche in apparecchio televisivo) esiste una sorta di corda interna che, come una chitarra, vibra alla frequenza della stazione che noi abbiamo prescelto. Puoi raffigurarti la cosa immaginando il nostro chitarrista alle prese con le sue due corde. Cosa deve fare la radio? Deve, per così dire, intonare la sua frequenza interna a quella della stazione trasmittente, in un modo non troppo diverso da quello del chitarrista. Questa operazione viene fatta da un circuito speciale, che si chiama circuito oscillante o circuito di sintonia, non troppo diverso – all’atto pratico – dalle orecchie e dalle dita del chitarrista. Questo circuito un tempo era realizzato mediante due solenoidi (un filo di rame avvolto intorno ad un cilindro).

A proposito di solenoidi: ne esistono di due tipi: destrogiri e levogiri. Inutile dire che sono entrambi degli ottimi collettori di energia sottile… Ma è altrettanto inutile che ti dica che un solenoide destrogiro fa una cosa molto diversa di un solenoide levogiro.

Ehi! Ma io so che molte sostanze hanno una struttura microscopica che sembra proprio un solenoide!

Certo! Per esempio il DNA! Ma non solo il DNA. Ma questo è un discorso che ci porterebbe troppo lontano!

(segue)

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Sul comportamento sottile delle rotazioni orarie e antiorarie, consiglio di leggere (o rileggere) anche:

Come e perché è nata l’Antenna Zamperini (2)

Come e perché è nata l’Antenna Zamperini (3)

Come e perché è nata l’Antenna Zamperini (4)

© Roberto Zamperini

20 Maggio 2010 - Posted by | Energie Sottili, Musica, Sette Raggi, Tecnica Energo-Vibrazionale | , , , , ,

5 commenti »

  1. I circuiti risonanti avrebbero un gap dal rumore di fondo.
    Ma con la risonanza stocastica il rumore di fondo trasporta una informazione mescolata dentro di esso, anzi riesce a portare una informazione debole per distanze impossibili per la sola informazione.Un rivelatore a risonanza stocastica

    Costruito un transistor a nanotubi di carbonio che richiede l’aggiunta di rumore per amplificare un segnale sotto soglia
    APPROFONDIMENTI
    Un transistor a nanotubo
    Un nuovo record per la crittografia quantistica
    Un rivelatore di singoli fotoni
    Per quanto possa sembrare paradossale, un gruppo di ricercatori ha costruito un rivelatore di segnale che funziona soltanto quando si aggiunge del rumore. L’apparecchio usa un nuovo tipo di transistor costruito con nanotubi di carbonio. Il principale autore dello studio, Bart Kosko del dipartimento di ingegneria elettrica dell’Università della California del Sud, sostiene che gli esperimenti descritti sul numero di dicembre della rivista “Nano Letters” mostrano che l’esperimento è significativo sia per lo sviluppo di applicazioni elettroniche per i nanotubi, sia nel campo della “risonanza stocastica”, l’utilizzo controintuitivo del rumore per amplificare i segnali. L’idea alla base della rivelazione a risonanza stocastica è quella di creare apparecchi con precisi effetti di soglia, che rispondano soltanto a segnali con un’ampiezza superiore a un valore dato. La soglia deve essere fissata attorno o addirittura al di sotto dell’ampiezza del segnale atteso. “In un ambiente silenzioso, privo di rumore – spiega Kosko – i rivelatori non riceveranno alcun segnale. Ma se è presente una moderata quantità di rumore, il segnale emergerà, innescando il rivelatore”. Lo scienziato, che in precedenza aveva pubblicato un teorema che poneva le basi matematiche per il fenomeno, sostiene che gli esperimenti da lui condotti hanno confermato le previsioni. Kosko ha usato nanotubi semiconduttori con un diametro di due nanometri e una lunghezza di 3000-3500 nanometri, configurati per agire come un semplice transistor per rivelare un segnale elettronico. Questo, però, era stato deliberatamente posto al di sotto del minimo critico in modo che, in condizioni di silenzio, non venisse ricevuto alcun segnale. Aggiungendo un livello moderato di rumore – attività elettrica random – generato con diversi metodi, il segnale è emerso.

    Commento di marco Innocenti | 23 Maggio 2010 | Rispondi

  2. Thanks for finally writing about >I Sette Raggi (secondo ABC:
    cosè il Quarto Raggio?) Il blog di Roberto Zamperini <Liked it!

    Commento di new condominium singapore | 3 agosto 2013 | Rispondi


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