Il blog di Roberto Zamperini

Se preferite avere un cancro piuttosto che pensare, cambiate Blog

Non sai l’italiano? Non c’è problema, tanto ti insegno a sparare! (LLS 1)

Ricordo, più di una ventina d’anni fa, che qualcuno nel mondo, quasi per gioco, si mise in testa di testare l’intelligenza dei vari popoli nel mondo. D’accordo, per quel tanto che vale lo IQ (Intelligence Quotient) o Quoziente d’Intelligenza, che, secondo molti, non certifica il nostro vero livello d’intelligenza, quanto piuttosto il nostro grado di accostamento a quello che gli psicologi inventori del test considerano come intelligenza. Comunque sia e dati per scontati i limiti dello IQ, c’è da dire che nessuno con un 180 sarà mai un perfetto deficiente e nessuno con 80 un genio. Insomma, lo IQ qualcosa misura davvero. Ciò premesso, siete curiosi di sapere come finimmo noi italianetti?

Centesimi? Ma no. Quarantesimi? Neppure. Ventesimi? Neanche. Reggetevi forte: gli italiani risultarono quarti nel mondo e primi in Europa, con buona pace di inglesi, americani, francesi e tedeschi che schiumarono per mesi dalla rabbia e buttarono il test nel dimenticatoio (credo di essere uno dei pochi che ancora se ne ricorda!). I primi tre popoli più intelligenti risultarono essere, anche allora, giapponesi, cinesi e non ricordo più quale altra popolazione asiatica, forse thai, ma non ci giurerei.

Questo succedeva oltre vent’anni fa. Spero che a nessuno venga in mente di ripetere oggi quel test, perché sono sicuro che per noi sarebbe solo un’ennesima fonte di figuracce, dopo le tante che abbiamo collezionato in tutti i campi, dallo sport alla finanza pubblica. Tutti sappiamo che fine ha fatto la nostra scuola, la nostra università. I tempi leggendari di Fermi e dei “ragazzi di via Panisperna” e dei tanti, tantissimi cervelli che mettevano alla frusta i cattedratici degli altri Paesi, sono finiti e molti temono che quei tempi siano finiti per sempre. Chi ha dei figli in età scolare è più o meno terrorizzato. Dove mandarli a scuola? Com’è l’insegnante? Imparano l’italiano e la matematica? Ai miei tempi, c’era l’imbarazzo della scelta: gli sgobboni come mia sorella andavano dritti al liceo classico Visconti, i somaroni come me finivano in qualche liceo di periferia. Ma, insomma, l’italiano l’imparavi. Le basi della Matematica, pure. Leggere, scrivere e far di conto: tutti sapevano parlare, scrivere e calcolare un prezzo senza IVA. A proposito di lingua italiana, sono convinto che quelli che uscivano da quelle che erano allora scuole tecniche, oggi potrebbero insegnare tranquillamente italiano in qualche liceo classico.

Le cose vanno male, ma non preoccupatevi: qualche mente brillante sta studiando come far uscire la scuola italiana dal pantano in cui oggi versa. Per esempio, Gelmini e La Russa, che hanno pensato: “Non sai leggere e scrivere? Ti confondi con i verbi? Ignori totalmente il Latino? Dici se potrei, lo farei? Non c’è problema: ti insegno a sparare!”. Sì, avete capito bene e, se credete che io sia impazzito, leggete qui: Allenati per la vita.

Insomma, invece di corsi di ripetizione per frenare l’analfabetismo dilagante, ai ragazzi insegniamo a tirare con la pistola ad aria. Attività di grande utilità, soprattutto quando ci si confronta con gli ingegneri cinesi. Nelle competizioni, nei concorsi, li potremmo uccidere! E se si esce dal liceo e non si è ancora capaci di scrivere correttamente nella nostra lingua? (Me ne parlava un prof d’università: sempre più spesso negli scritti dei suoi studenti trova strafalcioni da far accapponare la pelle. E quelli saranno i futuri medici, i futuri ingegneri, i futuri insegnanti …), Bene, no problem: un bel corso di tiro con l’arco e tutto torna a posto, anche i congiuntivi e i condizionali.

Amici, la vedo dura, proprio dura…

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22 settembre 2010 - Posted by | Nuovi miti

8 commenti »

  1. Che tristezza…. Un ulteriore esempio dello scempio italiano. La plurimillenaria cultura della nostra penisola buttata nell’immondiza in così poco tempo.

    Commento di Giovannone | 22 settembre 2010 | Rispondi

  2. A me è preso un colpo quando ho sentito che hanno, addirittura, tolto l’insegnamento del latino dal liceo scientifico….e dire che ai tempi di mia madre si insegnava anche alle scuole medie. mah..

    Commento di lealidimercurius | 23 settembre 2010 | Rispondi

    • Anche ai miei, il che significa che ho un’età paragonabile o pari o superiore a quella di tua madre …

      Commento di zaro41 | 27 settembre 2010 | Rispondi

  3. La cosa grave è che anche all’università si hanno problemi con l’italiano.
    Quante volte mi è capitato di vedere agli esami, ragazzi preparatissimi che hanno difficoltà ad esprimersi correttamente in italiano……, una marea!!!!
    E la cosa ancora più grave è che li fanno passare!!
    Per non parlare poi delle difficoltà che incontrano gli studenti universitari nel redigere una tesi..!! Anche qui ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli, per chi li l’ha :-)!!

    Commento di francesco | 23 settembre 2010 | Rispondi

  4. La scuola purtroppo deve produrre ignoranza.
    E dov’è il potere dei Potenti?

    E’ nell’ignoranza del popolo….

    Commento di Frank61 | 23 settembre 2010 | Rispondi

  5. Non credo nei complotti, ma solo nella incapacità della nostra classe politica (mai attribuire a malizia ciò che può essere spiegato con l’incompetenza – Napoleone). Lo scopo dei potenti è sempre mantere lo status quo ed ottenere il massimo profitto. L’imposizione dell’abbondanza e del consumismo ne è la naturale conseguenza, così come l’impoverimento culturale ed economico dell’occidente ai danni dell’oriente è effetto di politiche economiche insensate (vedrete nel breve futuro come i paesi più potenti e avanzati saranno i BRIC – Brasile Russia India Cina).
    Ma chi è intelligente di suo trova a sua disposizione la più grande biblioteca, videoteca, sala convegni aperta 24/7 e gratuita: Internet.
    Chi non è intelligente di suo invece vivrà in maniera mediocre come milioni di individui prima di lui, con una vita ahilui più lunga.
    Certo vivere immersi in forme-pensiero giganti di violenza, calcio, veline distrae parecchio…
    Non mi immischio poi nelle teorie karmiche dei popoli e delle età, zaro41 magari ci dice qualcosa.

    Commento di FFF | 25 settembre 2010 | Rispondi

    • Al di là dei complotti, personalmente credo che certe informazioni, possano creare degli shock emotivi atti a risvegliare (vedi Gurdjieff)dal torpore in cui si è indirizzati a vivere senza consapevolezza della vita reale.

      Commento di roberto coccia | 25 settembre 2010 | Rispondi


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