Il blog di Roberto Zamperini

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Energia Sottile, Reiki, Forza Vitale? (2)

Ricordo che la prima parte dell’articolo era QUI.

Passiamo ad altre tre domande:

4. Che differenza c’è tra Energia Sottile e Reiki?

5. Che differenza c’è tra Energia Sottile e Forza Vitale?



Iniziamo dalla prima domanda, che è anche la più difficile …

4. Che differenza c’è tra Energia Sottile e Reiki?

E’ molto difficile da dire, poiché non esistono (che io sappia!) definizioni esatte sulla natura del Reiki. In genere, i suoi sostenitori, i suoi insegnanti sembrano più interessati al lato mistico che non a quello scientifico. Niente di male, per carità! Però questo atteggiamento rende difficile stabilire cosa sia esattamente il Reiki. La definizione più razionale e più chiara sembrerebbe offrirla Wikipedia:

Il nome Reiki deriva dalla pronuncia di due caratteri giapponesi che descrivono l’energia in sè: ‘霊 rei’ (significante ‘l’al di là’ o ‘spirituale’) e 気 ki (in cinese qi, qui nel significato di ‘energia’ o ‘forza vitale’). Nelle lingue occidentali, il significato di Reiki è spesso definito come Energia Vitale Universale (traduzione usata da Hawayo Takata). Il sostantivo “Reiki” comunemente si riferisce indistintamente sia all’energia sia al metodo terapeutico che utilizza l’energia. Reiki è anche usato come verbo e aggettivo. I madrelingua giapponesi utilizzano il termine in senso generico come “potere spirituale” distinguendo dallo specifico “metodo Usui di cura Reiki”, similmente la pratica viene a volte chiamata Usui-do o Usui-no-michi (“il Metodo di Usui”).

Si afferma che il Reiki possa essere usato nel trattamento di praticamente tutte le malattie e disturbi conosciuti. Quando affiancato ad altre terapie naturali ed allopatiche, ne migliorerebbe l’efficacia. Il Reiki secondo chi lo pratica avrebbe l’effetto di migliorare i risultati del trattamento medico globale, agendo in modo da ridurre gli effetti collaterali di eventuali farmaci, ridurre il tempo del trattamento, ridurre o eliminare il dolore, ridurre lo sforzo e contribuire ad aumentare un senso generale di ottimismo, che gioverà alla cura nel suo complesso.

Fin qui non sembrerebbe nulla di nuovo rispetto alla Pranoterapia. Ciò che però sembra allontanarla da altre discipline simili, è che la capacità di inviare Reiki sembra scaturire o essere amplificata da una Iniziazione, che verrebbe fornita da un maestro all’allievo. Da quanto ne so io (ma non ho mai partecipato a corsi di Reiki!) questa Iniziazione avverrebbe tramite il passaggio di certi simboli dal maestro all’allievo.

Differenze tra Energie Sottili e Reiki.

Ammesso che quanto detto sopra sia esatto e ricordando che quando parlo di Energie Sottili intendo alle nozioni di base della Tecnica Energo-Vibrazionale, ecco un elenco di possibili differenze:

1) nella Tecnica Energo-Vibrazionale non è prevista alcuna Iniziazione;

2) a differenza del Reiki la Tecnica Energo-Vibrazionale è basata essenzialmente sull’uso di uno strumento (Tecnologia Cleanergy).

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Passiamo alla seconda domanda la cui risposta è decisamente molto più facile della prima:

5. Che differenza c’è tra Energia Sottile e Forza Vitale?

In effetti non v’è alcuna differenza. Occorre fare solo una precisazione:

ciò che si intende comunemente per Forza Vitale è una parte di ciò che si intende per Energie Sottili.

Mi spiego:

nel concetto assai generico di Energie Sottili, rientrano sia quelle congeste o irritate, sia quelle pure. All’interno dell’insieme delle Energie Sottili pure cioè non congeste, possiamo considerare un sottoinsieme che possiamo definire Etere Vitale, al cui interno c’è un altro sottoinsieme che possiamo chiamare Bioenergia o anche Forza Vitale. Circa il concetto di Etere Vitale, ne dovremo riparlare più avanti. Comprendi che la Forza Vitale o Bioenergia è un sottoinsieme piuttosto ristretto di Energia Sottile.

(segue)

© Roberto Zamperini

19 Maggio 2010 - Posted by | Energie Sottili, Tecnica Energo-Vibrazionale | , , , , , , , ,

12 commenti »

  1. Esiste una scala (o è stata creata da Roberto) per valutare le energie congeste e pure? e chi/cosa le può creare?
    esiste una corrispondenza tra colori, energie, suoni, magari lettere e/o numeri?!?!

    grazie

    Commento di Mauro | 30 giugno 2010 | Rispondi

  2. “Esiste una scala (o è stata creata da Roberto) per valutare le energie congeste e pure? e chi/cosa le può creare?”
    Caro amico, ma tu mi stai chiedendo un corso TEV on-line!

    “esiste una corrispondenza tra colori, energie, suoni, magari lettere e/o numeri?!?!”
    Sicuramente esiste e forse me ne occuperò in futuro. Ora mi sembra più urgente esplorare le parole, soprattutto se sono “parole di potenza”. I Numeri, se espressi in Latino, chiaramente lo sono.

    Commento di zaro41 | 30 giugno 2010 | Rispondi

  3. “Caro amico, ma tu mi stai chiedendo un corso TEV on-line!”
    è sufficiente anche una mini dispensa per la verità! sarei solo curioso di capire a quale corso corrisponde quanto richiesto (avendo io fatto solo l’introduttivo!). Nel senso che in questo momento il mio obiettivo è CAPIRE, non tanto le applicazioni…

    Commento di Mauro | 30 giugno 2010 | Rispondi

  4. In Anatomia Sottile c’è un mini corso. Comunque, questo è un Blog ….

    Commento di zaro41 | 30 giugno 2010 | Rispondi

  5. il reiki MUOVE LE ENERGIE SOTTILI, IL REIKI é ENERGIA CARO ZEMPERINI!!! E NON NECESSITA di strumenti perchè tu stesso sei un canale, è energia intelligente che sa dove andare, congesta o non congesta (termine idiota) lei LEI SA. avrei voluto fare un tuo corso ma leggendoti sto cambiando idea.

    Commento di elisabetta | 26 dicembre 2011 | Rispondi

    • Seguire un mio corso? Ma no, cara Elisabetta, resta nelle tue certezze. E’ meglio per te e per me.
      Ciao e continua così.

      Commento di Roberto Zamperini | 28 dicembre 2011 | Rispondi

  6. i simboli fatti nel reiki sono sigilli. o non si dice 🙂 interessante questa discussione. nel reiki sicuramente è importante lo stato di benessere dell’operatore, ma non solo fisico ma anche sottile, nel reiki si trasmettono anche altri stati d’animo. Il cleanergy è esente a tutto cio.apparte questo il reiki e la sua iniziazione (visto che ne ho letto di cotte e di crude) a chi e cosa collega il soggetto. poi si parla di attivazione di canali, ma questi mi sembra che si attivano anche con il tempo , quando si arriva a una buona percezione delle energie sottili .penso. Dai svelaci questo segreto 🙂

    Commento di Giorgio | 3 Maggio 2012 | Rispondi

    • Scusa ma non ho minimamente compreso ciò che vuoi dire. Spiegati meglio.

      Commento di Roberto Zamperini | 4 Maggio 2012 | Rispondi

  7. Giorgio, sembra di capire da come scrivi che le cose che sai sul Reiki le hai estrapolate dalla rete, o per lo meno da un’esperienza indiretta. Le basi su cui scrivi i tuoi giudizi sono praticamente inesistenti e nonostante cio’ spari a zero. Con quale credibilita’ dai giudizi semplicemente avendo letto e/o filtrato giudizi di altri che magari neanche conosci e presi dalla rete?
    Prima di tutto i simboli fatti nel Reiki non sono sigilli, ma tu questo non lo sai perche’ non hai sperimentato in prima persona, magari non hai nemmeno mai provato un trattamento! Io oltre a farlo da diversi anni mi sono anche fatto una seduta di TEV e di sigilli mi dispiace non ce ne sono.
    Il fatto e’ che in giro per la rete di cotte e di crude ne trovi quante ne vuoi, ma ne trovi tante anche di “sane e belle”, ma quelle forse non ti interessavano perche’ erano scontate o noiose.
    Che in rete ci siano persone che hanno avuto bellissime esperienze col Reiki o bruttissime e’ normale. Ci mancherebbe.
    E’ ovvio che di esperienze ne trovi quante ne vuoi, da chi ha “svoltato” nella propria vita, a chi ha fatto l’esperienza piu’ brutta che un essere umano possa fare. Ma e’ chiaro che questo succede in tutte le pratiche, e posso sbilanciarmi a dire TUTTE visto che siamo miliardi, e siamo miliardi con gusti e vissuti diversi. Questo vuol dire che se per te la pizza e’ la cosa piu’ buona del mondo per un altra persona puo’ essere letale!
    Se a questo aggiungi che ci sono simpatie, affinita’ e tendenze con la pratica (ambiente, insegnanti, associati, tecniche, etc…) che stiamo frequentando allora e’ normale che le esperienze all’interno di una pratica, se prendessimo il caso teorico di una che e’ definita la migliore (o efficace, o piu’ potente etc…) del mondo, saranno varie e con uno spettro che va dal negativo assoluto al raggiungimento del nirvana (chissa’ forse….).
    Detto questo, ogni pratica ha i suoi pregi e difetti, non esiste la pratica perfetta per tutti. Esiste la pratica perfetta per il singolo e per un altro magari e’ la peggiore che esiste oppure gli ha peggiorato la vita. OGNI pratica ha pregi e difetti. OGNI pratica ha i punti di forza e quelli deboli.
    Ne ho lette tante in internet di esperienze negative col Reiki eppure niente di tutto cio’ e’ mai successoa tanta gente che conosco (me compreso).
    Il fatto e’ che le pratiche le fanno le persone, e come dicevo prima, di persone ce ne sono quante e come vuoi!!! Molte sono energeticamente beneintenzionate, altre ci prendono gusto col tempo e peggiorano (l’ego e’ una brutta bestia), altre sono marce dentro e fanno il loro gioco. E’ cosi’ in tutte le pratiche, religioni, filosofie, etc…
    Puo’ essere che i sigilli che tu (le tue letture) attribuisci al Reiki siano stati impiantati durante un’attivazione ma erano cose “in piu'” al Reiki, magari personale regalo dell’insegnante che grazie al suo ego ha VOLUTO bloccare la persona per poterla controllare.
    Chi fa Reiki non e’ detto che non possa fare la TEV o tutte le pratiche che vuole, queste si integrano, si compenetrano, ti fanno vedere aspetti diversi dell’energia e ti fanno crescere, conosci di piu’ te stesso.
    Mi piacciono gli strumenti come il Cleanergy o la CPU o la AZ, sono molto interessanti e mi piace l’energia che danno. Li uso spesso e si integrano bene col Reiki.
    Per finire vorrei ribadire: non esiste una pratica migliore di un’altra, esiste una pratica piu’ adatta a una persona piuttosto che ad un’altra. E sopratutto non esiste la pratica perfetta finche’ saremo nel mondo esseri individuali con una unica personalita’.
    Ciao

    Commento di Erne | 24 agosto 2012 | Rispondi

  8. Io ho ricevuto a suo tempo il secondo livello del Reiki e posso condividere la mia esperienza. Non credo che la master abbia Volontariamente inserito dei sigilli nelle attivazioni. Di fatto ho trovato dei sigilli e li ho rimossi. Lei comunque si è in seguito allontanata dal Reiki perché a suo dire era troppo pericoloso. Usavo molto allora il Reiki. O forse quello che utilizzavo non era Reiki per due motivi: il primo è che “guardavo” quello che stavo facendo con l’energia, osservando le trasformazioni a livello sottile e, non di rado, vedendo qualcosa che non andava bene, ne richiedevo la trasformazione secondo il mio sentire. Il secondo motivo è che anche quando lasciavo che l’energia trasmessa facesse il suo corso senza intervenire, non riuscivo ad essere completamente distaccato: a non desiderare di ottenere risultati positivi. L’effetto di ciò è stato più di una volta di accollarmi dei sintomi che appartenevano alla persona che riceveva i trattamenti. Quando poi, con disappunto, scovai e rimossi un qualcosa che aveva a che fare con entità disincarnate e legato alle iniziazioni del Reiki, chiesi alle Guide se era sicuro continuare a trasmettere energia e ad utilizzare i simboli dei Reiki. Mi fu risposto si alla trasmissione dell’energia, no ai simboli. Devo anche raccontare un’esperienza che ho avuto con il Cleanergy quando non avevo fatto alcun corso TEV. Abituato a fare trattamenti a distanza, utilizzavo il Cleanergy così come ero abituato a fare con le mani. Ovvero: chiedevo che mi arrivasse l’immagine del problema e, tenendo il CL in mano mentalmente rivolto verso tale immagine, osservavo come si trasformava o si ripuliva ricevendo energia. Ebbene, così facendo, riuscivo a congestionarmi. Così, un’amica dotata propose di osservarmi durante un trattamento per capire cosa succedeva. Quello che mi disse era che vedeva sì l’energia partire dal CL verso il destinatario, ma vedeva un flusso ancora più intenso emesso dal mio plesso solare. Quello che facevo infatti era, nel caso in cui l’energia non fosse sufficiente a ripulire le congestioni che vedevo, mentalmente “spingevo” l’energia, così come avrei fatto strofinando con più vigore una spugna abrasiva per pulire un’incrostazione difficile. Ebbene, allora, pur tenendo il mano il Cleanergy, non lo stavo certo utilizzando come avrei dovuto fare. Probabilmente anche quando pensavo di utilizzare il Reiki, in realtà ci stavo mettendo del mio.

    Commento di gio904 | 26 agosto 2012 | Rispondi

    • Ciao Gio,
      il motivo per cui avevi sigilli o da dove provenissero sicuramente non lo so pero’ durante una iniziazione spesso non si e’ “da soli” quindi quello che veramente succede solo Dio lo sa. Noi possiamo suppore, vedere un po di piu’, sentire, ma sara’ sempre in modo parziale, limitato, soggettivo e marginale.
      Una iniziazione di Reiki alleggerisce molto una persona e gli leva un bel po di pesantezze. L’ho visto cosi’ tante volte. Poi come ulteriore conseguenza l’energia scorre piu’ forte e le mani sono le prime dove si sente meglio. Per quanto riguarda i sigilli CREDO siano molto legati a chi ti fa l’iniziazione, all’energia che muove l’insegnante, e sicuramente anche all’energia di chi riceve, all’energia che “attrae”. I sigilli sono qualcosa di aggiunto che capita come capita in tutte le pratiche, e non. Se poi a questo sommi il fatto che ormai insegnano persone che sono completamente incompetenti allora tante cose si capiscono.
      Certo che quando fai un trattamento ti piacerebbe che quella persona guarisse dal suo problema, che ne trovasse giovamento, ma spesso c’e’ una grossa componente di ego. In che percentuale sto curando una persona per volere solo che guarisca o anche per sentirmi “qualcuno”? Boh?!? O forse lo so e sto fingendo a me stesso?
      Il Reiki come molte discipline o pratiche e’ un percorso, una scoperta di se stessi, un CONOSCI TE STESSO. Non e’ il curare in se. Il Reiki nasce solo come modo per raggiungere la propria perfezione personale (Ndt), non nasce come metodo di cura. E’ conoscersi. Vedere cosa mi fa crescere l’ego, cosa me lo diminiusce, come circola l’energia in me e nella persona trattata, i cambiamenti prima e dopo, nell’ambiente, in me.
      Alla fine, che usi il Cleanergy o le mani, se non cambi l’atteggiamento il risultato e’ simile. Non esiste una tecnica perfetta, tutte hanno i loro pregi ed i loro difetti. Non so, uno puo’ evitare un problema o cercare di migliorarsi in quello. Il lavoro sul proprio ego e’ molto impegnativo e se ne vede di gente che fa pratiche energetiche perdersi nel proprio ego e finire per cadere nell’ombra. Ci prendono gusto ed ogni giorno si sentono sempre piu’ bravi e onnipotenti senza rendersi conto che alla fine stanno solo cedendo al lato oscuro della forza. Prima o poi gli verra’ presentato il conto, e sara’ molto salato.
      Poi riguardo alle Guide e’ un argomento un po particolare, dietro il palcoscenico della vita mi sembra che ci siano troppi fili che vengono mossi e noi siamo i burattini. Altre Guide magari la pensano diversamente da quelle che hai contattato te. La bonta’ di una Guida spesso viene sottovalutata quando invece sarebbe bene essere sicuri di chi sono. Non dico a te, parlo in generale. E’ questo un argomento che sto attento ad affrontare.
      Grazie per il post, molto interessante
      Ciao

      Commento di Erne | 28 agosto 2012 | Rispondi

      • Sono d’accordo sul CONOSCI TE STESSO, sebbene tale, imprescindibile, percorso, non dipende tanto da questa o quest’altra tecnica ma da un’intima disposizione. Qualunque cosa si faccia diviene un modo di conoscere se stessi. Sulle Guide, sul Sé superiore, ogni messaggio ha il valore che gli viene dato da chi lo riceve. Quindi più che “chi sono” direi che è importante “cosa dicono”. Mi dici che il lavoro sull’ego è molto impegnativo e sono d’accordo. Addirittura credo che non si debba lavorare sull’ego, perché troppo spesso è proprio l’ego a prendersi carico di questo lavoro con il risultato di illudersi ulteriormente. Piuttosto imparare a conoscerlo questo ego, senza cercare di rimuoverlo forzatamente. Tanto quando l’ego appare per quello che è, ovvero un’illusione, cade da solo, non c’è neppure bisogno di ammazzarlo.

        Commento di gio904 | 30 agosto 2012 | Rispondi


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