Il blog di Roberto Zamperini

Se preferite avere un cancro piuttosto che pensare, cambiate Blog

Ipotesi bioplasmoidi. CFL, il cancro da smog elettromagnetico e altri malanni (GD 15)

Dirty electricity: la sporca elettricità e il cancro, ovvero oramai stiamo facendo letteralmente il bagno nei campi elettromagnetici

Una verità si sta facendo strada, nonostante gli ostacoli frapposti dai centri di potere politico ed economico:

i campi elettromagnetici possono causare la leucemia infantile.

Molte indagini sembrano confermare una correlazione tra quella malattia e l’esposizione a campi elettromagnetici. La sporca elettricità o dirty electricity – come dicono gli anglofoni – è, a sua volta, una sporca storia piena di carriere e reputazioni stroncate di coraggiosi scienziati che hanno cercato di indagare questa correlazione mortale per proprio conto. Sembra che le cose stiamo cambiando e che oggi si inizi ad arrivare a conclusioni oneste anche in riviste ufficiali e addirittura statali o governative.  Il dottor Stephen J. Genuis, in una valutazione per la rivista del Royal Institute of Public Health nel Regno Unito, ha riferito che interessi di parte sono stati in grado di ritardare la legislazione restrittiva degli EMF (electromagnetic fields = campi elettromagnetci). Il medico ha sottolineato il fatto gravissimo che gli interessi economici esercitano un’indebita influenza sulle riviste mediche, e che alcuni editori e staff della rivista hanno soppresso la pubblicazione dei risultati scientifici che sono negative per l’ interessi delle lobby.

Tutti fatti noti, direte. Sì, è vero, ma ora il bubbone sta scoppiando e se ne scrive sempre più spesso su riviste mediche ufficiali.

In realtà, è dal 1979 che il mondo occidentale ha preso consapevolezza che questi silenziosi, invisibili campi elettromagnetici possono essere pericolosi. La dottoressa Nancy Wertheimer, epidemiologa, e Ed Leeper, ingegnere elettrico, avevano condotto uno studio a Denver, nel Colorado, USA, nel quale riferivano che i bambini che vivevano presso linee elettriche o presso trasformatori avevano una  probabilità di ammalarsi di leucemia due o tre volte superiore alla media. I loro risultati, pubblicati in un articolo scientifico, mostrarono la maggiore incidenza di leucemie, linfomi e tumori del sistema nervoso nei bambini sottoposti a forti EMF. L’effetto della ricerca e della sua pubblicazione fu immediato: l’industria elettrica convocò uno staff di esperti di scienziati, tutti eminenti medici, per confutare quella ricerca. Il professor David Carpenter, del Dipartimento di Sanità Pubblica presso la New York University, e il dottor David Savitz, uno dei più autorevoli epidemiologi americani facevano parte di questo staff. Inizialmente molto scettici, cambiarono radicalmente opinione, quando lo studio di Wertheimer e Leeper, che inizialmente avevano molto criticato,  venne ripetuto, ampliato e migliorato. Il rischio della leucemia era confermato.

Da allora, almeno negli USA e in UK, questi studi pionieristici hanno aperto la strada ad altre ricerche anche più vaste e più approfondite. Il risultato fu sempre lo stesso:

EMF = cancro.

Normalmente si fa riferimento a due tipi di campi elettromagnetici: quelli ionizzanti e quelli non ionizzanti. I campi elettromagnetici ionizzanti sono in grado di ionizzare l’aria (e non solo l’aria) e sono ritenuti da sempre molto pericolosi. Un campo EM ionizzante è costituito dai raggi X. I campi non ionizzanti sono stati per lungo tempo considerati innocui, ma, come abbiamo visto, lo sono, anche se in misura inferiore ai primi. Nel 2007, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che è “ragionevole e giustificata” un’azione tesa a ridurre l’esposizione a questi campi elettromagnetici ELF (a bassa frequenza). Ovvamente, per tradurre in azione politica queste raccomandazioni così tardive, ci vorranno decenni. Altri decenni che si tradurranno in milioni di morti per cancro.

CFL e smog elettromagnetico

Si è detto, negli articoli precedenti, che il funzionamento delle lampade a fluorescenza o CFL, è basato su un’apparecchiatura che innalza la tensione e genera un campo elettromagnetico. E’ lecito dunque domandarsi: le lampade a fluorescenza, oltre che per il loro contenuto di mercurio, sono pericolose anche per i campi elettromagnetici che generano? Una domanda che, premessa ed accertata la pericolosità dei campi EM, diventa quasi scontata. Si potrebbe rispondere che, visto che la diffusione di questo tipo di lampade è stata imposta dalla Comunità Europea, si possa stare tranquilli. Davvero?

Mantenere una distanza di almeno 30 centimetri dalle lampade a risparmio energetico,

soprattutto se queste restano a lungo accese, come nel caso delle lampade da scrivania.

Indovinate chi dice questo… È nientemeno che il consiglio diffuso dall’Ufficio federale della Sanità Pubblica Svizzera, che prende le mosse da uno studio realizzato dalla “It’Is Foundation” (Foundation for Research on Information Technologies in Society) di Zurigo, pubblicato il 21 Marzo del 2010 e intitolato Assessment of EM Exposure of Energy-Saving Bulbs & Possible Mitigation Strategies. L’indagine, attraverso un nuovo metodo di misura basato su un manichino e una simulazione al computer, ha effettuato una stima delle correnti elettriche indotte nel corpo umano dai campi elettromagnetici generati delle lampade a risparmio energetico.

(< A sinistra: il Report della It’Is Foundation. Il documento originale di 83 pagine in inglese potrete scaricarlo cliccando QUI).

Quali i possibili problemi? Ecco un elenco:

Rischio infiammazioni ed eritemi. Per tutte le lampade a basso consumo esaminate nello studio, i valori rilevati a una distanza di 30 centimetri risultano ampiamente al di sotto (inferiori al 10%) dei valori limite fissati dall’International Commission for Nonionizing Radiation Protection e riconosciuti a livello internazionale. Se tuttavia la distanza diminuisce, i valori misurati crescono rapidamente fino superare in alcuni casi i limiti stabiliti. Le correnti elettriche generate nel corpo umano dai campi elettromagnetici a bassa e media frequenza, emessi dalle lampade a basso consumo, ad una certa intensità possono provocare infiammazioni dei nervi e dei muscoli. Inoltre, in certe condizioni le lampade a risparmio energetico con tubo fluorescente lasciano filtrare una piccola quantità di raggi ultravioletti: è possibile quindi che si formino eritemi cutanei dopo una lunga esposizione a una distanza al di sotto dei 20 centimetri.

Consiglio: tenersi almeno a 30 cm di distanza. A differenza delle lampade a risparmio energetico, le lampade a LED e le tradizionali lampade ad incandescenza producono generalmente solo campi elettromagnetici molto deboli. Secondo i risultati dello studio, i campi elettromagnetici delle lampade a risparmio energetico non producono effetti negativi sulla salute, a condizione che si rispetti una distanza minima di 30 centimetri. Pertanto a titolo precauzionale, l’Ufficio federale della sanità pubblica di Berna suggerisce di mantenere la giusta distanza, in particolare se le lampade restano a lungo accese, come nel caso di quelle da scrivania o da comodino per la lettura.

(SEGUE)


15 novembre 2010 - Posted by | Ambiente, Energie Sottili, Scienza | , , , , , ,

17 commenti »

  1. Ma, non è detto che tutto il male venga per nuocere.!!!
    Se questo campo ELF interagisce con le nostre cellule , opportunamente modulato puo essere utile alle nostre cellule.
    Ovviamente potrebbe essere sperimentato ELF irritante e ELF utile ,schermandolo solo con tecnica CL.
    Molto probabilmente basterebberero colture di cellule per far vedere le differenze di comportamento.

    Commento di marco innocenti | 15 novembre 2010 | Rispondi

    • Poi c’è anche questo.

      http://www.terranews.it/news/2010/08/centrali-nucleari-e-leucemia-violato-il-principio-di-precauzione

      Commento di marco innocenti | 15 novembre 2010 | Rispondi

    • E’ vero non tutto il male viene per nuocere ma i CEM non fanno certo bene una mia amica è elettrosensibile, e letteralmente impazzisce da quando i telefonini usano l’ UMTS, con frequenze oltre i 2000 Mhz.
      Gli effetti immediati sono blocco della mandibola, dislessia e mal di testa terribile. E’ iscritta all’associazione italiana elettrensibili e mi dice che i casi simili al suo stanno aumentando in modo impressionante.
      Proprio un bel progresso!
      Un saluto

      Commento di Federico | 5 dicembre 2010 | Rispondi

  2. bla, bla, bla. Tutte notizie trite e ritrite. Biogigi (il sottoscritto) le diceva 10 anni fa! quando con lo strumento professionale di misura faceva vedere che il livello di radiazioni emesse dalla lampadina fluorescente da tavolo è pari se non superiore della radiazione che entra dalle finestre di fronte al ripetitore. La lampadina che sembra innocua, per abbattere i consumi lavora ad alta frequenza e quindi fa male!!! quindi o ci si becca questa ad alta frequenza o quella del trasformatore (bassa frequenza) delle lampadine alogene. Quando si dice che studiare (con la lampada sulla scrivania) fa male alla salute!…

    Commento di biogigi | 13 dicembre 2010 | Rispondi

    • Il sottoscritto (Roberto Zamperini) lo diceva forse anche prima, parlando a proposito delle lampade al neon, che sono pur esse a fluorescenza (vedi Terapia della Casa in cui citavo il crollo dell’energia del timo quando si sta vicino ad una lampada al neon). Non mi sembra che il tema sia chi l’ha detto per primo, ma che strutture di potere super nazionali come la cosiddetta “Comunità” cosiddetta Europea abbiano deciso questa cosa. Bisognerebbe chiedersi come e perché l’hanno fatto. Dirò di più: la serie di articoli su queste simpatiche lampadine non l’ho terminata per pura pigrizia, interrompendola proprio sul più bello. L’aspetto preoccupante del mercurio in esse contenuto e dello smog elettromagnetico da esse prodotto è forse il minus in confronto al loro simpatico effetto sottile, che è ben più grave e preoccupante. Ma per affrontare questo problema, occorre che mi passi almeno un po’ l’attuale attacco di pigrizia.

      Chissà, forse entro l’anno in corso …

      Commento di Roberto Zamperini | 14 dicembre 2010 | Rispondi

  3. Consiglio la visione di questo documentario.

    The Lightbulb Conspiracy

    Commento di nienteecomesembra | 2 settembre 2011 | Rispondi

    • Sì, tutto questo lo sappiamo e anche da molto tempo. Il problema è sempre stato mal posto dai cosiddetti “cospirazionisti”, perché il motore occulto di quello che denunciano – correttamente! – non è né la società dei consumi, né il patto segreto dei produttori di fabbricare cose che durino poco,né una pretesa necessità occulta di continua crescita dell’odierno capitalismo. Occorre, caro mio, che ci si renda conto che IL PROBLEMA E’ SPIRITUALE. Se non si parte da questo, passeremo la vita a cercare e a trovare ogni giorno il bandolo di nuove cospirazioni, di nuovi imbrogli di massa, di nuove truffe finanziarie globali, di nuove armi di sterminio e di controllo mentale, eccetera.

      1) Il problema è spirituale e, se non ci si rende conto di questo, documentari interessanti come quello da te postato sono la solita minestra. L’abbiamo già mangiata e digerita.
      2) Una volta realizzato il primo punto, occorre comprendere la NATURA VERA del problema spirituale, che non è risolubile con i soliti “volemosebbene” “benediciamolaterra” “perdoniamo a destra e a manca” love bombing” eccetera. Queste – OCCORRE COMPRENDERE FINO IN FONDO – sono le armi di chi ha creato la società dissacrata, la società senza il sacro ed il divino. Sono gli strumenti che servono a riportare nei binari chi sta per iniziare ad aprire gli occhi.
      3) Esaurita la fase della comprensione, si passa all’AZIONE, che è di due tipi: a) azione concreta b) azione spirituale.

      Non posso, per ragioni di sopravvivenza personale, andare oltre. Sarebbe bello che questo tipo di commenti – pur utili come il tuo – passassero almeno alla seconda fase. Ci si potrebbe chiedere, ad esempio, “Che significa problema spirituale?”, anzi: “Che significa spirituale?”. “Perché la società moderna (la società moderna non è quella che nasce nel 1492, ma è MOLTO più antica) è priva di sacro?” “Cos’è il sacro?” Eccetera. Tu ti firmi NIENTE E’ COME SEMBRA. Ti assicuro che niente è come TU CREDI CHE SEMBRI.

      Un abbraccio, RZ

      PS: chi scrive ha già pubblicato molto (anche se in modo criptico) su questi argomenti. Ha scritto molto sul movimento New Age, ad esempio, su operazioni ANTI-SPIRITUALI come “The Secret”, su personaggi come Icke e Gregg Braden, eccetera. Poi, ognuno fa quel che vuole; io mi sono già beccato una mare di insulti e dicritiche. Ma, come disse un tale, chi ha orecchie intenda. Ovvero si parta dalla considerazione che questa società è marcia perché lo è spiritualmente. E chi l’ha fatta marcire spiritualmente? Quel tale diceva pure che l’albero si riconosce dai frutti. Se i frutti sono marci, è l’albero che è marcio. E qual è la NATURA SPIRITUALE dell’albero? Che ne dite voi? Che ne dici tu, amico nienteècomesembra?

      Commento di Roberto Zamperini | 3 settembre 2011 | Rispondi

      • quotone atomico RZ, anzi: fluorescente. complimenti, questa tua risposta da sola vale oro zecchino, grazie.
        “..si parta dalla considerazione che questa società è marcia perché lo è spiritualmente. E chi l’ha fatta marcire spiritualmente? ” TOMBOLA, JACKPOT, POKER!

        Commento di mario puccioni | 3 settembre 2011 | Rispondi

  4. Questo che hai scritto mi sta quantomeno facendo riflettere…
    E’ un messaggio che leggo come persona che non ha percorso un cammino profondo (magari non è il termine più adatto) come il tuo, tuttavia riesco a coglierne l’importanza, ad apprezzarne l’onestà.
    Quando mi sono trovata in difficoltà con me stessa, quando il mio stesso corpo mi ha imposto una pausa facendomi venire una paresi (risolta ormai 🙂 ), un libro di Braden -la matrix divina- mi ha aiutata a riemergere dagli abissi del mio turbamento.
    C’è una signora che si chiama Starhawk che dice di benedire la terra.. non seguo alla lettera i suoi insegnamenti, ma a volte benedire il creato mi fa sentire bene.
    Mi chiedo.. forse non bisogna sentirsi sollevati ma scavare nel turbamento?
    Perché nella modestissima strada che con le mie forze ho percorso, non mi sembra tutto da buttare…
    E a proposito di sacro… è proprio vero che non mi sono mai posta il problema di dare una definizione a questa parola che tuttavia fa parte della mia vita. Delego il sacro alle sensazioni del mio cuore e penso che lui sappia riconoscerlo.
    Forse questi sono solo alcuni sintomi della malattia spirituale di molte persone come me?
    Lascio questo commento quasi in contemporanea con i pensieri, spero possa essere un piccolo contributo. Di certo un ringraziamento per quello che scrivi.
    Grazie, grazie, grazie 🙂

    Commento di Simona | 3 settembre 2011 | Rispondi

    • Se queste pratiche ti hanno fatto del bene, non c’è problema, continua. Il fatto è che, in una seconda fase, ci si deve chiedere perché siamo stati male e la risposta può non essere piacevole. Si può scoprire, ad esempio, che quelli che ti hanno aiutato a star bene sono stati gli stessi (non loro personalmente e direttamente, ma il sistema a cui appartengono) che precedentemente ti hanno spinta alla malattia. Non ricordo dove, ma di questi meccanismi occulti s’è lungamente parlato e proprio in questo Blog. Mi sembra se ne parlò a proposito dei sigilli.

      Circa Braden, ne ho parlato a volte, perché ritengo che la sua fortuna, QUI DA NOI IN ITALIA, sia dovuta all’ignoranza profonda di chi, noi Italiani, siamo a livello spirituale. E’ triste veder vendere le briciole del nostro antico sapere agli stessi che l’hanno creato. La guarigione – almeno per noi Italiani – non può non passare se non attraverso la presa di coscienza dell’ESSERE ITALIANI. La distruzione sistematica e secolare dell’Essere Italiani ha fatto ammalare un intero popolo, che oggi ignora pressoché totalmente la sua natura spirituale. Ho conosciuto una decina di Italiani che sono guariti semplicemente quando c’è stata questa loro profonda presa di coscienza.

      Fai come meglio credi, cara Simona, ma il Sacro lo ritroverai solo e soltanto a casa tua e non a casa di Braden. La ritroverai quando ri-scoprirai la sacralità millenaria della tua casa spirituale. Almeno, è così che io la penso. Ma io non sono nessuno.

      Commento di Roberto Zamperini | 3 settembre 2011 | Rispondi

      • “Fai come meglio credi, cara Simona, ma il Sacro lo ritroverai solo e soltanto a casa tua e non a casa di Braden. La ritroverai quando ri-scoprirai la sacralità millenaria della tua casa spirituale.”
        Me lo auguro 🙂

        Qualche suggerimento circa “la presa di coscienza dell’ESSERE ITALIANI”?

        Commento di Simona | 3 settembre 2011 | Rispondi

        • E’ molto difficile dare consigli, idee, pareri. Vedremo, se la cosa interessa qualcun altro, di parlarne direttamente nel Blog. Per l’intanto, mi cito, riportando un mio piccolo intervento comparso su FB nel Gruppo “Quelli dell’Energia Sottile” (a proposito: tu ne sei parte?). Il tema era “le tombe dei giganti in Sardegna e la loro energia”. Sono poche parole, ma credo sia un buon inizio per il discorso che tu vuoi sentire … Se l’approccio ti interessa, se ne potrà riparlare, ma poco per volta …

          Ecco l’intervento:

          (La Sardegna) ” … una vecchia terra ormai senza più orogenesi, né terremoti (e nemmeno vipere); un’antica cultura della quale non si sa quasi più nulla. Perché facevano i nuraghe? A che servivano? Ci sono molte teorie, alcune anche valide, ma solo e soltanto teorie, poiché gli antichi sardi non hanno mai lasciato nulla di scritto. Sembra che siano stati cancellati da un tremendo tsunami che è arrivato dal sud, a partire da Cagliari fino al centro dell’isola, forse generato dall’esplosione del vulcano gigante che se ne sta in fondo al Tirreno.

          C’è chi afferma ( a mio avviso del tutto a torto) che l’isola sarebbe stata la leggendaria Atlantide; c’è chi afferma che i tyrrenoi (in greco = costruttori di torri, parola che ricorda proprio i nuraghe) sarebbero stati gli antichi abitanti dell’isola che – dopo il cataclisma – sarebbero emigrati sul continente e avrebbero poi dato vita, proprio in faccia alla Sardegna, alla civiltà dei Tirreni (cioè gli Etruschi); c’è chi afferma gli antichi sardi sarebbero stati i mitici Shardana (i popoli del mare) che scorrazzarono un bel po’ nel Mediterraneo facendo pure qualche guasto e parecchi morti … Ma, in definitiva, se ne sa poco o nulla. Vero è che nell’isola ci sono tante vestigia che sono assai energetiche e il tutto è senza dubbio affascinante. Di fatto, si sa anche poco o nulla dell’antichissima Italia, si sa che fu devastata e parzialmente distrutta dal tremendo cataclisma Italo, dovuto all’esplosione di un mega vulcano, il vulcano Albano (quello che resta oggi è poco più che insieme di semplici rughe dello scomparso mega vulcano). Forse è lo stesso che ha distrutto i Tyrrenoi … Forse.

          Prima del cataclisma Italo, l’Italia sarebbe stata tre volte più grande di ciò che è ora e avrebbe inglobato sia la Sardegna, sia la Corsica e perfino Malta. Ci sono, in effetti, segni antichi ed arcani di un’antichissima religione di una “Prima Tellus” che avrebbe dato vita alle altre civiltà del Mediterraneo, 10.000 o 20.000 o 30.000 anni fa. Segni che arrivano fino ai Latini ed a Roma! Ovvero: migliaia e migliaia di anni dopo il tremendo cataclisma! Questo avvenne quando in Italia regnava il terribile Demogorgone, il cui nome, da solo, terrorizzava gli italiani che evitavano perfino di pronunciarlo. Questo prima che venisse sconfitto e scacciato da Giove, che impose la pace a livello tellurico. Il Monte Albano (detto Cavo o Cabo, è quello un tempo sacro e dedicato a Giove) … Chissà … Certo, questa casa nostra italiana è il posto più straordinario del mondo … Misteri ed energia da tutte le parti … “

          Commento di Roberto Zamperini | 3 settembre 2011 | Rispondi

    • Tre articoli interessanti.
      Circa l’entanglement, credo che sia l’aspetto denso di R4. Diamogli tempo e poi ci chiederanno se siamo laureati in Fisica Sottile e in Medicina Sottile. Niente laurea? Esercizio abusivo della professione, con tanto di aggressione di Pierangela e cicappe. Sic Stantibus Rebus, dobbiamo pazientare.

      Commento di Roberto Zamperini | 4 settembre 2011 | Rispondi

  5. Basta che non ci facciano pagare una patrimoniale sulla conoscenza.

    Commento di marco Innocenti | 4 settembre 2011 | Rispondi

  6. “E’ molto difficile dare consigli, idee, pareri. Vedremo, se la cosa interessa qualcun altro, di parlarne direttamente nel Blog. Per l’intanto, mi cito, riportando un mio piccolo intervento comparso su FB nel Gruppo “Quelli dell’Energia Sottile” (a proposito: tu ne sei parte?). Il tema era “le tombe dei giganti in Sardegna e la loro energia”. Sono poche parole, ma credo sia un buon inizio per il discorso che tu vuoi sentire … Se l’approccio ti interessa, se ne potrà riparlare, ma poco per volta …”

    Sì, ne sono parte ma questo intervento mi era sfuggito!
    Beh, è molto interessante, spero susciti la curiosità di altri.
    Per l’intanto.. grazie! 🙂

    Commento di Simona | 4 settembre 2011 | Rispondi


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