Il blog di Roberto Zamperini

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Numeri. Il Filetto e la Dama… Sono solo giochi? (6)

Ammettiamo dunque che i grafi della Triplice Cinta potessero avere un significato connesso all’Iniziazione, o quanto meno fossero destinate al riconoscimento reciproco tra Iniziati. Nel mondo Antico, le Iniziazioni avvenivano tramite certi riti segreti che venivano praticati all’interno dei Misteri. Ma cos’erano i Misteri? La parola mistero viene dal latino «mysterium», dal greco «mysterion» (cosa che si deve tacere) e indica un evento arcano, che va mantenuto segreto. Si tratta, infatti, di una conoscenza segreta proprio perché riservata ai soli iniziati. Circa l’origine assolutamente arcaica della parola, gli studiosi affermano che deriva dalla radice indoeuropea MU che significava chiudere la bocca: chiaramente l’Iniziato era tenuto a mantenere il silenzio ed il segreto per il resto della sua vita.

La Triplice Cinta, simbolo iniziatico della città?

Un simbolo cristiano? In effetti, ad esempio a Roma, a San Paolo Fuori le Mura, di queste Triplici Cinte se ne possono vedere ben tre. Molti hanno sostenuto questa tesi, che però sembra assolutamente infondata. Simbolo cristiano forse lo è diventato, ma è sicuramente molto più antico del Cristianesimo. Ed è diffuso presso moltissime culture anche lontane tra loro. Se ne può trovare un esempio eclatante nel tempio di Angkor-Vat in Cambogia, costruito nel XII.mo secolo e dedicato al Dio Vishnù.

Triple Cinte circolari che hanno fatto pensare ad Atlantide e alla sua leggendaria capitale Poseidonia, sono state ritrovate soprattutto in Francia e spesso in luoghi templari. Platone afferma che Poseidonia aveva una forma circolare ed era costituita da tre cinte, anch’esse circolari. L’origine del simbolo sarebbe dunque molto antica e legata alla civiltà atlantidea e al ricordo della sua grande e potente capitale, Poseidonia. In conclusione: la città leggendaria degli Atlantidei era costruita su tre anelli (cinte) circolari. Non possiamo dunque escludere un collegamento tra la Triplice Cinta e la città in genere. Questo collegamento doveva essere qualcosa che era noto exotericamente a tutti, ma i cui significati esoterici più profondi erano probabilmente trasmessi solo a voce, durante appositi Misteri …

Se torniamo a casa nostra e ci limitiamo ai Misteri praticati dai Romani, vanno fatte alcune considerazioni:

1) L’Iniziazione è un rito connesso al Dio IANUS (Giano), Dio per l’appunto degli inizi, dei passaggi, delle porte e dei portali. Nella preghiera Romana, Ianus è sempre il primo Dio ad essere invocato. Non c’è momento della vita di un Romano connesso ad un inizio, ad un passaggio, ad un transito, che non comporti una preghiera, una invocazione al Dio. Ne ho già parlato in  I Numeri: dono degli Dei (1): Un Dio Romano che ben rappresenta l’UNO è Giano o Ianus (ma senza le valenze negative). Giano era il Dio Principiale, il Dio degli Inizi e delle Iniziazioni. Regnava in Italia, primo fra tutti gli altri Dei, che vennero solo in seguito. Dunque potremmo considerarlo come il primo Re d’Italia! Un Re che è anche un Dio! Suoi sono il primo giorno e il primo mese dell’anno. (Ma, per la verità, Giano è anche il Dio dei passaggi, dei ponti …). Il Dio dei ponti!

2) Il mistero è connesso ad un evento arcano. Una parola che deriva dal latino arcànus. Secondo il Dizionario Etimologico Online, si tratta di una parola che deriverebbe da Arca (forziere, scrigno, che – aggiungo io – fa pensare a qualche tesoro nascosto) e anche da àrceo = ritenere, contenere, impedire. Ma, a me sembra, anche ad … arco! Lo stesso dizionario, a proposito di arco, rileva l’origine della parola essere connessa sia all’idea dell’arma, sia all’idea di curva, sia all’idea dell’arce (in latino arx) la cittadella fortificata. Ma, non dimentichiamolo, arco è anche quella costruzione di forma semicircolare nella quale primeggiarono prima gli Etruschi, poi i Romani, che portarono l’arco alle sue più alte espressioni!

3) Il ponte è il collegamento tra due realtà diverse, tra due dimensioni e come si chiama quella persona “che fa i ponti”? E’ il Pontifex, il pontefice, contemporaneamente figura profana e sacrale. Non dobbiamo dimenticare che spesso il rito dell’Iniziazione prevede una traversata in genere di mare, a volte di un lago, di un fiume. La meta è spesso un’isola o una terra sacra. Il Pontifex è dunque colui che permette il collegamento tra la realtà ordinaria e quella sacrale.

4) Per ultimo, occorre sottolineare che un ponte, un arco contengono una curva. Ecco un indizio di enorme importanza! Un’orbita è una curva. Che c’entra ora una curva con il Filetto? Come si dice orbita in latino? Orbis. Di questa parola, nel Dizionario di Latino, troviamo le seguenti traduzioni: cerchio, circolo, anello, rotazione, orbita, movimento circolare. Come si dice città in latino? Si dice urbs che significa anche Roma, che, per i Romani, era la città per eccellenza, una parola quasi identica, la cui origine da orbis è manifesta! Il dizionario etimologico ci fornisce perfino altre connessioni con il sanscrito e l’antico persiano, che utilizzavano parole quasi identiche per definire una città o un distretto. Ne concludiamo che deve esistere una connessione tra la città (urbs) e la rotazione (orbis). Né è da dimenticare l’italiano curvac-urva, parola derivata assai chiaramente da orbis. Si tramandava la nozione di una Roma Rotunda, con Romolo che avrebbe fatto il suo leggendario solco tracciando un cerchio. Ma si narra anche di una Roma Quadrata!

Insomma: rotonda o quadrata?

Le cosiddette centuriazioni erano il piano regolatore dei Romani, che usavano la centuriazione sia per i loro accampamenti (i castra) sia come base per iniziare una nuova città a partire da un ombelico (umbilicus). Le centuriazioni avevano una forma quadrata o al più rettangolare. La figura mostra una ricostruzione della Civitas Camunnorum: Cividate in Valcamonica. (tratto da I Romani in Valcamonica).

La città, l’urbe o urbs, non era dunque tonda come pure suggerisce la parola, ma quadrata! Come fa una cosa tonda ad essere quadrata?  E quale è il rapporto di tutto questo con il Filetto ovvero con la Triplice Cinta?

Il mistero si infittisce …

(segue)

© Roberto Zamperini

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Numeri precedenti

I Numeri: dono degli Dei (1)

Numeri: l’UNO e il Fuoco (2)

Un esperimento con i Numeri: l’Energia dei Numeri (3)

Numeri Solari e Numeri Lunari (4)

Vitruvio, Leonardo, la Bibbia e il secolo dei codici-bufala (1)

Ricordo inoltre l’articolo Alla ricerca di Atlantide (3) in cui ho presentato un bell’articolo di Piero Trevisan,  nel quale si sottolineano i seguenti elementi:

1) la presenza di figure totemiche come il toro e la vacca

2) il collegamento all’Orsa Maggiore

3) il tridente e dunque una mitologia (o un religione) di tipo ternario

4) l’idea del cerchio difensivo e magico

5) il valore magico del numero NOVE


31 Maggio 2010 - Posted by | Conosci Te Stesso, Domoterapia Sottile, Energia dei Numeri, Energie Sottili, Storia | , , , , , ,

2 commenti »

  1. “Il mistero si infittisce …

    (segue)”

    Non ho trovato il seguito sul blog… esiste un seguito? Mi stavo giusto giusto appassionando! 🙂

    Commento di Simona | 1 luglio 2012 | Rispondi


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