Il blog di Roberto Zamperini

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L’Energia Sottile, lo Spazio Sacro e uno “strano” esperimento col Cleanergy (Cl 2)

Lo “strano” esperimento con il Cleanergy 10.10 riportato in Un primo “strano” esperimento col Cleanergy (Cl 1) comincia (finalmente!) a mietere le sue “vittime”. Ecco cosa ha scritto QUI nel 12.mo commento l’osteopata Jeeg:

1) Sono un osteopata e l’utilizzo da parte mia della TEV e del Cleanergy è diventata pratica giornaliera. Evidenza empirica ma costante è la co-presenza di disfunzioni/disturbi/dolori, di alte frequenze (beta)parossistiche ed iperattivazione emisfero sn e del cervello limbico (amigdala: centro del cervello rettile, deputato alla sopravvivenza e relè ancestrale della PAURA).


2) Grande interesse nel come sia possibile, semplicemente “oscurando” banalmente una metà dell’out, ottenere un risultato del genere che confermo sull’emisfero speculare. Ho verificato inoltre che l’effetto è più rapido se, al posto del nastro adesivo viene inserito un’emicerchio di gomma rigorosamente BLU perfettamente aderente all’interno della faccia out (possibilmente con un fissaggio di tipo magnetico; per chi fosse interessato posso inviare foto).


3) E’ per me importante capire bene il motivo per poter applicare consapevolmente e con cognizione di causa questa ennesima potenzialità terapeutica del Cleanergy nel trattamento dei pazienti. Fiducioso ringrazio.

Jeeg ha subito intuito l’enorme portata dello “strano” esperimento con il Cleanergy 10.10, ha voluto verificare se lo “strano” esperimento partoriva effettivamente lo “strano” effetto di cui si parla, e, fatta la verifica e validato lo “strano” effetto, è andato oltre ed ha addirittura perfezionato la tecnica: se si usa un nastro blu, l’effetto è più marcato! Bravo Jeeg! Certo, con un nastro blu, si copre meglio e l’effetto è più marcato.

Ma torniamo al principio …

Lo “strano” effetto del Cleanergy 10.10

Ricordo che, in quel primo articolo intitolato Un primo “strano” esperimento col Cleanergy (Cl 1), riportavo un’esperienza che aveva lasciato di stucco prima di tutto il sottoscritto e che proponevo a chi mi legge di ripetere per convalidarla o eventualmente negarne la realtà. Scrivevo in quell’articolo:

Quando il Cleanergy 10.10 viene collocato IN VERTICALE in faccia a noi

attiva in modo speculare il nostro cervello.

Ovvero:

  • Se il lato dx del Cleanergy (a destra di chi lo guarda) viene oscurato, ovvero se si impedisce in qualche modo all’Energia Sottile di fuoriuscire dal lato dx del Cleanergy e quindi l’energia esce soltanto dal lato sinistro, si attiva decisamente l’emisfero sinistro dell’osservatore.

  • Se il lato sx del Cleanergy (a sinistra di chi lo guarda) viene oscurato, ovvero se si impedisce in qualche modo all’Energia Sottile di fuoriuscire dal lato sx del Cleanergy e quindi l’energia esce soltanto dal lato destro, si attiva invece l’emisfero destro dell’osservatore.

Insomma: si attiva l’emisfero corrispondente alla faccia libera del Cleanergy.

Un effetto a dir poco bizzarro, che a lungo esitai a condividere con altri, finché non fossi stato sicuro della sua esistenza, ma che poi molti hanno infine verificato e dei quali alcuni hanno lasciato memoria delle loro esperienze con un commento a quel primo articolo. Ma, questo è il punto, perché avviene lo “strano” effetto? Insomma: su cosa è basato? Una domanda semplice, ma che implica una lunga e complessa risposta, che toccherà la stessa natura sottile del Cleanergy 10.10. Consiglio Jeeg e gli altri che mi leggono di armarsi di pazienza ed attenzione …Torniamo indietro nel tempo all’interno di questo stesso Blog. In un articolo di qualche tempo fa, intitolato Un templum non sempre era un tempio … presentavo tempo fa un concetto che, specialisti a parte, è perlopiù ignoto anche alle persone di buona cultura. Il concetto poteva essere riassunto in questo modo:

Cos’era un templum

La parola latina templum è costituita dalla radice indoeuropea che è TEM- che indica una separazione, un taglio, una recinzione e che nulla ha a che vedere con un edificio sia pur sacro. Da questo si deduce tra l’altro che la traduzione banale templum = tempio sia assai poco corretta. Ebbene, un templum era uno spazio delimitato e consacrato e non necessariamente costituito da un edificio. Sulla base di uno spazio consacrato o templum si poteva (ma non era un obbligo) costruire un edificio sacro. Questa operazione di consacrazione era condotta da un personaggio detto àugure. Si trattava di una figura magico-religiosa molto speciale e tenuta in grande considerazione sia presso i Romani, sia presso gli Etruschi, tanto che, non a caso, furono famosi auguri sia Romolo, sia Cicerone, sia lo stesso Ottaviano Augusto. Si comprende perciò la straordinaria valenza che presso i nostri antichi Padri si dovesse dare alla natura del lavoro degli àuguri.

Si hanno notizie che ne esistessero ancora nella Roma ormai quasi completamente cristianizzata (e a maggior ragione nelle piccole città di provincia, là dove il Cristianesimo trovava ancora forti resistenze nella popolazione rurale dei pagus, da cui il dispregiativo paganesimo),  poco prima del sacco dei Visigoti di Alarico il 24 agosto del 410 dC. In quell’occasione, con i barbari fuori delle mura della Città Eterna, gli auguri ancora presenti in Roma offrirono la loro opera per fermare le orde barbariche inviando loro dei fulmini. Un’offerta rifiutata dalle autorità cristiane dell’Urbe, perché considerata un rito pagano. Le autorità invece preferirono aprire le porte della via Salaria ai Visigoti – che erano stati cristianizzati – con il risultato che tutti conosciamo.

Dunque, gli àuguri pretendevano nientemeno di poter controllare i fulmini. Un’arte che era nota agli Etruschi e ad altre antiche popolazioni. Un’arte che oggi ci fa sorridere, eppure uno scienziato moderno, di nome Nikola Tesla si dice avesse poteri simili a quelli degli antichi auguri. Ne ho parlato in Nikola Tesla: un àugure moderno? . Ma probabilmente non è nulla di più che una delle tante leggende che circolano intorno alla figura di questo geniale quanto enigmatico scienziato.

A parte i fulmini, gli auguri, in realtà, si dedicavano ad altri compiti meno pericolosi, per esempio, la consacrazione di uno spazio, ciò che è come dire, lo avrete capito, alla definizione di un templum. Esistono indizi che fanno pensare che la loro arte sia giunta fino al Medioevo e sia stata alla base dei riti di fondazione delle chiese cristiane e delle cattedrali gotiche (vedi Notre Dame QUI, QUI, QUI, QUI e QUI). Poi, probabilmente, più nulla, a parte forse qualche reminiscenza nel Rinascimento …

Dunque, in conclusione, l’àugure delimitava uno spazio che, con appositi riti, consacrava ovvero rendeva sacro. Dobbiamo pensare a questa pratica con le credenze degli Antichi: dire sacro e dire vivente era per loro la stessa cosa. La Natura era tutta sacra e vivente. L’àugure consacrava lo spazio tenendo in mano un bastone che terminava con una spirale, detto lituus. Si tratta di un oggetto ancor oggi utilizzato dalla Chiesa Cattolica, che lo mette in mano alle figure religiose più importanti: il bastone pastorale. Il lituus sembrerebbe l’equivalente antico dei moderni strumenti per la radiestesia. Ne ho parlato brevemente in Radiestesia? La più antica delle scienze (1), articolo nel quale sottolineavo, appunto, l’uso di questo antico strumento nelle pratiche magico-religiose.

Dal templum al rito di fondazione

La consacrazione di uno spazio era lo stesso (almeno molti così credono) del rito di fondazione della città  romana, che, a sua volta, sembra essere d’origine etrusca. Se ne deduce che, per gli Antichi, una città era:

  • un “luogo” sacro;
  • un’idea prima ancora che un luogo;
  • dunque un’idea sacra.

(Non so se l’antropologo Marc Augé conosca o no queste cose, ma sono certo che, se le conosce, le apprezza moltissimo. La città romana come l’esatto contrario del moderno non-luogo!)

Gli specialisti sostengono che per prima cosa si dovessero trarre dal cielo gli auspici (parola che ha la stessa origine di àugure, di augurio e di augusto). Come potevano gli àuguri sapere che un certo luogo fosse più o meno adatto ad ospitare una città che volesse divenire prospera? Scrivevo in La misteriosa Energia Oro e la doppia realtà (3):

(Gli Antichi possedevano il …) senso del sottile. E’ una sensibilità psichica, che un tempo ormai molto lontano, gli uomini possedevano a riguardo delle cose “profonde della natura” e che nei tempi moderni si è via via attenuata e che oggi si è quasi completamente spenta. Oggi, se si vuole assomigliare almeno in parte simile a quanto sapeva fare l’Uomo Antico, si è costretti a sottoporsi ad un training (o non sarebbe meglio Iniziazione?) onde ridar vita a quella sensibilità che era tipica a tutti o quasi e che permetteva certi comportamenti elementari ma vitali, come scegliere una pianta medicinale in base alla “sua energia”, o entrare in contatto con le forze creative di un albero o di un bosco o di una fonte d’acqua, o scegliere il posto migliore per la salute e che fosse privo di pericoli occulti dove costruire un’abitazione o una città.

Dunque, ritorniamo agli àuguri e alla “presa degli auspici”. Se gli auspici erano stati favorevoli e dunque il luogo era considerato buono, allora i fondatori della città, come fu, ad esempio, Romolo, scavavano una fossa profonda, detta mundus. Nel mundus, ciascuno di loro portava un ricordo della sua terra d’origine: un frutto, un ramoscello, un pugno di terra. Questo a significare il legame sentimentale con le proprie origine e, presumibilmente, per inserire in quel luogo sacro, i propri desideri, le proprie volontà, i propri progetti per il futuro. Poi tutto veniva ricoperto di terra.

Qualcuno crede che si ergesse un’ara (= altare) e si chiamassero le Divinità a presenziare al rito e a dare la loro protezione.

A quel punto si tracciava finalmente il solco fatale, il solco primigenio, che doveva esser fatto con un aratro con la lama di bronzo, tirato da un toro e da una vacca bianchi ed eseguito in senso antiorario. Ebbene, è del tutto plausibile che il rito di fondazione fosse più o meno lo stesso sia per le città, sia per i luoghi sacri.

A questo punto, viene il bello. In un articolo intitolato Numeri. Il Filetto e la Dama… Sono solo giochi? (5) introducevo il concetto della scacchiera, quale struttura geometrica della spazio sacro o templum. Dicevo che il Filetto e la Dama sono tutt’altro che semplici passatempi, ma che, in veste criptica, nascondevano antichi segreti. Quali segreti? Qualcosa che connette l’antica Roma a … nientemeno che l’India!


(SEGUE)



27 settembre 2010 - Posted by | Domoterapia Sottile, Energie Sottili, Sperimentazioni, Strumenti, Tecnica Energo-Vibrazionale | , , , , , , , ,

1 commento »

  1. Ringrazio per la solerzia della risposta e l’attenzione rivoltami.
    Ho letto con enorme interesse gli affascinanti arbori dell’avventura dell’energie sottili, ammaliato dalla consueta abilità narrativa del ns mentore e non nascondo un’enorme curiosità per l’esito del viaggio.
    Tornando all’osservazione empirica degli effetti dello “strano esperimento”, volevo portare il mio piccolo contributo. Anche se per un periodo ancora breve ho iniziato a testare altri parametri.
    Da una prima valutazione su me stesso considerando che, per motivi di lavoro, sono costretto a testarmi in serata ho potuto notare queste significative modifiche:
    Innanzitutto un repentino calo delle frequenze con predominanza alfa ma con una cospicua percentuale di onde Delta corrispondenti ad un coerente aumento del Frontale e Coronale Centrale. Modica presenza di Theta a fronte di un significativo aumento del Coronale Anteriore.
    L’Ajna si riduce molto; L’amigdala sembra dirigersi verso una sostanziale normalizzazione con una netta riduzione della sua attività, mentre l’ippocampo subisce una netta impennata.
    Aumenta l’attività dell’epifisi mentre cala l’Ipofisi.
    L’osservazione più significativa è un netto aumento dell’attività del corpo calloso con un importante cambio di direzione del flusso ovviamente verso dx e di un importante effetto riequilibrante; ciò mi sembra assai importante visto in prospettiva terapeutica perché è in grado, a mio avviso, di effettuare una pulizia indiretta del copro calloso e ridurre eventuali squilibri di lateralità. Importante aumento del Timo e del Cardiaco anteriore a cui si associa un aumento del R6 generale. Tutti i CEC subiscono un aumento tranne il 5° che tende a ridurre la sua ampiezza; da sottolineare la brusca impennata del 7° e del 6° e seppur in misura minore del 3°. Col passare del tempo si può apprezzare anche un aumento del livello di R3 e di R4 (da tener presente durante le sedute).
    A livello osteopatico si può apprezzare un netto cambio dei parametri palpatori soprattutto a livello craniale con un calo della tensione della sfera cranica e, importantissimo , un rallentamento dell MRP (movimento di respirazione primaria) e un aumento di forza e di ampiezza; parametri e requisiti favorevoli alla riuscita del trattamento.
    Accetto con piacere lo stimolo della caccia al tesoro… impegnandomi a leggere con attenzione “fra le righe” i messaggi più “sottili”.
    Spunto di ricerca: sarebbe interessante e utile valutare l’eventuale diversità delle modifiche nei destrimani e nei mancini, riferendomi non unicamente alla dominanza motoria ma soprattutto a quella Biologica (da valutare col test dell’applauso) perché spesso si assiste a delle sorprese: soggetti destrimani con dominanza biologica contro laterale e viceversa.
    Scusandomi della prolissità, saluto e ringrazio

    Commento di jeeg | 28 settembre 2010 | Rispondi


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