Dai chakra agli Arcaici dei delfini! (2)
Questo è il seguito di I misteriosi chakra dei delfini (1)
Dopo i chakra testiamo gli Arcaici dei delfini!
Ripeto brevemente cos’è un Arcaico. Noi esseri umani saremmo degli esseri multi-dimensionali. “Saremmo” sta ad indicare che non tutte le dimensioni e dunque tutti i corrispondenti Arcaici sono attivi in tutti gli esseri umani. Ne conosco tanti che si fermano, quasi come i cani e i gatti, alla terza dimensione, con una quarta appena appena accennata, proprio quanto basta per fare la spesa al supermercato. Però, ne conosco anche tanti altri con poderose quarta e quinta, ma poverissima terza dimensione, che è come dire: tutto cervello e niente cuore. Insomma, anche in questo campo, la diversità la fa da padrona.
Per ipotesi, diciamo dunque che l’uomo sia un essere potenzialmente multi-dimensionale. Parlerò ora di “evoluzione spirituale” anche se si tratta di una definizione da me odiata con tutte le mie forze, che utilizzo tanto per capirci! Prego di non criticarmi, perché so bene che si tratta di un’insopportabile e falsa sciocchezza New Age. Comunque, se, nonostante le deprecabili quanto eretiche opinioni di Zamperini foste interessati ad evolvervi spiritualmente, nel web c’è solo l’imbarazzo della scelta, compresi i corsi che vi evolvono spiritualmente in due o tre giorni. Pagando, s’intende. Le cose dette sopra stanno a significare che, via via che la cosiddetta “evoluzione spirituale” (!) avanza, l’uomo “muove cause” in dimensioni via via superiori. Muovere cause su dimensioni superiori, significa che si muovono anche in quelle inferiori. Ed è per questo che si chiamano superiori ed inferiori, perché avere la quinta dimensione (tipica dei super-intelligenti) senza la terza (tipica delle persone di buon cuore) è come essere ciechi in una pinacoteca. O forse anche peggio, perché i non-vedenti hanno molto spesso una sensibilità talmente tanto spiccata che supplisce alla loro drammatica condizione.
Sì, ma come si muovono cause? Basta fare o pensare qualcosa, essendo coscienti di ciò che si fa o si pensa, purché in libertà, e voilà, abbiamo mosso cause. Il punto centrale è la coscienza di ciò che si fa o si pensa, quando si è liberi di scegliere tra due o più opzioni. Se la coscienza non c’è o non c’è la libertà, allora non si sono mosse cause.
Muovendo cause, secondo la teoria del karma, che è una parola e un’idea molto meno orientali di quanto comunemente si creda, noi esseri umani finiamo col ricevere le reazioni alle cause da noi mosse. Qualche TEVvaro potrebbe pensare (ed io sarei d’accordo con lui) che “muovere cause” sia lo stesso che creare legàmi. E dire legàmi sia lo stesso che creare una forza sottile, simile ad un elastico, che fa ritornare verso e contro di noi, prima o poi, vita prima vita dopo, gli eventi dannosi da noi generati.
Inoltre, molto probabilmente (probabilmente!) questo rapporto causa – effetto avviene dimensione per dimensione. D’altra parte esistono legàmi di ogni dimensione e dunque ogni legàme ci fa ritornare addosso le energie generate nella sua dimensione. Cioè: se io ho mosso una causa a livello fisico, ricevo l’effetto a partire dal livello fisico, fino a quello in me attivo; se ho mosso una causa a livello emozionale, ricevo l’effetto a partire dal livello emozionale, fino a quello in me attivo e così via. Se la dimensione in me più alta è, supponiamo, la quarta, riceverò reazioni fino alla quarta dimensione, ma non potrò ricevere reazioni superiori alla quarta dimensione. E così via.
Spiego meglio. Il livello in cui io sono attivo è quello in cui è attivo il mio Arcaico più alto. Supponiamo che il mio livello (e non parlate, per favore, di “livello di evoluzione”!) sia quello razionale. Gli effetti del mio fare o pensare si riverbereranno a livello razionale, emozionale e fisico. Questo perché, se io non sono ancora attivo in una certa dimensione, non posso ricevere un effetto in quella dimensione, semplicemente perché io lì, è come se non ci fossi nemmeno! Naturalmente, “essere lì” è una metafora, perché non stiamo parlando di un luogo fisico. E’ piuttosto uno stato dell’essere. Perché, ricordate!, non esiste nessuna evoluzione spirituale. Mbe’, se vogliamo dirla in parole semplicissime, perché quando il mio essere (concetto che NON coincide affatto con quello dell’io) cambia il suo modo di sentire, il vecchio io muore e ne nasce un altro. Basta ricordare che l’io è solo e soltanto una creazione della nostra mente. Se si smette di pensare che noi siamo il nostro “io” e invece che la nostra più profonda natura è un sentire, ecco che non c’è più alcuna evoluzione, che è una faccenda che riguarda o lo stesso soggetto o soggetti simili, che gradatamente mutano: morte e rinascita. Noi moriamo e rinasciamo completamente nuovi ogni volta che cambia il nostro sentire. Il sentire resta, l’io muore.
In realtà, sarebbe più corretto dire che noi siamo un sentire. Un sentire di coscienza. Dopo un cambio di sentire, non c’è evoluzione, perché in realtà non c’è stata alcuna trasformazione, né lenta, né rapida, ma è “nato” un altro essere, che neppure si riconosce in quello precedente, come nessuno di noi si riconoscerebbe in una vita precedente in cui fossimo stati un ratto (è solo un esempio!). Forse è per questo che, tra una vita e l’altra, facciamo un bagno nel fiume Lete, il fiume dell’oblio. Non è per cattiveria da parte del Demiurgo, ma è per nostra difesa. Compassione degli Dèi! Immaginate che tragedia se avessimo ricordo e consapevolezza di una vita in cui siamo stati dei feroci assassini! Ho conosciuto persone che hanno praticato la regressione ipnotica a vite precedenti e ne sono uscite completamente devastate. Il ricordo era talmente tanto orrendo che la loro vita è cambiata per sempre. Ed è cambiata in peggio. I Maestri dicono che il ricordo delle vite precedenti arriva, ma solo quando la nostra coscienza può sopportare quel tremendo ricordo, che, altrimenti, ci ucciderebbe. Quando la nostra coscienza “sa” che quei ricordi in realtà non le appartengono, perché sono ricordi di un altro essere, che non c’è più, allora viene il ricordo. E’ perfino dubbio che si possa trattare di un vero ricordo, poiché il ricordo appartiene all’individuo …
Pensatela così: se io genero dolore, ma non ho il “sentire” del mio generare dolore negli altri, è inutile che il karma provochi in me la reazione al mio atto – reazione che si concretizzerebbe con il provare un dolore simile a quello da me provocato – perché, in quella dimensione, è come se non ci fossi. E anzi forse sarebbe più corretto dire che non ci sono proprio. Proverò dolore solo quando il mio sentire sarà quello in cui si comprende il significato del generare dolore agli altri. A quel punto, però, il mio vecchio “io” sarà morto e un nuovo individuo vivrà quelle esperienze. Ergo: nessuna evoluzione. Solo morte e rinascita di nuovi “io” e, caduta dopo caduta dei nostri limiti, fino alla morte dell’io e il riconoscersi nel sentire di coscienza.
Prima di chiudere il discorso, prego riflettere su quelle due paroline alla fine della frase “essendo coscienti di ciò che si fa o si pensa in libertà“. In libertà. Ma quando siamo veramente liberi? In realtà, la libertà dell’uomo, anche se è un imperatore, è sempre limitata e relativa. Siamo liberi quando siamo di fronte ad una scelta: posso fare A o posso fare B e sono cosciente. Due condizioni: se non c’è la possibilità di scelta o non c’è la coscienza, in realtà non ho mosso cause. Ma le occasioni vere di libertà sono molto rare. Gran parte delle nostre azioni non sono guidate dalla consapevolezza, ma dagli istinti e dunque, finché non siamo liberi dagli istinti, siamo mossi da pulsioni inconsce, non siamo liberi e non abbiamo che gradi minimi di libertà. Il Lavoro del “Conosci Te Stesso” che, nell’Antichità, veniva impartito nei Misteri, consisteva nella morte rituale del vecchio “io” e nella nascita di un nuovo individuo più libero. Quando questo processo aveva successo, l’individuo (parola da intendersi in senso spirituale di individualità, non certo di “io”) conquistava la libertà totale e l’immortalità. Un’immortalità che non era dunque quella del corpo fisico. L’immortalità che portava con sé i ricordi delle vite precedenti …
Per avere un’idea più precisa di tutto ciò, potete studiare le lezioni del Maestro Kempis nel libro La Fonte Preziosa. Libro molto, molto tosto, non posso negarlo, ma non c’è nulla nel panorama New Age e non New Age, che si avvicini neppure lontanamente alla profondità di queste lezioni. Consigliabilissimo, anche se da leggere in dosi omeopatiche una pagina al giorno. E poi, giunti alla fine, rileggere e rileggere tante volte. Spero di aver chiarito questi difficili concetti almeno in parte. Ma se non ho chiarito, vi rimando al Maestro Kempis, che sicuramente li spiega molto meglio di me.
Ritorno agli Arcaici. Non mi sembra di averne già parlato in questo Blog (oppure sì?) e quindi ne faccio qui un breve riassunto. Ecco, intanto le sette dimensioni:
PRIMA DIMENSIONE O DIMENSIONE FISICA
SECONDA DIMENSIONE O DIMENSIONE EMOZIONALE INFERIORE
TERZA DIMENSIONE O DIMENSIONE EMOZIONALE SUPERIORE
QUARTA DIMENSIONE O DIMENSIONE RAZIONALE INFERIORE
QUINTA DIMENSIONE O DIMENSIONE RAZIONALE SUPERIORE
SESTA DIMENSIONE O DIMENSIONE ISPIRAZIONALE INFERIORE
SETTIMA DIMENSIONE O DIMENSIONE ISPIRAZIONALE SUPERIORE
Se sommate le due dimensioni emozionali, le due razionali e le due ispirazionali avrete le quattro dimensioni di Steiner. Non mi chiedete, please: “Ma insomma, Zamperini, ‘ste dimensioni sono quattro o sette?”, perché la risposta sarebbe “Sono esattamente quattro E sette”. E’ chiaro no? Ne ho parlato a lungo nei miei libri e ad essi vi rimando.
Ritorniamo ancora una volta agli Arcaici. Essi sono dei Campi Ordinatori (ovvero a tutti gli effetti dei veri e propri chakra) ognuno dei quali presente in una certa dimensione e ognuno dei quali attiva e controlla i chakra della sua dimensione. Per esempio, nella Prima Dimensione, è l’Arcaico Primo o Arcaico Fisico che controlla i 14 chakra primari relativi alla prima dimensione. Entrando in dettaglio: il chakra solare anteriore nella prima dimensione attiva e controlla organi come il pancreas e il fegato. Ebbene, il chakra solare anteriore fisico
insieme ad altri 13 chakra fisici dipende dal Primo Arcaico, l’Arcaico fisico.
Le nostre emozioni inferiori, come la rabbia e il desiderio, ma non solo queste, sono manifestazioni dei chakra di seconda dimensione. Dunque, esiste un chakra solare anteriore che si occupa proprio di queste energie emozionali. Ed esistono, come diceva il Maestro Steiner, un pancreas e un fegato di seconda dimensione. Un tempo si diceva “astrali”. Oggi molti, compreso il sottoscritto, preferiscono la dizione “emozionale” piuttosto che quella poco chiara di “astrale”. Naturalmente, nessuno ci vieta di pensare che esista un fegato “razionale” (o “mentale”), un fegato “ispirazionale”, anche se la comprensione di queste definizioni supera la mia intelligenza.
Questa struttura, che dal più denso (dimensione fisica) va verso il più sottile (dimensione ispirazionale superiore) ci rivela grandi cose sull’origine della malattia, che, forse nella stragrande maggioranza dei casi, nasce proprio nelle dimensioni superiori. E’ come dire che se un Arcaico superiore si ammala, con lui dapprima si ammalano tutti i chakra che da esso dipendono nella sua dimensione, e, a cascata, giù giù verso gli Arcaici inferiori, fino all’Arcaico fisico, con i suoi 14 chakra fisici, che manifesta i suoi squilibri attraverso squilibri di organi fisici, detti anche sintomi e malattie.
A questo proposito, vi rimando a quanto ho scritto in Impariamo a dare una grande energia spirituale alle nostre richieste dove ho scritto: Noi non “sintetizziamo” potere personale. Questo deve essere compreso fino in fondo, altrimenti non si comprende di cosa siamo ammalati e perché non stiamo ancora guarendo. E soprattutto: non si comprende quale debba essere la strada verso la guarigione. E, in effetti, la pratica di terapia energetica dimostra che il 90% delle malattie nasce da carenza di Primo Raggio. Ma questo è un altro discorso.
Un’ultima considerazione. Da quanto detto, se avete seguito tutto il ragionamento, avrete capito che esistono 7 chakra ajna, 7 chakra cardiaci anteriori, 7 chakra di base e così via. Insomma: ogni chakra è presente in una dimensione e ogni chakra può essere assai potente in una dimensione e assai debole in un’altra. Se non avete capito bene, consiglio di rileggere finché non sia tutto chiaro.
Ed ora torniamo ai delfini e ai loro Arcaici. Dunque, testiamo gli Arcaici dei delfini. Prima sorpresa: dopo il Primo Arcaico che è bello tosto, troviamo un Secondo Arcaico quasi evanescente. I delfini non s’incazzano? Non conoscono la rabbia? Non conoscono l’affetto, visto che l’affetto può essere pensato come l’amore senza il Primo Raggio? Forse. Ma andiamo avanti. Dopo il Secondo ecco il Terzo Arcaico. Sorpresona! Il Terzo Arcaico è semplicemente una bomba. Ricordo che questa è la dimensione delle emozioni superiori, vale a dire l’ira (che a differenza della rabbia non è impotente), l’amore (che a differenza dell’affetto non è impotente) e la … compassione (che è un effetto dell’amore verso gli altri)! Se non fosse una mezza sciocchezza verrebbe voglia di dire che la Terza Dimensione è la Seconda Dimensione più il Primo Raggio! Ma è una sciocchezza, ve l’ho detto. Io lo posso dire, ma voi no. Voi non potete. Perché io sì e voi no? Diritti dell’età. Io ai musei non pago, voi sì.
Poi, continuando: Quarto, Quinto, Sesto Arcaico dei delfini sono tutti quasi evanescenti. Ma, seconda sorpresona ancora più grande della prima, ecco il Settimo Arcaico. Ma altro che sorpresona, questa è una vera e propria bomba atomica! Il settimo Arcaico dei delfini è enorme! Adesso mi taccio, perché realmente non ho nulla da dire e nessun commento da fare. Che significa che i delfini hanno i chakra della settima dimensione ipersviluppati? Non lo so. E non scherzo, perché davvero, non lo so! E’ un mistero aggiuntivo che si aggiunge ai tanti che ci regala questa affascinante creatura dei mari. Solo una riflessione che vale per quel che vale: dire Phi è dire Energia Aurea Celeste. Per gli Antichi dire Energia Aurea Celeste (ma non la chiamavano così) o Phi era lo stesso che dire Apollo, che, ricordo, era il Dio della bellezza, dell’armonia, della musica, della terapia. Questo farebbe ipotizzare una forte connessione tra la proporzione aurea e la bellezza, l’armonia, la musica e addirittura la guarigione. E dire Apollo è come dire il Dio di collegamento tra Zeus/Iuppiter (l’Energia Eterica Iperuranica) e l’uomo. Apollo tira le sue frecce verso l’uomo e sono frecce di conoscenza e coscienza. Ricordate? “Uomo Conosci Te Stesso” sul frontone del tempio di Delfi!
Insomma:
Phi – Energia Aurea – Apollo – Delfi/delfino – Settimo Arcaico.
Cosa possa significare tutto ciò, lo ignoro, mi consolo pensando che Arcaico è parola che deriva da Arco ed è parente di Arcano … Ne ho parlato, ricordate?
Chiedo soltanto a tutti voi di continuare questa ricerca. Esistono sul web infinite foto di delfini (dolphin in inglese, dauphin in francese) i cui chakra e i cui Arcaici potete testare. C’è persino del materiale su Youtube. Vi prego soltanto di non fermarvi alla prima foto. I delfini, come gli umani, non sono tutti uguali fra loro.
Aspetto i vostri test …
PS: Perché si chiamano Arcaici? Se ne parla un’altra volta.
Articolone! Grazie ancora Robbè.
Mi sovviene che esistono pratiche “alternative” le quali prevedono a fini terapeutici di stare nel delfinario a giocare con i DIVINI mammiferi acquatici, ne sai niente? Potrebbe funzionare?
Non ho mai toccato un delfino (e mi piacerebbe moltissimo farlo) ma credo proprio di sì. Solo GUARDANDO un delfino giocare in un delfinario te ne torni a casa pieno d’energia. Hai ragione, sono mammiferi divini!
Grazie, Interessantissimo! Fra l’altro, nella fantomatica evoluzione della coscienza, avevo sentito che i delfini rappresentano una variante, Come se, certi esseri invece che passare dallo stadio animale a quello umano, prendono, per motivi che ignoro, una variante rappresentata dai delfini. Mi pare che i damanhuriani affermino che la cosiddetta anima-uomo si incarna in alcune specie differenti sulla terra fra cui l’uomo appunto, ma anche delfini ed elefanti. Mi colpì questa cosa perché gli animali che direttamente precedono il livello umano, secondo i Maestri del Cerchio Firenze 77, sono il cane, il cavallo e la scimmia. Quindi delfini (ed elefanti?) evidentemente rappresentano altro…
Meraviglioso e preziosissimo come sempre! Grazie Roberto!!!
Il Delfino è sempre stato uno dei sogetti che preferivo scolpire quando lavoravo l’argilla, osservare queste splendide creature apre il cuore ed innalza lo spirito, provo subito a cercarne qualche ommagine per testare 😀 ..Grazie!!!
Gli elefanti sono gli unici animali che onorano i loro morti. Testare Necesse Est. Altro animale MOLTO interessante!
Eh sì, devo farti i complimenti perchè trovi sempre un modo più originale per innalzare ulteriormente il livello (già superlativo) di questo stupendo blog! 🙂
Tralascio altre considerazioni a riguardo perchè le hai già fatte tu altrove, i numeri e la qualità del blog (interventi inclusi) parlano ampiamente da soli!
Ma torniamo sul tema: devo dire che quella “mezza sciocchezza” del Primo Raggio che, a questo punto, caratterizza le Dimensioni Dispari (ma io non posso dirlo, mentre tu sì) rispetto alle Dimensioni Pari … vabbè, diciamo che magari è solo “un quarto di sciocchezza”
Quanto ai Signori Delfini mi pare di aver letto altrove, in giro per il web, di una teoria New Age secondo cui questi mammiferi (insieme alle balene?!? boh! non ricordo bene) costituirebbero una sorta di “gigantesco hard disk” contenente la “memoria” di Gaia …
quanto sia strampalata questa idea non saprei, però alla luce di queste nuove considerazioni può essere che da qualche “mezza verità” mischiata con qualche “mezza sciocchezza” ne venga fuori un’ipotesi interessante
Appena trovo un attimo di tranquillità vado a testare qualche foto delPHInosa!
Eccelso Roberto, articolo semplicemente φenomenale!!!
No c’è niente da fare, è vero, viviamo nell’era della dimenticanza.

Guardate questa foto relativa ai mosaici di Villa del Casale di Piazza Armerina. Mi sa che è davvero esplicativa.
Forse, come più volte ha scritto il capo del vapore, bisognerebbe guardare più attentamente al sgnificato dei “MITI”, a cosa vogliono dirci, alla lezione che vogliono darci.
Ciao Roberto e a tutti,questo e’ un video simpatico dell’amicizia tra un delfino e un cane.
Da non credere. Anche se fosse un montaggio, è comunque una storiella graziosa, che ci fa comprendere la natura divina del delfino …
A dir poco meraviglioso!
Molto interessante questo articolo, grazie per averlo scritto
se volete vedere un meraviglioso video di delfini che giocano che si coccolano con un gatto cliccate qui:
http://www.gaiacichiama.it/2011/06/26/preludio-di-rapporti-nuovi/