Il blog di Roberto Zamperini

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Da Heim allo spazio sacro (Cl 4)

Nota bene: questo articolo segue a Un primo “strano” esperimento col Cleanergy (Cl 1), a Lo “strano” esperimento col Cleanergy (Cl 2) e Un fisico teorico spiega la natura occulta del templum? (Cl 3). Sarebbe consigliabile che, chi non li ha ancora letti, cominciasse da lì.

Gli “spazi di Heim” e la loro assonanza con le conoscenze degli Antichi

Abbiamo visto nel precedente articolo Un fisico teorico spiega la natura occulta del templum? (Cl 3) che secondo Burkhard Heim esisterebbero altre dimensioni nell’Universo oltre le quattro conosciute. Premesso che non è mia intenzione neppure lontana iniziare un’analisi del significato e della portata della Teoria di Heim in Fisica, non avendone la preparazione né l’interesse, tenterò, invece, di iniziare una discussione sulle sue possibili assonanze con le Scienze Sacre degli Antichi.

1)  Secondo Heim (che da qualche tempo non è più solo in questo) lo spazio è quantizzabile. Heim parlava di metroni, come di una sorta di particelle elementari dello spazio, che hanno la capacità di espandersi e di contrarsi e di dare quindi allo spazio una natura elastica. Si tratta di vere e proprie particelle di spazio, che si accompagnerebbero ad un altra esoterica particella, il cronone, che Heim definisce come quanto di tempo. Ignoro se anche i crononi, come i metroni, siano elastici, se il tempo sia elastico come lo spazio, ma, almeno intuitivamente, mi sembrerebbe una proprietà logica. Insomma, se Einstein ha introdotto il concetto di spazio-tempo, Burkhard Heim introduce quello di spazio-tempo quantizzato.

Tutto questo può apparire soltanto come una sofisticata teoria priva di qualsiasi conforto della realtà, eppure se si considera che in Fisica ciò che conta di una teoria è la sua capacità di predire fenomeni, allora la Teoria di Heim sta sollevando un enorme interesse proprio per questa sua caratteristica, poiché molte delle affermazioni di Heim potranno essere verificate.

Nell’articolo La gravità tra paradossi e scienza, a cura di dr. ing. Rosario Turco, prof. Maria Colonnese, si può leggere questa opinione dei due autori:

Il principale risultato della Teoria di Heim  è la sua capacità di predire con accuratezza

la maggior parte delle masse delle particelle elementari.

Non solo, ma l’interesse della NASA per la Teoria di Heim sta a significare che c’è qualcuno che prende molto sul serio il suo pensie ro. Se Heim avesse ragione, l’antigravità sarebbe possibile, forse sarebbero possibili perfino velocità iperluminali, cioè più veloci della luce, e i viaggi interstellari nelle possibilità dell’umanità.

Non basta. La Teoria di Heim non è solo una Teoria, una teoria fra le tante, magari tra le più bislacche e strampalate. La Teoria di Heim è un vero e proprio paradigma rivoluzionario che non solo unifica Teoria della Relatività e Meccanica Quantistica, ma, a mio avviso, addirittura, Scienza Moderna e Scienza Antica. Sarebbe un passo decisivo dalla Scienza Moderna Profana verso la futura ed auspicabile Scienza Sacra Moderna. Ma forse sto correndo troppo in avanti …

2) Heim teorizza l’esistenza, accanto alle classiche 4 dimensioni einsteiniane, di altre 2, che lui chiama “trans-dimensioni“. Questo ricorda la moderna Teoria delle Superstringhe nella quale si ipotizzano parimenti altre dimensioni microscopiche, “ripiegate” su se stesse, oltre le quattro canoniche. Diversamente dalla teoria delle stringhe la quinta e la sesta extradimensioni non sono ripiegate su loro stesse.

Non solo, queste trans-dimensioni di Heim ricordano un altro teorico “eretico”: il biologo Rupert Sheldrake che, a sua volta, ipotizza l’esistenza di campi morfogenetici, ovvero di campi di “energia” (io aggiungerei: sottile)  in grado di conservare la memoria della forma e della funzione degli esseri viventi. Non posso non ricordare che, nella mia TEV (Tecnica Energo-Vibrazionale, si ipotizzano dei campi similari che io chiamo Campi Ordinatori. Un Campo Ordinatore non solo è la memoria della forma e della funzione, ma è anche la “mente sottile” che guida un organo, una cellula, un chakra (= campo d’energia sottile). I Campi Ordinatori esisterebbero dunque nella quinta e sesta dimensione di Heim, da dove agirebbero sulla materia/energia delle prime quattro dimensioni, simili a strutture organizzative. Insomma: secondo Heim, la materia/energia potrebbe, almeno a livello teorico, essere modificata a partire da energie presenti nella 5.a e 6.a dimensione. Questo aprirebbe la strada a riconsiderare scientificamente poteri umani quali la psicocinesi, gli apporti e i tanti altri fenomeni impropriamente definiti paranormali.

3) Il vuoto e lo spazio, nella Teoria di Heim, non sono più l’entità morta e priva di vita della scienza profana, ma diventano qualcosa di vivente, in grado di dar forma alle cose e agli esseri viventi. Ma questa a me sembra un’idea moderna con un’anima molto antica! Gli Antichi, che noi dispregiativamente, semplicisticamente e molto impropriamente, definiamo pagani, avrebbero forse detto ad Heim che erano d’accordo con lui e che il suo spazio è davvero un’entità viva e vitale, una vera e propria divinità. O forse gli direbbero: lo spazio è il dominio di molte divinità diverse.

Ho scritto spesso degli Etruschi e dei Romani e della loro disciplina esoterica dello spazio. Per i Romani, la cui religione è stata un caso quasi unico di religione quasi completamente priva di mitologia (la mitologia romana viene in tempi relativamente recenti, se si pensa che Numa, il secondo re di Roma, non gradiva le statue degli Dèi in quanto non si può dar forma a chi non ne ha), un Dio, un Nume era essenzialmente un insieme di funzioni. Il Nume, per i Romani, era una Forza nuda, un’energia che tendeva a manifestarsi nell’uomo e nella Natura. Queste funzioni divine venivano tramandate dai cosiddetti indigitamenta. Energie e funzioni: ecco un altro elemento di straordinaria somiglianza tra il concetto di Campo Ordinatore della TEV (Tecnica Energo-Vibrazionale), la antica religione dei Romani e le trans-dimensioni di Heim! Naturalmente, un Numen era molto di più di due extra-dimensioni o di un Campo Ordinatore … Per non litigare con Cicerone (che era anche un augure!) potremmo però dire che le due trans-dimensioni di Heim e/o i Campi Ordinatori della TEV sono solo una parte della natura divina dei Numina. Che è come dire che un Numen è molto di più di una sua manifestazione. Penso che così Cicerone sarebbe soddisfatto…

Abbiamo visto in altri articoli il significato profondo di templum (Un templum non sempre era un tempio … Nikola Tesla: un àugure moderno? Il Pantheon: il tempio dell’Energia e dei misteri (1)). E’ giunto il momento di approfondire il concetto. Non solo i Romani, ma sembra che quasi tutti i popoli antichi abbiano considerato lo spazio un’entità vivente e sacra. Un approccio che non è più vero per la moderna scienza profana, per la quale lo spazio è solo un insieme di fenomeni e di leggi matematiche che si ritiene siano in grado di descriverli. Non solo, ma la radice stessa TEM– presente in templum, che indica una separazione, è presente anche in tempus (= il tempo) che era considerato, a sua volta, una vera e propria divinità. Dunque, se templum è lo stesso che spazio sacro e se tempus ha la sua stessa natura linguistica, se ne deduce che per gli Antichi un sottile legame intercorreva tra lo spazio ed il tempo.  Straordinario scoprire che nell’antichissima Lingua Madre dalla quale derivano il Latino, il Greco, il Sanscrito esistesse, in qualche modo, sia rilevabile l’esistenza di qualcosa che oggi noi chiamiamo spazio-tempo! E’ come dire che è possibile che la cultura che si esprimeva in quella Lingua Madre avesse il concetto dello spazio-tempo e avesse anticipato Einstein di migliaia e migliaia di anni!

Ritorniamo allo spazio sacro così come gli Antichi lo sentivano. Grazie al ritrovamento avvenuto presso Piacenza di un modello in bronzo di un fegato e ai rari scritti ritrovati sull’argomento, gli archeologi e gli storici sono stati in grado di ricostruire la disposizione spaziale delle divinità etrusche e romane. Quando l’augure aveva individuato il luogo giusto, durante la cosiddetta presa degli auspici, egli lo consacrava, cioè lo rendeva sacro, con un apposito rito, che gli permetteva di attribuire a 16 divisioni la provenienza delle influenze divine. Per dirla in termini più moderni: ogni luogo è investito, secondo questa antica disciplina, da 16 “energie divine”.

Guardando verso il Nord abbiamo, secondo gli Etruschi, la pars pòstica o parte posteriore da cui provengono le energie delle divinità infernali e del fato (che va da Ovest a Nord-Ovest) e le grandi divinità celesti (da Nord a Nord-Est). Dalla parte anteriore o pars àntica proverrebbero le influenze di divinità terrestri e della natura.

Occorre notare che questa suddivisione non era limitata alla superficie del terreno, ma si estendeva allo spazio sopra i luogo da consacrare e il terreno sottostante. Insomma, il templum era a 3D!

(SEGUE)

2 ottobre 2010 - Posted by | Domoterapia Sottile, Ermetica ed Alchimia, Personaggi, Storia, Tecnica Energo-Vibrazionale | , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

7 commenti »

  1. …trovo molto bello a questo punto pensare ai campi ordinatori non locali come locali nella quinta e sesta dimensione,mi sembra un discorso, più che nuovo,coerente alla “logica” TEV…

    Commento di andrea | 2 ottobre 2010 | Rispondi

  2. Davvero un post poderoso! A quando una rivoluzione (nel senso etimologico del termine) della Domoterapia?

    Templum – Vastu – Disciplina Etrusca – Domoterapia?

    Commento di Giovannone | 3 ottobre 2010 | Rispondi

  3. libro ordinato 😉

    Commento di mario puccioni | 5 ottobre 2010 | Rispondi

  4. Ora mi è Tutto più chiaro.

    Commento di FFF | 5 ottobre 2010 | Rispondi

  5. Ma questo schema per caso ha a che fare con gli Otto Trigrammi (Ba Gua) e col Feng Shui? Mi pare di vedere qualcosa in comune!

    Commento di Giuseppe | 11 dicembre 2012 | Rispondi


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