Il blog di Roberto Zamperini

Se preferite avere un cancro piuttosto che pensare, cambiate Blog

La misteriosa Energia Oro e la doppia realtà (3)

Segue alla PRIMA PARTE e alla SECONDA PARTE.

I Figli di Ermete hanno sempre chiarito che la conoscenza ermetica non riguarda gli aspetti volgari delle cose, cioé quelli che conoscono le persone comuni. La “Filosofia Alchemica è quella che insegna a investigare – non secondo apparenza, ma secondo verità concreta – le forme latenti delle cose“, si trova scritto nella Clavis Philosophiae Chemicae. Ma cosa si intende per verità concreta e cosa sono le forme latenti? Per quanto riguarda queste ultime, è Evola stesso che ci spiega cosa i Maestri Alchimisti intendessero: esse sono equivalenti – così come insegna Aristotele – ai principi formatori delle cose. Chi sa di TEV (Tecnica Energo-Vibrazionale) sobbalzerà! “Ehi, ma mi sembra già di conoscerle, queste forme latenti! Mi sembra che abbiano qualcosa a che fare con i Campi Ordinatori, o sbaglio?”

Sì, esatto! Ben pensato, amici! Nulla di diverso da quello che, nel nostro linguaggio, chiamiamo proprio Campo Ordinatore! Ricordo che un Campo Ordinatore è quella struttura sottile che dà forma o garantisce o gestisce o regola una determinata funzione in un corpo, in un organo, in una pianta, in un oggetto inanimato, perfino in un centro energetico (chakra). Cosa dà stabilità ad un organo? Un Campo Ordinatore.  Cosa permette alla cellula madre nata dall’incontro tra uno spermatozoo e un ovocita di diventare in nove mesi un individuo perfetto e complesso come è un bambino alla sua nascita? Un Campo Ordinatore. Cosa conferisce quell’equilibrio perfetto che caratterizza il sistema immunitario (o quello endocrino) tipico di una persona sana? Un Campo Ordinatore. Cosa guida l’equilibrio tra le varie modalità energetiche in un chakra sano? Un Campo Ordinatore. E così via.

Noi, se siamo sani, siamo un insieme quasi sconfinato ma coordinato di Campi Ordinatori che lavorano silenziosamente e senza tregua per la nostra perfetta salute, e questo senza neppure che noi ne siamo minimamente consapevoli. In effetti, potremmo definire un Campo Ordinatore, insieme ad Evola, un principio formatore sottile. La Natura, dunque, dicevano i Maestri Ermetici, presenta sempre due volti: uno quello che tutti conoscono o aspetto volgare, un altro quello connesso alla vita, che le persone comuni non conoscono o addirittura del quale negano perfino l’esistenza. Quando la gente perse la capacità di sentire il secondo aspetto, i Maestri furono costretti a definire il primo appunto come “volgare”, distinto dall’altro che definivano “nostro”. C’è dunque in tutte le cose sia un elemento volgare o morto, sia un elemento “nostro”. Quando nel linguaggio cifrato dell’Alchimia leggiamo “il nostro Oro”, “il nostro Mercurio”, “il nostro Solfo”, “il nostro Fuoco”, eccetera, sta a significare appunto che si intende il secondo aspetto delle cose e non il primo. Gli Alchimisti scoprirono a loro spese la necessità di inventare un linguaggio segreto sia per evitare che le persone non preparate utilizzassero malamente i loro insegnamenti, sia per nascondere al potere i loro veri obiettivi (sulla vera natura occulta delle Cattedrali Gotiche vedi: QUI, QUI, QUI, QUI e QUI). E fu un linguaggio talmente tanto contorto e incomprensibile (ma solo a chi non ne conosceva le varie chiavi di lettura!) che molti lo attribuirono ai vaneggiamenti di menti malate, di pazzi o di perditempo: gli Alchimisti raggiunsero così il loro scopo, che era, prima di tutto, quello di scampare alle grinfie e ai roghi del potere politico.

Va bene, d’accordo, ma come la mettiamo con il conoscere secondo verità concreta? Forse la conoscenza scientifica non lo sarebbe? Secondo i Maestri dell’Alchimia la risposta a questa domanda sarebbe stata: sì e no. Sì, se ci si limita a considerare solo gli aspetti densi delle cose. In effetti essi furono – tra l’altro – gli inventori della moderna Chimica, anche se non erano le formule chimiche che li interessavano principalmente. No, se si amplia il discorso agli aspetti sottili degli uomini, delle cose, dei fenomeni. Ma cosa sono questi aspetti sottili? Difficile da spiegare a chi non possiede il senso del sottile. E’ una sensibilità psichica, che un tempo ormai molto lontano, gli uomini possedevano a riguardo delle cose “profonde della natura” – per dirla secondo le parole di Evola – e che nei tempi moderni si è via via attenuata e che oggi si è quasi completamente spenta. Oggi, se si vuole assomigliare almeno in parte simile a quanto sapeva fare l’Uomo Antico, si è costretti a sottoporsi ad un training (o non sarebbe meglio dire sottoporsi ad una Iniziazione?) onde ridar vita a quella sensibilità che era tipica a tutti o quasi e che permetteva certi comportamenti elementari ma vitali, come scegliere una pianta medicinale in base alla “sua energia”, o entrare in contatto con le forze creative di un albero o di un bosco o di una fonte d’acqua, o scegliere il posto migliore per la salute e che fosse privo di pericoli occulti dove costruire un’abitazione o una città.

A proposito: avete mai fatto caso che le città romane non conoscono i terremoti? Non in senso assoluto, ovviamente, perché i terremoti minori sono presenti quasi ovunque in Italia, che è un Paese decisamente sismico. Parlo di terremoti devastanti, che abbattono tutte le costruzioni, i ponti e la maggior parte dei monumenti. E per città romane intendo quelle costruite ex novo come Torino od Aosta o quelle nate dalla trasformazione di un nucleo primitivo, di un villaggio, di un antico insediamento, in una città vera e propria, mediante appositi riti di fondazione. (Un argomeno che ritengo essenziale e sul quale occorrerebbe ritornare più e più volte).

Quanti terremoti devastanti ci sono stati ad Aosta (Augusta Salassarum), a Torino (Augusta Taurinorum), a Brescia (Brixia), di Trieste (Tergeste), di Novara (Novaria), di Verona, (Verona), di Asti (Hasta), di Bologna (Bononia), Roma (Roma), eccetera? Pochi o nessuno. Come facevano gli auguri a sapere che un sito era destinato prima o poi ad una catastrofica distruzione? Non lo sappiamo – sfortunatamente – ma possiamo solo affermare che si trattasse di un aspetto particolare del senso del sottile, che permetteva loro di stabilire la natura profonda del sito e il suo futuro. Se gli auguri sentivano che quel sito era destinato ad un destino infausto, la città non si costruiva. Un momento: e con Pompei come la mettiamo? Pompei non fu distrutta da un terremoto, ma da un vulcano, il Vesuvio. E gli auguri romani dovevano avere una scarsa conoscenza della potenza distruttiva dei vulcani, prima del 79 dC. Inoltre, Pompei non nacque, presumibilmente, da una vero e proprio rito di fondazione, ma piuttosto dall’espansione e dalla romanizzazione di una città antica quanto e forse più di Roma stessa. E l’Aquila? L’Aquila è una città medievale, non romana.

(Ho parlato degli auguri in Radiestesia? La più antica delle scienze (1), Nikola Tesla: un augure moderno?, Un templum non era sempre un tempio).

Termino con le profonde parole di Evola: “… per la spontanea presenza, o assenza, della necessaria sensibilità metafisica si formava da sé la separazione fra coloro che sono iniziati, e solo ai quali i testi parlano, e danno frutto le azioni di potenza, e coloro che non lo sono, e e per i quali è scritto di non gittar le perle ai porci…”. Consiglio di rileggere la frase più volte e di meditare sulle tre frasi da me messe in grassetto. Sono concetti sui quali occorrerà ritornare più volte.

(SEGUE)

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Sui chakra vedi anche:

La “magica” frequenza di 8 Hz, la risonanza Schumann e i nostri chakra

Rivoluzione Omega: una rivoluzione a metà? Suoni e chakra (2)

Rivoluzione Omega: una rivoluzione a metà? Dai suoni ai chakra (3)

Come e perché è nata l’Antenna Zamperini (1)

I Sette Raggi (il primo ABC: cosa sono i Sette Raggi?)

La misteriosa Energia Oro e la doppia realtà (3)

I preoccupanti risvolti della diffusione delle lampade fluorescenti: bioplasmoidi di tutto il mondo unitevi! (GD 16)

Chakra e problemi di salute: la prostata

Chakra maggiori e i Chakra minori: qualche necessario chiarimento (Ch1)

Ma quanti sono i Sette Chakra? Il concetto della circolazione energetica (Ch2)

I chakra delle donne girano al contrario? Ma mi faccia il piacere …! (Ch3)

“Lo sa che i suoi chakra girano al contrario?” “Ma mi faccia il piacere …!” (Ch4)

Chakra, Cleanergy e il bioplasmoide che si forma nella CFL (BioCl 2)

I Chakra, il Cleanergy e il bioplasmoide che si forma nella CFL (BioCl 3)

Ma come girano i miei chakra? (Ch5)

ABC dei chakra:”il primo chakra” o chakra basale (ABC-Ch1)

I chakra, le CFL e il bioplasmoide globale (Biogl1)



5 settembre 2010 - Posted by | Energie Sottili, Ermetica ed Alchimia, Radiestesia, Tecnica Energo-Vibrazionale | , , , , , , , , , ,

8 commenti »

  1. Che ne dici della similitudine (o uguaglianza?) tra Lingua degli Uccelli e la sensibilità metafisica degli Iniziati?

    Commento di Giovannone | 5 settembre 2010 | Rispondi

    • Certo. La Lingua degli Uccelli è la Lingua degli Alchimisti.

      Commento di zaro41 | 6 settembre 2010 | Rispondi

  2. Io invece che su una lettura alternativa o più correttamente “seconda”, nel senso appunto di sottile, della quale ho la tendenza quasi spontanea, di dare alle cose e agli scritti, mi è saltato agli occhi come anche in questo articolo hai fatto riferimento a una ritualità pagana (consentimi il termine). Ne avevi parlato già qualche tempo fa, in riferimento alle origini non naturali delle Lay Line ed alla ritualità romana, ormai persa per “animare” le opere d’arte.
    Essendo io di estrazione crisitano-cattolico, la parola che tale ritualità ormai scomparsa (?) mi richiama la parola “LITURGIA”, che letteralmente significa servizio, lavoro pubblico, e che stranamente (mica tanto) ha una forte assonanza con la parola “ENERGIA”!
    Ecco che mi ritrovo ad approfondire la storia e la genesi, nonchè il significato e gli effetti sottili delle delle liturgie cristiane, grazie ovviamente alla monumentale e chiarificatoria opera di C. W. Leadbeater.
    Vuol dire che alla prossima messa alla quale partecipo, mi metterò in un angolino e comincerò a testare un po di tutto.
    Vedremo…………….!!
    PS
    Comunque, grazie per gli spunti continui che mi dai….., da quando conosco il CL e la TEV da certi punti di vista sono cresciuto molto, almeno questa è la mia impressione.

    Commento di francesco | 6 settembre 2010 | Rispondi

    • Non entro nella polemica alla quale tu, un po’ maliziosamente, mi inviti. Invece, ti posto qualche opinione non mia, sulla quale potrai, se vuoi, confrontarti.

      (Tratto da un commento di un tale Alfio, che puoi trovare in http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20090910235049AAQr1uv )

      “Tra le rapine che il cattolicesimo ha compiuto all’interno delle tradizioni pagane si possono menzionare:

      a) Il culto di Asclepio e le sue guarigioni miracolose operate nel tempio di Epidauro che, fin dall’inizio del V secolo a.C., erano conosciute in tutto il mondo: il tempio era meta di pellegrinaggio come oggi è Lourdes. I paralitici camminavano di nuovo, i ciechi riacquistavano la vista e i muti la parola. Asclepio guariva non solo i mali del corpo, ma anche quelli dell’anima. Da sempre medico e divinità guaritrice, divenne, come in seguito Gesù, un Salvatore e un Soccorritore in tutte le situazioni critiche dell’esistenza, un Redentore insomma. Sul suo altare troneggiava in lettere cubitali la parola Sotér (Salvatore). Moltissimi altri punti di contatto sono stati messi in evidenza dal teologo Carl Schneider.

      b) Il culto di Eracle: come il Gesù della Bibbia, Eracle venne perseguitato fin dalla culla e morì pronunciando le parole “ è compiuto”, come Gesù nel racconto di Giovanni, mentre la terra tremò e si spaccò e caddero le tenebre, tutti motivi ricorrenti in occasione della dipartita d’un dio, verificatisi, ad esempio anche alla morte di Cesare. E alla fine Eracle, come Romolo e altri, fu innalzato al cielo per cogliere dal padre divino il premio delle proprie fatiche. Non solo, ma il diretto responsabile della sua morte, si impiccò, pentito e sconvolto, come Giuda. Moltissimi altri punti di contatto sono stati messi in evidenza dal filologo Friedrich Pfister. Centotrentacinque anni prima che Pfister dimostrasse la dipendenza della figura evangelica di Gesù da una biografia cinico-stoica di Eracle, Holderlin definì Cristo “fratello di Eracle”.

      c) Il culto di Dioniso, figlio di Zeus e di una donna mortale: la madre Semele che durante la gravidanza, fu entusiasta dell’evento come Maria in Luca. E come la gioia di Semele si trasmise agli altri, così anche quella di Maria. Come il Cristo giovanneo, già Dioniso era stato medico, figlio di Dio in forma umana, dio che muore e risorge, dio dello “spirito”, della profezia; come nel Vangelo di Giovanni, il culto di Dioniso conosceva già la “purificazione”, la trasformazione del dolore in gioia. Anche il miracolo delle Nozze di Cana, la trasformazione dell’acqua in vino, era già stato compiuto da Dioniso, come testimonia Euripide nella descrizione dei misteri bacchici nella tragedia “Le baccanti”, e fu quindi attribuito anche a Gesù. Il Vangelo di Giovanni trae l’espressione per la comunione: “chi non mangia la mia carne e non beve il mio sangue” dal culto di Dioniso. Molti altri punti di contatto sono stati messi in evidenza dal teologo Hermann Raschke. Ricorda, a proposito, Raschke: “Dioniso a cavallo di un asino – nella religione dionisiaca l’asino è l’animale simbolo della pace – Dioniso in nave, Signore del mare, Dioniso e i fichi disseccati, Dioniso e la vite, la gogna e la sofferenza del dio, Dioniso la cui carne viene mangiata e il cui sangue viene bevuto, e ancora l’Orfeo bacchico sulla croce, sono sufficienti queste rapide indicazioni per riconoscere che il contenuto mitico del Vangelo è interamente percorso da motivi di dionisiaci”

      d) Naturalmente, continuando di questo passo, potrebbero essere compilate molte decine di volumi riguardo gli studi filologici e storici (ad esempio quelli riguardanti il filosofo Pitagora) che hanno messo in evidenza il macroscopico debito del cristianesimo nei confronti del paganesimo. Ma non è certamente questa la sede per poter procedere con una analisi di questo tipo. Ciò che bisogna evidenziare in tale contesto è la cecità di alcuni cristiani integralisti – cattolici naturalmente – la cui profonda ottusità e ignoranza, dovute ad un livello intellettuale e culturale molto prossimo allo zero, rende le loro “esternazioni” molto simili allo sguaiato raglio di un asino (senza offesa per gli asini), tanto per rimanere in tema di paganesimo e di culti dionisiaci.

      A questo punto, anche se non necessaria, voglio aggiungere una chiosa appartenente a Nicola Abbagnano, così, tanto per evitare ulteriori grossolani ragli, in futuro: «Una volta postosi sul terreno della filosofia, il cristianesimo tenne ad affermare la propria continuità con la filosofia greca ed a porsi come l’ultima e più compiuta manifestazione di essa. Giustificò questa continuità con l’unità della ragione (logos), che Dio ha creato identica in tutti gli uomini di tutti i tempi e alla quale la rivelazione cristiana ha dato l’ultimo e più sicuro fondamento; e con ciò affermò implicitamente l’unità della filosofia e della religione. Quest’unità non è un problema, per gli scrittori cristiani dei primi secoli: È PIUTTOSTO UN DATO O UN PRESUPPOSTO, CHE GUIDA E SORREGGE TUTTA LA LORO RICERCA. E anche quando stabiliscono un’antitesi polemica tra dottrina pagana e cristiana, questa antitesi è posta sul terreno comune della filosofia e presuppone quindi la continuità tra cristianesimo e filosofia».

      Nicola Abbagnano, Storia della filosofia, (vol. II), UTET, Torino, 1993.

      L’utente Saren, esperta in questa materia, afferma che: «Il culto mariano altro non è che il culto alla Dea madre sotto nuove spoglie, e per dimostrarlo basterebbe utilizzare una delle tante raffigurazioni di Gesù appena nato in braccio a Maria seduta. Basti pensare che Iside significa “trono” e il bambino che porta in grembo altro non è che il dio Horo sotto mentite spoglie.Si potrebbe anche leggere l’inno a Iside di Apuleio che inizia guarda caso con “Regina del cielo”».
      Fonti:
      Carl Schneider, Geistesgeschichte des antiken christentums, Beck, Monaco, 1954
      Friedrich Pfister, “Heracles und Christus”, Archiv. Religionswissenschaft 34/1937
      Hermann Raschke, Das Christusmysterium, Schünemann, Brema, 1954”

      Ma questo è ciò che pensa Alfio. Per quanto mi riguarda: ABSIT INIURIA VERBIS! (Sia assente dalle mie parole l’offesa) O, per dirla come Tacito: SINE IRA ET STVDIO (Senza ira né malizia) o, infine, per dirla con Cicerone: “SVA CVIQVE CIVITATI RELIGIO, NOSTRA NOBIS”
      ovvero più o meno: Ciascuna città (o civiltà, se vuoi) ha la sua propria religione. Noi, la nostra.

      IPSE DIXIT.

      Un abbraccio, RZ

      Commento di zaro41 | 6 settembre 2010 | Rispondi

  3. Se ho dato l’impressione di essere polemico, me ne scuso fin da adesso. Mi dispisace, ma non era assolutamente mia intenzione aprire maliziosamente una polemica sull’argomento. Mi spiace ancora!!!

    PS
    Sui parallelilsmi tra divinità cristiane e romane, io non ho possibilità di risponderti in quanto fortemente impreparato. Ti dico solo che quei pochi libri che ho letto del prof. Cacitti e prof. Pesce, non riportano nulla di quanto sopra, pur applicando rigorosamente principi storiografici che molto spesso portano gli stessi autori su posizioni fortemente anticristiane.
    Detto questo, visto che la mia ignoranza in fatto di latino è purtroppo “grassa”, non posso che ricambiare affettuosamente l’abbraccio.
    Ciao Francesco

    Commento di francesco | 6 settembre 2010 | Rispondi

  4. La polemica è il sale della discussione, soprattutto tra persone perbene. Dunque, non ti scusare.

    Commento di zaro41 | 6 settembre 2010 | Rispondi

  5. Ciao Roberto, sebbene sia capitato sul tuo blog per pura coincidenza, sto leggendo con interesse e passione il tuo volume “Fisiologia Sottile”. Ti faccio i miei migliori auguri per le tue ricerche!

    Commento di ivan | 18 ottobre 2010 | Rispondi

    • Grazie. Quel libro sta per uscire anche in Francia. Fisiologie Subtile.
      Continua a seguirci. Magari puoi dare un’occhiata all’altro mio Blog: il Blog dell’Energia Sottile (più specialistico).

      Commento di Roberto Zamperini | 18 ottobre 2010 | Rispondi


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